martedì 29 dicembre 2020

THE QUEERS - SAVE THE WORLD



E' stato un ottimo anno il 2020 per il punk rock vecchia scuola, con i nuovi dischi di Screeching Weasel, Manges e Queers (in ordine cronologico di uscita).
Una scena che forse, anzi sicuramente, non ha avuto sufficiente ricambio ad alta quota, negli ultimi quindici anni ha avuto più bassi che alti e si basa ancora sui numi tutelari. Alt, diciamo la verità: non si basa proprio più su nulla, solo che se capita un anno così mi piace credere esista ancora. 
I Queers era da ben dieci anni che non buttavano fuori un disco nuovo e questo "Save the World" lo trovo fresco e ben riuscito.
Ok, è una sorta di "give the people what they want" ma chissenfrega, i quindici pezzi vanno giù che un piacere. Essenziali, diretti, melodici, testi strambi, tutto al posto giusto. Forse la sparo grossa, ma ricorda un po' "Love Songs" come struttura e concept. E' una forma d'arte questo pop punk scuola Lookout? Si, per me si. E' una bolla di bubblegum con tutto un mondo dentro, i Ramones, i Beach Boys, i coretti, le tematiche. E qua stiamo parlando della massima espressione di tutto questo, i Queers.
Un gran bel ricordo che ho è il loro concerto alla Gabbia di Bassano nel 2002, era appena uscito "Pleasent Screams", il locale era imballato, un entusiasmo pazzesco. Poi li rividi altre volte ma a quello della Gabbia ogni tanto ci penso ancora. In Italia han sempre avuto gran seguito ed erano (sono tuttora credo, quantomeno dai trentenni in su) molto amati. Appena possibile mi piacerebbe rivederli live. 

mercoledì 23 dicembre 2020

NEW ORDER PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA, 1982

Articolo del Corriere del Giorno


Dal 16 al 22 giugno 1982 i New Order effettuarono il loro primo tour italiano. Come ben sappiamo erano attivi dal 1980 in seguito alla morte di Ian Curtis: con i Joy Division le uniche sortite fuori dal Regno Unito erano state due date singole a Bruxelles e  Parigi nel 1979 e un mini tour tra Olanda, Germania e Belgio nel gennaio del 1980. Si dice fosse in programma un supposto tour europeo nell'autunno del 1980 ma con Ian Curtis fuori dai giochi non se ne fece, ovviamente, nulla.

Giugno 1982: debutto al Tenax di Firenze il 16 (locale storico della new wave fiorentina), il 17 al Piper di Roma, il 18 al Palazzetto Tursport di Taranto, due giorni di dayoff (trascorsi al mare, la loro successiva "The Beach" si dice sia stata ispirata dalla spiaggia di Taranto, per Sumner "il ricordo più bello della tournee") e per concludere Palazzo dello Sport di Bologna il 21 e Rolling Stone di Milano il 22.

Gruppo di apertura per tutto il mini tour furono i bolognesi Surprize!, unica band italiana ad avere un disco stampato da Factory Benelux, l'ottimo 12" "In Movimento" del 1984, registrato a Manchester e prodotto da Bernard Sumner dei New Order e Donald Johnson degli A Certain Ratio: il contatto propiziatorio con Sumner avvenne proprio durante il tour. E' una storia interessante quella dei Surprize!, pressochè  quasi dimenticata: una new wave molto ritmica, atmosferica, tribale in alcuni momenti. Consiglio la bella raccolta uscita proprio su Factory Benelux con dentro tutte le loro incisioni.   

Tornando ai New Order, la scaletta del tour prevedeva un mix tra i brani di "Movement" (1981) e i singoli rilasciati fino a quel momento. Vediamo ad esempio quella del Tenax: "Dreams Never End, 586, Procession, Chosen Time, Truth, Senses, Ultraviolence, Everything's Gone Green, Temptation".  

A Taranto all'epoca c'era una bella scena wave, concerti importanti, band locali: da ricordare a proposito il disco split realizzato con le band del Great Complotto Pordenone nel 1984. 

C'è anche un libro che parla del giro tarantino: "'80, New Sound, New Wave" di Giuseppe Basile.

Da considerare che il mese precedente nelle stesse città (oltre che a Livorno, Messina e Palermo) si esibirono i Bauhaus, giusto per far presente il grado di proposta concertistica del periodo. 

Esistono svariati bootleg delle date del tour, si trovano in giro nel web.


venerdì 4 dicembre 2020

WORKING MEN'S CLUB - S/T



Todmorden sta sopra ai Monte Pennini a cinquanta minuti da Manchester, verso nord: da lì vengono i giovani Working Men's Club e direi che l'influenza della vecchia scena Manchester si sente tutta.

Per dare due coordinate di massima calcolate i Fall sopra ad una base spinta New Order / Section 25, con qualche svisata in direzione Happy Mondays. Davvero un buon disco: cupo, teso, in qualche frangente opprimente.

Roba che si fa apprezzare lungo la Strada Statale Postumia come colonna sonora tra una zona industriale desolata e un capannone vuoto, ma pure (ovviamente) richiama alla memoria qualche flash del Northern Quarter di Manchester.  

Io ho preso il cd, praticamente è senza booklet e con un adesivo appiccicato sulla plastica della confezione. Tipo qualcosa che gira sottobanco, una specie di bootleg con un mezzo richiamo alla prima House / Techno dove conta il contenuto e non il contorno. Effettivamente è ben presente un atmosfera synth techno in tutto il disco.

"Valleys", il pezzo d'apertura, è dancefloor underground, mi ricorda certe sere al Vinile di Rosà, discorsi che adesso si possono solo immaginare perchè chissà quando si potrà davvero rivivere quelle situazioni. 

"Angel", l'ultima traccia, forse dura leggermente troppo, però ha un riff ipnotico che sembra uscire dal primo dei New Order, "Movement".