martedì 21 giugno 2011

TOP FIVE DI META' ANNO


Giugno, il sesto mese sui dodici che vanno a formare un anno.
Ecco la mia top five musicale, cinque pezzi che metterei se mi chiedessero di fare una cassettina sul 2011, aspettando ovviamente quelli che mancano a completarla fino a dicembre:

- Frankie and the Heartstrings: "Hunger"
Un buon indie rock, ho letto paragoni con gli Orange Juice, gruppo tra i miei favoriti, in realtà sono un'altra cosa.
Il resto dell'album non mi entusiasma pur avendoli dato più di una possibilità di ascolto.

- Beady Eye "For Everyone"
Certo non sono gli Oasis, però questo è un bel pezzo quasi power pop, sorretto da una melodia impeccabile già sentita altrove che però non toglie freschezza.

- Cute Lepers - "Foxy Society"
Un pezzo punk rock melodico, tra '77 e power pop cristallino, che mi piace molto dell'ultimo (ben fatto) album della band americana.

- The Strokes - "Under Cover of Darkness"
Un buon ritorno, qua siamo clamorosamente dalle parti di "Is This It", pluricelebrato esordio dei niuorchesi.Ottimo pezzo.

- Booker T Jones - "Progress"
Scelgo questo pezzo (uno dei pochi non strumentali) dall'ultimo eccellente lavoro della leggenda Booker T.
Soul da ascoltarsi dentro ad un negozio di Notting Hill alle 9 di mattina, dopo aver appena fatto colazione con brioche e caffè.
Buongiorno!

venerdì 17 giugno 2011

INTERVISTA CON JOY RECORDS


Joy Records a Vicenza è dove vado a prendermi i cd e i dischi.
Sono da Cittadella, eppure dopo averlo scoperto durante gli anni delle superiori ci torno sempre molto volentieri.
Stefano ha sempre soddisfatto ogni mia richiesta dal punto di vista musicale,e risponde perfettamente ai requisiti che secondo me dovrebbe avere un negozio di dischi.
E'un negozio di settore, appassionato, alternativo e indipendente nel senso esteso del termine.
Son partito prendendomi diversi dischi della Lookout!, roba mitica che non trovavi da nessun'altra parte, magari arrotondando con una spilletta dei Buzzcocks e un vecchio numero di qualche fanzine.
Ora, come prima, continuo ad ordinarmi la mia roba abbastanza regolarmente e mi va benissimo così!


- Quando nacque in te l'idea di aprire un negozio di dischi?
La musica è una mia passione fin da piccolo. Considera che a quel tempo le informazioni erano pochissime: io abitavo in un paesino vicino a Belluno, tutto girava per una sorta di passaparola, le riviste del settore erano 2 (mi pare dal 1979 Rockerilla e Il Mucchio); libri di musica praticamente nulla; naturalmente nessun computer ed internet: sembra superfluo ricordarlo, ma oggi ci sembra scontata la loro esistenza. In quegli anni andavano per la maggiore i cantautori (già in fase calante quanto a contenuti; il meglio lo avevano dato verso la metà degli anni 70, poi molti sono divenuti commerciali o fenomeni da baraccone) e la disco music; quindi i nuovi fermenti musicali arrivavano con difficoltà in Italia. Nonostante ciò, anche grazie ad amici più grandi ho cominciato ad ascoltare musica alternativa più o meno dal 1978. Durante gli anni di Università a Padova, oltre che cliente di negozi di dischi ho anche lavorato saltuariamente in uno di essi. Così ho deciso di provare ad aprire un negozio specializzato in musica “alternativa”.

- Gli anni '90 sono stati un decennio importante per la musica cosidetta alternativa, con l'emersione di buone band, scene musicali e, immagino, interesse da parte dei giovani.
Confermi quanto dico? Come sono stati gli inizi per la tua attività?

Gli anni 90 sono stati molto fecondi per la musica e con il madchester et similia prima (Happy Mondays, Stone Roses, Blur, Primal Scream)e soprattutto con il grunge appena dopo, la musica rock si è aperta maggiormente al mercato con intrecci anche con la moda giovanile. Le majors hanno compreso la portata del fenomeno e quindi alimentato il mercato; anche grazie ad MTV molti gruppi che prima sarebbero rimasti sconosciuti sono arrivati al grande pubblico.
Anche l'elettronica ha avuto sviluppi interessantissimi, con l'etichetta Warp di Sheffield (Aphex Twin, Autechre), con il brakbeat dei Prodigy, con la techno degli Underworld o degli Orbital e naturalmente con il fenomeno drum'n'bass. Poi con il rock di rage Against The Machine e i primi Korn. Molto frizzante anche il settore punk HC, soprattutto a Vicenza, con gli appassionati del settore filo-Fugazi, di quello HC old school di Gorilla Biscuits, Youth Of Today, qdi uello melodico con NoFx, Lag Wagon, Millencolin e affini, e di quello punk con Screehing Weasel, Queers e naturalmente i nostrani Derozer.

