lunedì 21 luglio 2014

BUZZCOCKS - THE FALL - INSPIRAL CARPETS @ FIERA DELLA MUSICA - AZZANO DECIMO (PN) - 18/07/2014






Serata davvero imperdibile per gli appassionati di suoni britrock quella organizzata all'interno della rassegna "Fiera della Musica" di Azzano Decimo, paese della provincia pordenonese, terra del Great Complotto e non solo.
Tre gruppi da Manchester, da una scena cittadina che dal punk in poi ha prodotto materia musicale/sociale di primissima qualità.
Buzzcocks, Joy Division, la Factory Records di Tony Wilson, Fall, New Order, l'Hacienda, Smiths, Madchester, Oasis. Dite che può bastare?
Il clima è gradevole e alle 21.15 salgono sul palco i Buzzcocks, con sorpresa per il sottoscritto che se li aspettava per ultimi.
Attaccano subito con "Boredom", seguita da "I don't mind" e "Autonomy", tre istantanee del periodo '76/'78 giusto per mettere le cose in chiaro.
Sono belli carichi e nei 50 minuti circa a disposizione sparano tutte le cartucce migliori della collezione: "Promises", "Love you More", "Ever Fallen in Love", praticamente quasi tutto "Singles Going Steady" (disco da isola deserta) con l'aggiunta di "Why she's a girl from the chainstore" (singolo del 1980) e "Sick city sometimes", unica concessione alla produzione relativa alla seconda parte di carriera dei nostri (dal 1989 ad oggi).
Tra l'altro so che sono in uscita con un nuovo album e sicuramente non mancherò nell'acquisto e nell'ascolto.
Concludono con "Orgasm addict" e, in definitiva, soddisfano per intensità e scelta dei brani. Sempre un piacere vederli.
Tempo di un Cynar al Bar Sport e tocca ai Fall: gruppo storico della scena inglese, trentasette anni di carriera, circa trenta album prodotti, insomma un istituzione anche se non sempre così accessibile come altre proposte proveniente dal Regno Unito.
Il suono del live è un sunto degli anni '80 di Manchester: A Certain Ratio, New Order, primi Happy Mondays, con una doppia batteria (da una parte set completo, dall'altro solo i fusti) che crea un sound di base quasi industriale ma al contempo bello caldo.
Mark E. Smith, più che cantare,declama frasi che sarebbe bello poter comprendere a pieno, così si avrebbe una visione più completa del tutto; perchè il set dei Fall si rivela ostico e non così immediato, con il telaio strumentale che praticamente gira su se stesso per quaranta minuti e con la mancanza di melodia vocale che rende il tutto decisamente complesso all'ascolto.
Un set difficile ma non per questo poco interessante.
Sicuramente più accessibili gli Inspiral Carpets, a cui è affidata la parte conclusiva della serata.
Puro Madchester sound: indie dance, con il Farfisa che gioca un ruolo decisivo nell'economia di casa.
Vestìti bene, tutti in camicia, risultano davvero piacevoli; vengono da sempre considerati uno scalino sotto ai pesi massimi Stone Roses, Happy Mondays e Charlatans e forse ci stà, però hanno davvero belle canzoni in scaletta.
"This is how it feels", "She comes in the fall", oppure la conclusiva "Saturn 5" stanno li a dimostarlo.
Poi, dopo un concerto così, farsi un dritto Pordenone-Treviso-Cittadella è un attimo.

 

mercoledì 16 luglio 2014

DAMON ALBARN - TEATRO DEL VITTORIALE - GARDONE RIVIERA (BS) - 14/07/2014



Ha dato spettacolo Damon Albarn, nella splendida cornice del Teatro del Vittoriale di Gardone Riviera (Bs), quasi nel mezzo della sponda ovest del Lago di Garda.
Biglietti sold out già da tempo e attesa crescente per una data che verrà ricordata a lungo dai presenti.
Alle 21.15 precise è salito sul palco con la propria band ed ha invitato subito i presenti in platea ad alzarsi in piedi e ad avvicinarsi al palco. Addio posti numerati, quindi. Ovviamente ne ha guadagnato l'intensità dello show, composto da un programma interno davvero ricchissimo, e che ha smentito quanti, tra cui il sottoscritto, si aspettavano una scaletta dal mood malinconico, com'è appunto la linea dell'ultimo (splendido) lavoro del nostro, "Everyday Robots".
Oltre a tutte le canzoni presenti in quest'ultimo, infatti, Albarn ha riproposto pezzi della sua produzione non-Blur a firma Gorillaz e The Good, the Bad & the Queen, episodi dal tono generale dub ("Kids with Guns"), resi perfettamente da una band con una sezione ritmica che sembrava uscita da un'istantanea Two Tone e un chitarrista e un tastierista in tenuta mod.
Gli amori musicali di Albarn li scorgi tra le linee, anche dove non te li aspetti: vaghe melodie Kinksiane filtrate da suoni quasi di scuola Clash ("Slow Country", "Kingdom of Doom"), profondità stile "Ghost Town" degli Specials.
Un coro composto da sei persone ha fatto capolino in "Three Changes" (replicando poi dove ce ne fosse la necessità), offrendo un valore aggiunto ad una prestazione già curatissima in ogni dettaglio.
La conclusione della prima parte lo ha visto riprendere due canzoni dei Blur (complessivamente poco spazio alla band madre, indicati come "la mia band precedente"), "Out of Time" e "All your life", quest'ultima in versione T-Rex drogati di punk.
Tempo di una sigaretta dietro il palco ed è tornato per il gran finale, che ha visto passare in rassegna una "End of the Century" di Parklifiana memoria rivisitata in solo al piano, seguita da una "Clint Eastwood" che ha fatto muovere le gambe a tutti.
La primaverile "Heavy Seas of Love" ha chiuso il sipario su un concerto sfavillante, ricco di emozioni e senza punti deboli.
Quasi due ore di live set: il campanile del borgo dove controllare l'ora, il Garda dietro il palco e ricordi memorabili nelle orecchie e negli occhi.

giovedì 3 luglio 2014

DENIZ TEK - CASCINA IRMA - ZANE' (VI) - 01/07/2014




Cascina Irma non è nient'altro che il cortile della Biblioteca di Zanè, a due passi da Thiene: bello.
Mi ricordo che quando andavo all'Università praticamente ci vivevo alla Biblioteca di Cittadella, e sicuramente non mi sarebbe dispiaciuto fermarmi anche alla sera se ci fosse stato Deniz Tek dei Radio Birdman.
Aprono la serata le Shanti Shanti, un quartetto femminile che propone un buon garage pop che mi piacerebbe ascoltare sdraiato su una spiaggia californiana.
Poi Deniz Tek, accompagnato da due gemelli italo americani (qualcuno azzarda siano pizzaioli al Queens..) al basso e alla batteria.
Beh, i Birdman sono leggenda e lui il suo posto nell'olimpo r'n'r ce l'ha ben saldo.
Fa la sua roba e nel mezzo piazza qualche pezzo della casa madre, tipo "Murder City Nights", "All Alone in the Endzone" e "Snake"(una delle mie preferite).
Nel finale arriva l'inaspettata e graditissima cover dei Vibrators, "Whips & Furs"; termina con "Hand of Law".
Tutto bello, però all'appello mancano alcuni pezzi davvero imprescindibili se si parla di Radio Birdman: "Aloha Steve & Danno", "New Race", "Do the Pop".
Un po' come se Marky Ramone viene e non fa "Blitzkrieg Bop".
Comunque lui mi è sembrato in formissima: atletico, barba rasata, curato.