Avevo appuntato da un bel po' la data dei Senzabenza al Blah Blah di Torino e con l'occasione trascorrere un weekend nella motor city italiana. In giro tra i suoi caffè, negozi (Fresh), piazze, un pranzo tipico la domenica a mezzogiorno. Piccole cose, piccoli viaggi che ti aiutano a vivere. Come i Senzabenza, un istituzione in giro da trentacinque anni (con qualche sosta nel mezzo). Una band che, per come la vedo io, prendendo in esame gli anni '90 è da considerare come rilevante nel più ampio circolo alternative tricolore che non solamente nel proprio giro punk rock. Insomma, un album come "Gigius" del 1993 se la gioca benissimo ai piani alti con roba istituzionalizzata tipo Marlene Kuntz, Afterhours, Casino Royale e compagnia. Entriamo al Blah Blah giusto pochi secondi prima che attacchino i Senzabenza: partono con "Riot Grrrl" e in un'ora tirato di show sciorinano i grandi classici piazzando nel mezzo un cinque / sei pezzi dall'album nuovo, "Punk Pop Dilemma", dai ritmi sostenuti, con un pezzo che sembra uscito dai Blur di "Modern Life". Nei Senzabenza il classico tiro punk rock in zona Ramones / Buzzcocks / Dickies è sempre stato contaminato da colori 60's, power pop, talvolta qualcosa di psichedelico. Già nel loro ottimo penultimo album "Pop from Hell" c'era un pezzo, "Chinese Takeway", che mi ricordava i Blur. Non so quanto volutamente ma tant'è.
A metà concerto c'è una sorpresa, salgono sul palco Luca Re dei Sick Rose (storico gruppo garage torinese), Andy Lewis (bassista del giro Acid Jazz Records e in alcuni album di Paul Weller) e, udite, Fay Hallam dei Makin' Time! Che roba. Makin' Time, band mod inglese anni'80. Quel video di "Here is my number", proprio quello. La band si chiama "Il Senato" e fanno tre pezzi accompagnati dai Senzabenza. Quando scende dal palco mi prendo l'onore di dire a Fay Hallam "Makin'Time, Here is my number" e di toccargli la spalla. Curioso il fatto che a qualche km di distanza si tenesse un all nighter mod, e però Fay Hallam e Andy Lewis fossero al Blah Blah sul palco con i Senzabenza. All nighter mod che prevedeva un aperitivo pomeridiano al Lab dove una birra in disparte ce la siamo pure fatta osservando da lontano.
Torino mi ha dato l'impressione di una città ancora molto viva dal punto di vista musicale (culturale ad ampio raggio); si parla spesso dell'epoca d'oro andata dei Murazzi e della relativa scena, ma si difende bene pure nel 2023. Una volta terminato il weekend e tornato a casa mi sono dedicato all'ascolto di "Punk Pop Dilemma": che dire, non così immediato, bisognoso di più ascolti, bello, una logica che mi piace e va senz'altro in contrasto con la vacua immediatezza distratta da piattaforma digitale. Registrazione molto "lo-fi", calda, poco moderna, il che è un bene vista l'assoluta standardizzazione attuale delle produzioni punk rock; il risultato c'è, non è così immediato, bisogna dedicare tempo, orecchio ed attenzione, ma alla lunga emerge l'assoluta qualità e bontà del lavoro.
Mi sono poi scritto dieci domande, ho chiesto a Nando (voce /chitarra) se aveva voglia di rispondere e si è dimostrato subito disponibilissimo.
1) Siete da poco usciti con un nuovo disco, "Punk Pop
Dilemma”. Ascoltandolo, la cosa che ho notato, oltre all'assoluto
valore dei pezzi in se, è il suono caldo che emerge, poco digitale
in un periodo storico in cui molte produzioni punk rock sembrano
essersi standardizzate su un certo tipo di suono. Immagino sia stata
una cosa voluta..
Si. Diciamo che abbiamo avuto un produttore artistico (Andrea
Pettinelli), che è anche uno dei titolari dell’etichetta per la
quale è uscito l’album (Consorzio ZDB) che ha fatto questa scelta.
E’ effettivamente un po' particolare rispetto alle produzioni
che si ascoltano ultimamente.
2) Segui ancora il giro punk rock? Lo trovi cambiato o immutato
rispetto al passato?
Continuo ad andare con grande voglia e passione a vedere concerti
punk rock. Ci sono tante buone bands in giro, ma continuo ad amare di
più le bands storiche ancora in attività, tipo Rappresaglia, Crummy
Stuff, Manges etc…
3) Il suono dei Senzabenza, oltre la matrice punk rock di base, è
da sempre stato contaminato da varie influenze: power pop, beat,
qualcosa di psichedelico..
