mercoledì 24 agosto 2011

PABLITO MON AMOUR


E' quantomeno curioso che da sostenitore del Padova sia andato ad acquistare questo libro e l'abbia pure molto apprezzato, ma non ci sono problemi.
D'altra parte la mia storia è abbastanza particolare in quanto ho fatto le Scuole Superiori proprio nella città berica (provengo dall'alta padovana e Vicenza è a 25 km), ho intrecciato rapporti e conosco bene l'ambiente e i luoghi della città.
Dalle mie parti il Vicenza ha sempre raccolto diversi sostenitori pur essendo provincia padovana, e nel bar dove mi fermo ogni tanto a bere il caffè c'è il poster del Real Vicenza.
Forse sarebbero cose su cui è meglio stare zitti, ma è pur sempre la mia storia e la realtà e qua non si rinnega nulla, però io sono orgogliosamente legato al Biancoscudo.
Sono interessato alla letteratura sportiva di un certo tipo (alla "Febbre a 90°" per intenderci), e non sono così squallido da dire "questo libro c'entra col Vicenza e in quanto Padovano non devo leggerlo".
Questi sono discorsi da coglionazzi con una visione del mondo che manco il peggior talebano.
A me piace sapere la storia e cosa va a rappresentare in questo caso il Vicenza e Paolo Rossi per l'autore. Ovvio che poi alla partita in curva ci sta bene l'offesa e la presa per il culo, però in un certo senso vado ad aver rispetto della passione, ci mancherebbe.
Fatta questa doverosa premessa, il libro parte da un'idea semplice: attraverso la figura di Paolo Rossi raccontare la tarda infanzia e l'adolescenza dell'autore, con tutto quello che vi è correlato.
La passione spasmodica per il calcio nell'età infantile che scema con l'arrivo dell'adolescenza e le prime avventure con il gentil sesso.
Tutto vero: mi sono riconosciuto a livelli incredibili con quello che scrive Davide Golin.
Dai 4 ai 14 anni avevo in testa solo le partite, i risultati, i gol, le formazioni, i gruppi ultras, le statistiche, i poster, i nomi, le città natali dei giocatori, 90° Minuto nell'ultima fase importante prima dello strapotere della pay per view.
Poi dai 15 ai 20/21 ho un pò abbandonato il discorso, non dimenticando comunque da dove provengo; subentrano altri interessi, la prima ragazza che ti fà andare via di testa, la musica, nuove amicizie in cui il calcio non è esattamente l'argomento preferito di conversazione e di legame.
Da qualche anno invece la passione si è rafforzata, ed è matura e consapevole.
Qua siamo davanti ad un capolavoro del genere, roba ai livelli di "Febbre a 90°" e del miglior Nick Hornby di sempre.
Purtoppo un romanzo con questo argomento lo si scrive solo una volta come ha insegnato lo scrittore inglese o come è facilmente intuibile, non sono argomenti replicabili in altri 5 romanzi come ad esempio il rapporto di coppia o altre robe appartenenti al quotidiano generale.
Ad ogni modo si tratta di un esordio col botto per lo scrittore vicentino.
Complimenti!


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