lunedì 12 settembre 2011

SOLO PER LA MAGLIA


"Mora era lo scapolo d'oro della compagnia, il dandy.
Gli altri a tavola in tuta, lui con un completo di Caraceni, bellissimo"

Ginko Monti, medico sociale del Milan dal 1965 al 1998.

giovedì 8 settembre 2011

PORTIERI


Torna la rubrica dedicata ai Portieri, questa volta con un pezzo grosso del calcio provinciale italiano di una volta, quello nobile e con tutta una città a supportarti la domenica pomeriggio dopo pranzo, che negli anni successivi ha visto il "calcio maggiore" riempirsi di maglie orribili, giocatori fighetta, stadi bruttissimi e numeri delle maglie fino al 100 e i suoi squallidi effetti ricadere anche nelle realtà di provincia (basti pensare agli stadi vuoti di B e C, ad una Serie C con mancate iscrizioni da record negli ultimi anni, e avanti così).
Mirko Benevelli, (Parma, Foggia, Atalanta, Padova nella sua carriera), con un look fedele al periodo e un bel paio di baffoni ad incutere timore all'avversario.

"Ricordo dell'Appiani quel piccolo sottopassaggio per entrare in campo, e quando ci penso rivedo Benevelli che aveva un modo tutto suo per caricarsi: si fermava, si avvicinava al muro e cominciava a dare spallate, prima da una parte e poi dall'altra..era il suo modo per caricarsi, ma certo anche un lanciare messaggi"
Ennio Dal Bianco, tratto da "La Fossa dei Leoni", libro sul mitico Appiani di Padova.

sabato 3 settembre 2011

HARD-FI - KILLER SOUNDS


Tornano gli Hard-Fi, con questo "Killer Sounds" al loro terzo appuntamento discografico.
Loro mi piacciono abbastanza, ricordo che li scoprii con "Cash Machine" qualche anno fa; se da un lato è rintracciabile nella loro musica l'influenza dei Clash più funk e danzerecci (quelli di "Rock the Casbah" o di "Overpowered by Funk" per interderci), dall'altro ammodernano il tutto con effettini o soluzioni che a volte sembrano anche troppo eccessive nella loro patina e cura.
Ad esempio certi pezzi hanno cadenze tipo quelle di quei cantanti neri da due soldi che ti fanno venire il latte ai coglioni che hai visto per sbaglio su Mtv anni fà.
Mi vergogno dire di averli visti su Mtv..hey non è come sembra!
I media da strapazzo chiamano questo genere "r'n'b", ma per me l'r'n'b è roba figa di cinquant'anni fa.
Poi ci sono dei pezzi con influenze Eiffel 65 (non scherzo, tipo l'intro di "Love Song") oppure eccessivamente disco.indie.rock come "Fire in The House".
Il meglio, i quattro giovanotti inglesi lo danno in pezzi come "Stay Alive"( qua si rintracciabile l'ottima influenza dei Clash) ma anche il singolo "Good for Nothing" non è malaccio (mi sembrano i Jam di "The Gift" 30 anni dopo)
In linea generale direi che, tolto qualcosa come appunto l'intro di "Love Song" (ascoltatelo, io mi sono sentito spaesato come mi sentivo alle sagre dei paesini dell'Alta Padovana quando ero bambino) il cd mi piace e da una settimana è in "rotazione pesante" nella mia autoradio.

domenica 28 agosto 2011

PUGNI DI RABBIA



Esordio come attore per Ricky Memphis in quest'ottima pellicola di Marco Risi appartenente senza dubbio al filone del neo - neo realismo italiano emerso tra la fine degli anni '80 e i primi '90 e a cui appartengono i vari "Mery per Sempre", "Teste Rasate", "Il Branco" ed altri film meritevoli di una visione.
Un periodo particolarmente attivo ed interessante per il cinema nostrano, tutto il contario di oggi insomma.
"Pugni di Rabbia" non sfugge alla regola e si svolge nella degradata periferia romana, quella dei palazzoni, dei Ciao e dei Si come motorino, del trovare qualcosa da fare, dell'amico caduto nel giro di droga, con un Ricky Memphis in tenuta d'assetto con chiodo, jeans e scarpe da ginnastica bianche.
Grande.
Un Ricky Memphis in versione pulita, come dovrebbe essere ogni ragazzo della periferia, che sfoga nel pugilato le sua rabbia e prende a pugni la vita sbagliata che lo circonda.
Da vedere.