Perché Sebi, che come saprai bene è l’autore di quasi tutte le
songs, è un divoratore di musica e un appassionato dei generi che
hai citato. Sebi poi ha il grande pregio di riversare le sue
influenze nella nostra musica. Il tocco finale poi lo diamo tutti noi
altri che partecipiamo all’arrangiamento dei brani dando quasi
sempre un importante contributo
4) Ogni volta che vi vedo o esce un vostro nuovo disco mi viene il
pensiero che i Senzabenza debbano essere considerati a tutti gli effetti come
una delle grandi band alternative italiane uscite dagli anni '90,
ovviamente con il vostro genere, ma in un'ottica aperta da associare
ai migliori nomi usciti dai 90s. Che ne so, roba oramai
istituzionalizzata tipo Marlene Kuntz, Casino Royale, Massimo Volume.
Come sono stati i vostri 90s?
Diciamo che per un breve periodo, direi tra il '95 e il '98/'99,
siamo stati certamente uno dei nomi di punta della musica alternativa
italiana, più o meno come quelli che hai indicato. Poi, non essendo
riusciti a fare il definitivo salto, non come qualità artistica, ma
come notorietà, piano piano siamo tornati a dedicare più tempo ai
nostri rispettivi lavori. Ora suoniamo ancora e registriamo album
solo perché ci piace tanto farlo, ma le soddisfazioni economiche
sono ovviamente molto modeste….
5) Trovo siate ancora giustamente legati a quel modo di
approcciare le cose tipico dei 90s, poca o nulla attenzione alla
vacuità social, solo sostanza e qualità artistica. Come vi trovate
nel mondo attuale?
Malissimo. Odiamo il fatto che “la canzone” conti sempre molto
di meno e che invece diventi sempre più importante l’aspetto
social. Meno male che abbiamo Jacopo (bassista della band), che è
ancora abbastanza “pischello” da stare un minimo dietro a
facebook, instagram etc….
6) Inizialmente era forte l'influenza degli Hard Ons: come li
scopriste, qual è il tuo album preferito e so che una volta
organizzaste un loro concerto a Latina..
In aggiunta: la scena Lookout! Records dell'epoca vi ha in qualche
maniera influenzato, era nei vostri ascolti, o essendo nati
praticamente in contemporanea con quelle bands non necessariamente?
Nel dicembre 1989 io Sebi e Fabio andammo a vedere gli Hard Ons
al Uonna club di Roma: una settimana dopo nascevano i Senzabenza.
Questo penso risponda pienamente alla tua domanda su quanto ci
abbiano influenzato… Poi nel '93 siamo riusciti a farli suonare a Latina, ed è stata l’apoteosi!
La scena Lookout non ci ha molto influenzato. Ci piacevano molto i
primi Screeching Weasel e li ascoltavamo spesso all'epoca in
furgone, ma non parlerei di influenza musicale.
7) All'estero come sono visti i Senzabenza? So della vostra
partecipazione al New York Music Seminar del 1993 a New York, oltre
ovviamente alla produzione di “Deluxe” con Joey Ramone qualche
anno dopo. Esperienze di tour e ricezione fuori dall'Italia?
Credo che all’estero non ci conosca praticamente nessuno. A
parte la partecipazione al Seminar, che è stata un’esperienza
fantastica, abbiamo suonato molto poco fuori dall’Italia. Debbo
dire che quando noi eravamo in auge era decisamente più difficile di
oggi organizzare un tour all’estero…
8) Una curiosità avendovi visto sabato a Torino e facendo dei
collegamenti mentali: Senzabenza e Fichissimi hanno mai condiviso il
palco in qualche occasione?
Se la memoria non mi fa difetto direi di no.
9) Sono del 1986 e il vostro primo album che comprai in diretta fu
"Uppers" del 2003, un grande album secondo me, il vostro
ritorno dopo l'esperimento in italiano di "Vol. IV" del
1999. Dal 1999 al 2003 eravate attivi? Come fu recepito "Uppers"?
Diciamo che eravamo abbastanza delusi da Volume IV, sia dal punto
di vista artistico che come accoglienza. In realtà è un bel disco,
ma rovinato da testi orrendi e anche una produzione troppo patinata. "Uppers" ha rappresentato un riavvicinamento al nostro sound. Non è un
disco che amo, ma ci sono comunque diverse ottime songs.
10) Per concludere ti chiedo i tuoi tre concerti memorabili dei
Senzabenza..
Il primo coi Ramones al “Tenda a strisce” a Roma, nel 1992.
Il primo coi NoFX a Bologna, con Raw Power e Mumble rumble, nel
1995
Al Bloom di Mezzago (completamente sold out), anche questo nel
1995