venerdì 25 novembre 2011

BARRACUDAS - THE BIG GAP 1978-1981


I Barracudas sono senz'altro uno dei miei gruppi preferiti, soprattutto nella loro fase iniziale.
In quest'ottima pagina (http://www.caio.it/musica/barracudas.htm) è presente una sorta di storia cronologica che ripercorre i primi anni di vita del gruppo, e di conseguenza va a trattare delle canzoni contenute in questo "The Big Gap".
Ecco quindi un copia/incolla della descrizione in merito.

The Big Gap
Antologia che copre il primo periodo di vita dei Barracudas, antecedente alla pubblicazione del primo album, "Drop out with the Barracudas". Registrazioni amatoriali (o pessime: in qualche caso il senso è lo stesso), perle di musica onesta e forte sparse da questi ragazzi sfortunati e negletti. Ripercorriamo il sentiero cronologicamente.

1978
Un'unica canzone datata 1978, "Love is fun" (firmata Robin Wills), ballata chitarristica leggera e già stilisticamente riconducibile ai nostri.

1979
Quattro canzoni targate 1979, a cominciare dall'apertura del primo lato, "Neighborhood girl", canzone influenzata dagli arpeggi dei Byrds, ma che la voce di Jeremy Gluck rende immediatamente personale (davvero peculiare il timbro vocale di Jeremy Gluck, come pochi altri). "Surfers are back" (firmata da Robin Wills e presente anche nel primo album del gruppo in versione leggermente diversa) e il classico "Little red book" (di Bacharach e David), sono unite in un medley di robusto e grezzo garage-rock (la registrazione non è delle migliori...). A proposito di registrazioni pessime, la versione dal vivo di "I'm a barbarian (For your love)" supera ogni limite: difficile capirci qualcosa, se non che il pezzo è percorso dal virus jungle-rock, la patologia con la quale Bo Diddley ha influenzato e infettato buona parte del globo terracqueo che si diletta di rock.

1980
Tre le canzoni dal 1980. "Tokyo Rose" sembra un provino lasciato a metà, "Radios in revolt", pur mantenendo i Barracudas nel loro ambito garage-surf, ricorda in qualche modo i Clash, ma non saprei perché... La conclusione dell'intera antologia è affidata ad una versione sferragliante e sgangherata di "Surfer Joe", successo del 1963 dei Surfaris, talmente incasinata durante i ritornelli da fare tenerezza.

1981
Le quattro canzoni del 1981, lo stesso anno dell'esordio su album dei Barracudas, iniziano alla fine della prima facciata, con una versione dal vivo di "Boss Hoss", classico dei Sonics, che definire grezza e sferragliante è un eufemismo (classica è anche la registrazione che sembra provenire dall'oltretomba) e proseguono con le prime tre canzoni della seconda facciata: "On a Sunday" è un pezzo bellissimo, drammatico e dal grande respiro e che poco ha a che vedere con i Barracudas di "Drop out with the..."; "Gotta get a gun" è un tuffo piacevole nel rock'n'roll più classico, "I can't sleep" una ballata leggera non risolta del tutto.

Antologia di grande valore, al di là delle ingenuità e delle registrazioni non all'altezza, ma da un gruppo garage ci si aspetta tutto questo e anche molto di peggio. I cromosomi rock dei Barracudas meritano tutto il rispetto possibile, anche alla luce di questi reperti archeologici.

lunedì 14 novembre 2011

CARLO BONINI - ACAB


Non mi è piaciuto molto questo libro: secondo me si vede troppo che è scritto da un esterno che decide di scrivere di cose che personalmente non ha mai vissuto e con questo non voglio dire che io abbia vissuto quello che è scritto su ACAB.
Il "drago", lo "sciatto", "marzapane", tipici soprannomi da romani che mi appaiono distanti, io personalmente mi sento più vicino a Londra che non a Roma.
Forse è proprio la realtà di Roma ad apparire poco esportabile all'esterno, presa com'è a fare la capitale di uno Stato che contiene differenze enormi al proprio interno.
Celerini, ultras, G8, romeni, napoletani..qua dentro è tutto teso ed estremo, ma sembra quasi "di plastica" nel suo voler apparire reale e schietto.
Una lettura che non lascia spazio all'immaginazione, non da modo di appassionarsi, di voler riaprire il libro per vedere come va a finire.

martedì 8 novembre 2011

STAMFORD BRIDGE




Per fare il bis con la foto sotto di "Ossie", ecco tre belle immagini di Stamford Bridge prima della ristrutturazione.
Una grande tribuna (la East Stand) e alcuni metri dietro le porte..però sembra trasudare comunque il suo fascino, sicuramente sempre dieci spanne avanti lo "stadio" del Siena o l'Euganeo di Padova.

BASETTOPOLI


Peter Osgood, leggenda Chelsea tra gli anni '60 e '70.

venerdì 4 novembre 2011

JOHN KING - CACCIATORI DI TESTE


Un libro stupendo.
Non so cos'altro dire davanti a questo grande romanzo (nel senso lato del termine) scritto dall'infallibile John King.
Il "campionato del sesso" che la Sex Division formata da Carter, Harry, Balti, Will e Mango, decide di giocare a partire dal primo dell'anno è in realtà una scusa per parlare in maniera interessante del rapporto tra uomini e donne a seconda delle diverse personalità coinvolte, mentre la vita dei cinque personaggi scorre tra calcio, pub, birre, lavoro, violenza, sogni, divertimento.
Secondo capitolo della famosa "trilogia del calcio", è un lavoro veramente completo, che soddisfa e appassiona il lettore come me.
John King sa bene di quello che parla, i protagonisti sono gente normale, e ovviamente dopo un pò di pagine si comincia a conoscerli bene e si cerca di dargli delle sembianze immaginarie (almeno nella ma mente).
Mi piacerebbe vedere la versione film di questo libro, perchè secondo me si presta alla grande.
Grande John King!

giovedì 3 novembre 2011

THIS IS CULT!


Una figura supercult, Severino Cicerchia detto "lo scoreggione", tratto dal filmissimo "Il ragazzo di campagna" in cui interpreta il cugino di Artemio (Renato Pozzetto).