venerdì 27 dicembre 2013

FREAK ANTONI & GLI HEAVY METAL SKIANTOS - BOUNTY - THIENE (VI) - 20/12/2013


Neanche un mese dopo Paul Collins Beat, torno al Bounty di Thiene per vedermi Freak Antoni, l'oramai ex anima degli Skiantos che da un paio d'anni a questa parte è attivo solamente a titolo individuale con svariati progetti musicali.

In questo caso la presentazione della serata mi informa che una band accompagnerà Freak sul palco ed eseguirà con lui i classici degli Skiantos in versione heavy metal.

Poco male, penso: l'heavy metal mi fa cagare, ma alla fine sarà un modo come un altro per dare quel tocco di specialità alla serata; alla fine constaterò che la resa sonora sarà piuttosto simile al suono tipico di casa Skiantos, per cui nessun problema.

Prima di "Freak Antoni & gli Heavy Metal Skiantos" salgono sul palco cinque cialtroni che piazzano un cd con basi dance nell'impianto del locale e fingono di suonare con strumenti di plastica, cercando la provocazione spiccia con testi zeppi di riferimenti sessuali che dopo due secondi mi stancano.

Probabilmente per loro è solo un divertimento e nulla più, però sono io a non divertirmi,  così preferisco trascorrere il tempo del loro set al bar del piano di sopra.

Terminata la squallida esibizione di cui prima, tocca a Freak Antoni.

Noto che ai cori c'è Ariel dei Pay (gruppo punk rock lombardo, sinceramente perso di vista) e che i musici sembrano tutti belli preparati tecnicamente (cosa che comunque di solito non m'interessa o perlomeno non è la discriminante che mi fa apprezzare o meno un concerto, anzi).

In quarantacinque minuti di live sciorinano tutto il repertorio classico degli Skiantos, intrattendendo la cinquantina di presenti con qualche classica battuta riciclata negli anni, che comunque un sorriso lo strappano sempre.

Durante il concerto mi pongo in solitaria alcune considerazioni sugli Skiantos, perlomeno per quello che ho avuto modo di vedere negli anni: la band bolognese portò sicuramente una certa novità nell'ambito rock tricolore (in qualche modo diedero il là ai fermenti musicali bolognesi negli anni d'oro tra '70 e '80) e una certa intelligenza ed arguzia nel modo di proporsi, a suo modo avanguardistica e concettualmente interessante.

Il pubblico tante volte l'ha interpretata come demenza nuda e pura, e d'altra parte gli stessi Skiantos hanno forse preferito restare incastrati nello stereotipo di band divertente che portava a loro tanti concerti a spasso per l'Italia.

Solo che vedere gente che ruba il microfono a Freak Antoni per gridare "merda" o altre idiozie, ecco mi sembra vada a travisare un po' lo spirito di partenza, tutto qua.