mercoledì 24 agosto 2011

PABLITO MON AMOUR


E' quantomeno curioso che da sostenitore del Padova sia andato ad acquistare questo libro e l'abbia pure molto apprezzato, ma non ci sono problemi.
D'altra parte la mia storia è abbastanza particolare in quanto ho fatto le Scuole Superiori proprio nella città berica (provengo dall'alta padovana e Vicenza è a 25 km), ho intrecciato rapporti e conosco bene l'ambiente e i luoghi della città.
Dalle mie parti il Vicenza ha sempre raccolto diversi sostenitori pur essendo provincia padovana, e nel bar dove mi fermo ogni tanto a bere il caffè c'è il poster del Real Vicenza.
Forse sarebbero cose su cui è meglio stare zitti, ma è pur sempre la mia storia e la realtà e qua non si rinnega nulla, però io sono orgogliosamente legato al Biancoscudo.
Sono interessato alla letteratura sportiva di un certo tipo (alla "Febbre a 90°" per intenderci), e non sono così squallido da dire "questo libro c'entra col Vicenza e in quanto Padovano non devo leggerlo".
Questi sono discorsi da coglionazzi con una visione del mondo che manco il peggior talebano.
A me piace sapere la storia e cosa va a rappresentare in questo caso il Vicenza e Paolo Rossi per l'autore. Ovvio che poi alla partita in curva ci sta bene l'offesa e la presa per il culo, però in un certo senso vado ad aver rispetto della passione, ci mancherebbe.
Fatta questa doverosa premessa, il libro parte da un'idea semplice: attraverso la figura di Paolo Rossi raccontare la tarda infanzia e l'adolescenza dell'autore, con tutto quello che vi è correlato.
La passione spasmodica per il calcio nell'età infantile che scema con l'arrivo dell'adolescenza e le prime avventure con il gentil sesso.
Tutto vero: mi sono riconosciuto a livelli incredibili con quello che scrive Davide Golin.
Dai 4 ai 14 anni avevo in testa solo le partite, i risultati, i gol, le formazioni, i gruppi ultras, le statistiche, i poster, i nomi, le città natali dei giocatori, 90° Minuto nell'ultima fase importante prima dello strapotere della pay per view.
Poi dai 15 ai 20/21 ho un pò abbandonato il discorso, non dimenticando comunque da dove provengo; subentrano altri interessi, la prima ragazza che ti fà andare via di testa, la musica, nuove amicizie in cui il calcio non è esattamente l'argomento preferito di conversazione e di legame.
Da qualche anno invece la passione si è rafforzata, ed è matura e consapevole.
Qua siamo davanti ad un capolavoro del genere, roba ai livelli di "Febbre a 90°" e del miglior Nick Hornby di sempre.
Purtoppo un romanzo con questo argomento lo si scrive solo una volta come ha insegnato lo scrittore inglese o come è facilmente intuibile, non sono argomenti replicabili in altri 5 romanzi come ad esempio il rapporto di coppia o altre robe appartenenti al quotidiano generale.
Ad ogni modo si tratta di un esordio col botto per lo scrittore vicentino.
Complimenti!


martedì 23 agosto 2011

PUNKY REGGAE CONNECTION





Come ben saprete il '77 inglese è stato un fenomeno legato in alcuni casi a doppio filo con il reggae.
Ascoltato (come i dj set di Don Letts) oppure anche eseguito, quasi sempre con felici risultati come nel caso dei Clash e dei Ruts.
Ecco qua un paio di compilation che affrontano l'argomento.
Personalmente non è che mi piaccia proprio tutto, ma quello che salvo va a costituire un ottima selezione di una decina di canzoni.

Interessante anche la compilation "Wild Dub" che però si concentra sulla commistione punk/reggae/dub eseguita dalle band attive nel ciclone punk/post punk inglese di quegli anni (Ruts e Clash appunto, ma anche tracce di Pil, Killing Joke in versione dub ed altri).
Ottimi documenti sonori da un periodo storico effervescente.