martedì 19 agosto 2014

EDDIE & THE HOT RODS - FESTA RADIO ONDA D'URTO - BRESCIA - 15/08/2014


Sempre carina la festa di Radio Onda d'Urto a Brescia; parcheggio gratis, ingresso gratis dalle 19.00 alle 20.00 (dopo 5 euro), prezzi onesti di cibo e bevande.
Unico appunto il terreno ghiaioso in cui si svolge il tutto: anche se preferisco il verde, questa volta tiferei asfalto.
Sono a Brescia per gli Eddie & the Hot Rods, band leggendaria dell'epoca immediatamente precedente all'esplosione del punk inglese, anche se poi lo cavalcò con eccellenti risultati (l'album "Life on the Line" ad esempio).
Alle 21.00 salgono sul palco i Mugshots, band bresciana che mi sembra influenzata da Alice Cooper, quantomeno nel trucco del cantante: non mi prendono e ne approfitto per fare un giro tra le bancarelle.
Seconda band spalla sono gli Apers, quartetto olandese che conosco marginalmente dall'epoca in cui Screeching Weasel e Queers erano il mio pane quotidiano. In realtà gli Apers sono una brutta copia delle band in questione, non so neanche perchè riescano a suonare frequentemente in Italia quando è chiaro che ci sono parecche band italiane pop punk/punk rock più interessanti di loro. Esterofilia allo stato terminale? Probabile. A me sembrano scontati e noiosi, magari ad un sedicenne sembreranno imprescindibili.
Verso le 23.00 salgono sul palco Eddie & the Hot Rods: sono in quattro e il sessantenne Barrie Masters alla voce mi sembra bello in forma, un gentleman inglese che sembra aver studiato qualcosa alla scuola di spettacolo "Rod Stewart".
I pezzi storici ci sono tutti, "Teenage Depression", "Quit this Town", "Life on the Line", inframezzati dalle cover storiche suonate dai nostri, "Gloria" e "The Kids are Alright".
Si divertono e fanno divertire i presenti, compreso il solito gruppo di punkabbestia che farebbe casino anche se ci fosse una motosega amplificata, aiutati da superalcolici mal miscelati.
Finale con l'hit "Do anything you wanna do" e l'inaspettata cover di "Born to be Wild". Ai bis la sola "Steppin' Stone" dimostra che quelle sono le canzoni in scaletta, e bisogna accontentarsi.
Nel complesso promossi, me li vedrei bene in un bel pub in autunno.

giovedì 7 agosto 2014

CONSIDERAZIONI A MARGINE DEL CONCERTO DEI TELEVISION – SESTO AL REGHENA (PN) - 05/08/2014



Television a Sesto al Reghena, grazioso borgo appena aldilà del confine veneto/friulano, vicino Portogruaro e comunque provincia di Pordenone, grande capitale musicale italiana dei tempi che furono.
Posti a sedere e alla fine questa si rivelerà una mossa discutibile: non è che mi dispiacciano i concerti da seduto, anzi quando mi capitava di vedere gli Offlaga Disco Pax avrei pagato di tasca mia perché qualcuno riempisse la pista di sedie (e questo avrebbe alzato la qualità della performance).
Con i Television, invece, direi che viene a meno l’empatia che intercorre tra pubblico e band; ecco, dei Televison da freezer che però con un pubblico più partecipe forse avrebbero cambiato un attimo marcia.
Che poi comunque la loro parte la fanno bene e in scaletta piazzano praticamente tutto “Marquee Moon”, canzoni immortali, “See no Evil”, “Venus”, “Elevation” o la stessa titletrack.
Però sembra di assistere ad una partita di tennis, oppure ad una recita scolastica, guai a chi parla!
Il bassista sembra un po’ Andrea Mingardi e Verlaine da lontano sembra Fiumani dei Diaframma.
Alla fine, con un amico, riusciamo ad aggirare il palco e a vedere due minuti del concerto da praticamente il backstage, finchè un buttafuori ci dice di sloggiare.