martedì 12 settembre 2017

PAUL WELLER @ ESTRAGON - BOLOGNA - 10/09/2017



Il sabato sera vado a letto ad un orario indecente; domenica sono atteso a pranzo dai miei e praticamente non riesco a proferire parola, quando lo faccio emetto un suono gutturale modello "uomo delle caverne". Vedo di ripigliarmi un attimo in qualche modo e verso le 17.00 parto in solitaria verso Bologna, arrivando bello comodo a destinazione un ora e mezza dopo.
L'Estragon si trova all'interno del famoso Arena Parco Nord, luogo con un certo perché nell'agiografia concertistica italiana.
Panino con salamella, birra da mezzo che mi fa tornare su tutta la stanchezza, sigaretta d'ordinanza ed entro nel locale, una tensostruttura spersa nell'immensità asfaltata del Parco Nord.
Non son neanche le otto, non ho un cazzo da fare e mi piazzo addosso ad una transenna ad osservare l'ambiente e la fauna che inizia a popolarlo.
Vengo colpito dalla totale mancanza di stile di gran parte dei presenti, barbe, scarpe indecenti, t shirt sformate, abbinamenti improbabili e tagli di capelli improponibili.
Povera pigra Italia.
Non dico che ad un concerto di Paul Weller ci debba essere solo gente di un certo tipo, però insomma, immagino che se tu sia qui in una data sold out significa che un po' ti piace, e magari ti piace anche perché c'è una certa affinità di visione aldilà del mero discorso musicale.
Insomma, resto molto sorpreso da tutto questo.
A Pordenone due anni fa (concerto annullato causa pioggia) c'era molta meno gente e addirittura con una proporzione maggiore di elementi sottoculturali.
Il gruppo spalla, tali "Siberia", non c'entra proprio nulla, fanno una specie di cantautorato rock italiano colto e pesante. Si beccano anche degli applausi quando il caro vecchio lancio di frutta e verdura sarebbe stato maggiormente consono.
Inizia a fare anche un gran caldo e non c'è neanche una ventola che muove l'aria, però la cameriera mi fa gli occhi dolci e mi torna il buonumore.
Alle nove puntuali il grande Paul Weller guadagna la scena.
Prima volta che lo vedo, in un certo senso sono emozionato.
Parte con "I'm where I should be" tratta dal penultimo (ottimo) "Saturns Pattern", seguita da "Nova" dall'ultimissimo "A Kind Revolution".
A me i dischi di Paul Weller solista piacciono, trovo che ha fatto gran belle cose. Ovvio che poi se devo scegliere dico Jam tutta la vita, Style Council appena sotto e carriera solista al terzo posto, esattamente come la cronologia della sua carriera.
Messa così sembra ci sia stato un progressivo peggioramento della proposta, ma secondo me non è vero, lui fa sempre robe di qualità che meritano attenzione.
Poi, per dire, "Sonic Kicks" del 2012 non mi ha convinto in toto, però ci sta, anche la dentro un tre/quattro pezzi super c'erano comunque.
Degli Style Council ne ha fatte tre: "My ever changing moods", "Have you ever had it so blue" e "Shout to the top", roba sopraffina, perle.
L'acustica è ottima e si sta anche abbastanza larghi tutto sommato.
Vabbè la scaletta completa si trova agevolmente su internet, non voglio fare pezzo per pezzo.
Basti dire che comunque due ore abbondanti di concerto scivolano giù che è un piacere, con intensità e qualità.
Dei Jam fa "Monday" in acustico, versione ninna nanna, "Start" e una "Town called malice" da brividi come terzo bis, quando ormai gran parte del pubblico era confluito all'esterno, tra cui il sottoscritto. Sento QUEL giro di basso e torno dentro a gran velocità.
All'esterno mi compro anche una t-shirt abusiva giusto per non farmi mancare nulla, faccio una gran tirata fino a casa e all'1.30 son già sotto le coperte.