- La crisi dell'industria discografica, con l'esplosione della musica pirata, come si ripercuote su di un negozio del settore come Joy Records?
La crisi è evidente ornai da anni e si ripercuote su tutto il mercato discografico: molte etichette e molti negozi hanno chiuso. Gli mp3 e i film scaricati gratuitamente sono chiaramente una manna per molti, ma cià danneggia irrimediabilmente le vendite e anche l'attività dei gruppi.

- Ho frequentato le superiori a Vicenza.
Da come la vedevo mi sembrava una cittadina molto attiva sul piano culturale/musicale, bands, negozi di dischi, locali, ragazzi che seguivano e partecipavano (anche se magari solo superficialmente, mettendosi due spillette di gruppi punk, ma comunque potenzialmente facenti parte di un, passami il termine, "mondo alternativo").
Tu come la vedi la tua città? Risponde bene?
Ancora oggi in centro vedo appunto tantissimi ragazzini che abbracciano stili visivi e di presentazione cosiddetti "alternativi".
Sono ragazzini che poi effettivamente approfondiscono la vicenda, si comprano dischi, vanno alle serate, insomma sono realmente appassionati oppure, dal tuo punto di vista privilegiato sulla questione(dato che comunque gestisci un negozio di settore) si tratta solo di moda superficiale e poco interessata ad approfondire, a supportare?

Vicenza è sempre stata abbastanza vivace per quanto riguarda i gruppi musicali e quindi i fruitori di musica, ma è sempre stata altrettanto carente per ciò che riguarda i locali in cui suonare. Alla metà degli anni 90 era attivo il centro sociale Ya Basta che proponeva molta musica e quasi di fronte un bar proponeva musica dal vivo anche con l'organizzazione di veri e propri contest, molto seguiti ed interessanti.

- Com'è la tua giornata lavorativa tipo?
Gestire un negozio è da un certo punto di vista monotono, visto che si hanno orari fissi e alla lunga diventa logorante. Naturalmente ogni giorno bisogna far fronte a problemi sempre nuovi quindi non ci si deve addormentare. Come sai Joy Records non vende solo dischi, ma fin dalla sua apertura ho cercato di offrire anche materiale di contorno o comunque affine, come posters, piercing, magliette di gruppi, spillette e, soprattutto negli ultimi anni anche abbigliamento di vario tipo.

- Qual è l'eta media dei tuoi clienti?
Si va dai 15 ai 45, più o meno: una media forse sui 20 anni.

- Top five dei tuoi album preferiti
Dovrei fare una top fifty, a dire la verità (e già sarebbe scarsa); ma se devo rimanere ai 5, direi: The Specials “the Specials”, Pink Floyd “The piper at the gates of dawn”, Beatles “Sgt Peppers”, Jesus And Mary Chain “psychocandy”, Joy Division “unknown pleasures”.

- Top five dei migliori concerti visti.
Echo & The Bunnymen 1987, Loop 1989, Fugazi 1990, Smashing Pumpkins 1993, Test Department 1989

- Top five film preferiti.
Trainspotting, Blues Brothers, Fargo, La grande abbuffata, Pulp fiction

- E' mai entrato qualcuno che ti ha chiesto un cd di Ramazzotti o cose del genere?
Naturalmente sì e se un tempo dicev o direttamente “non tengo musica italiana”, ora non mi posso permettere di negare niente a nessuno e quindi se mi chiedono Ramazzotti, naturalmente non ce l'ho ma lo ordino, taccio e ringrazio.
Sic Transit Gloria Mundi.

BUON COMPLEANNO MODERN WORLD


Modern World compie un anno.
Per festeggiare mi mangio una torta Pazientina, accompagnata da un bicchiere di spuma.
Un anno con diversi post, foto, spunti.
Sinceramente non so quanti siano i lettori di questo blog, la cosa che mi interessa è avere una propria tribuna, potenzialmente visibile in tutto il mondo, in cui postare quello che mi va.
Ecco, tutto qua il discorso di compleanno.
E allora Tanti Auguri Modern World!

martedì 14 giugno 2011

HAPPY MONDAYS - SQUIRREL AND G-MAN


E' il primo disco dei Mondays, bello ritmico e con molti influssi post punk al proprio interno, oltre che ad accenni di funk e psichedelia primitiva, in sintesi la formula del suono madchester che poi sarà proseguita e focalizzata nei successivi due straordinari lavori dei mancuniani.
Un bell'album lineare.
Dovevano venire a Bologna qua a Maggio, non aspettavo altro di andare a sentirli, ma per ben due volte il concerto è saltato.
Spero recuperino.
Ah, se i Gallagher sono City, Shaun Ryder è United.

venerdì 10 giugno 2011

MADNESS


Giro quest'ottima retrospettiva sui Madness tratta dall'ormai defunto Skabadip.
Che dire dei Madness?
Grande band, inglesismo puro.
Kinks, Small Faces, Jam, Madness, Blur.
Union Jack, tempo grigio, pioggia, pub, nomi di strade di Londra o quartieri che tornano alla mente.
Li ho visti l'8 maggio 2010 a Milano.
Concerto di classe, vestìti bene, suoni ottimi, canzoni suonate bene.
Come avrete capito sono un loro fan.
http://www.skabadip.it/rubriche/biografie/madness-ita.htm

ALL THIS ATTENTION IS KILLING ME - CALCIO PADOVA


Domenica volgerà al termine la stagione che,comunque vada, sarà stata ottima per i Biancoscudati.
Campionato strano la B, ti spinge dalla zona retrocessione alla zona promozione in un mese, tranne i primi due posti e l'ultimo di sicuro non c'è nulla fino alla fine.
Personalmente trovo una cazzata il fatto che chi arriva terzo poi debba giocarsi i playoff con chi è arrivato sesto e magari anche uscire.
E questo lo dico pur sapendo che per il Padova il campionato sarebbe finito due domeniche fa se non ci fossero stati i playoff.
Sul piano personale la mia presenza all'Euganeo quest'anno è stata abbastanza costante apparte un calo da febbraio a maggio per una serie di sfighe o questioni lavorative.
La mia quindicina di partite me le sono viste, quasi tutte dalla Fattori, tranne Livorno e Varese dalla Sud per mancanza biglietti Fattori e quella di ieri, finale di andata playoff con il Novara, dalla Ovest (!) causa delirio di entusiasmo della popolazione patavina e disguidi terzomondisti per i biglietti.
Allo stadio ci vado da solo, ultimamente ho preso la bella abitudine di parcheggiare a Montà e farmi il mio km a piedi.
Sento la mancanza di un centro abitato, di un pò di vita vicino allo stadio, solo campi e tangenziale, un panorama desolante.
Ce ne sarebbero di cose da migliorare a Padova...
Lo stadio innanzitutto, una bruttura architettonica in mezzo al nulla, con la pista d'atletica, con parcheggi e viabilità che vanno in tilt già con 5.000 spettatori figurarsi con 15.000.
2,50 Euro per il parcheggio, fai due calcoli e scopri che la cooperativa che ne ha il controllo (?) becca tanti tanti quattrini ad ogni match, per poi non garantirti nessun servizio, sia ben chiaro, finita la partita la gestione delle uscite dai parcheggi è in mano al nulla, e loro sono probabilmente a casa a contarsi i soldi.
Posso sembrare il cittadino che si lamenta, ma vaffanculo, le cose dovrebbero funzionare bene a partire anche da queste cose.
Il tifoso dovrebbe essere fidelizzato con cura da parte della Società Calcio Padova che dovrebbe tenere conto di tutti i piccoli aspetti.
Perchè non fare dei pullman navetta ogni cazzo di sabato dal centro di Padova all'Euganeo?
Intorno allo stadio potrebbero fare anche due tre baretti,magari lungo il viale pedonale che costeggia la Est, un punto vendita del Calcio Padova decente che non la baracca vicino all'ingresso della Sud (oltre ad un punto vendita in città).
Senza contare che lo stadio stesso necessita di una totale revisione strutturale, magari mettendosi bene al lavoro per togliere la pista, costruire le curve vicino al campo, togliere anche i vetri divisori verso il campo (perchè no?).
Per i biglietti un'altro parto: durante la stagione tutto tranquillo, anzi molte volte me lo sono preso prima della partita in biglietteria Sud, poi con l'arrivo dei playoff tutti sono diventati tifosi del Padova, tutti questi coglionazzi che fanno finta di disperarsi per un gol mancato o un azione mancata.
Se ne stessero a casa loro i bastardi, invece di rompere il cazzo.
Ultimamente andare all'Euganeo sta diventando una passerella di merda, cani e porci che vogliono sentirsi parte di qualcosa.
Ecco, queste cose a me fanno riflettere.