lunedì 1 agosto 2011
24 HOUR PARTY PEOPLE
Un bel film che qualche pazzo si è preso la briga di (addirittura) doppiare in italiano.
Internet è, come si sa, uno strumento a doppio taglio, però se usato a pallino ti riserva il piacere ad esempio di recuperare questo ottimo film e guardarmelo sul divano davanti ad una Ceres ghiacciata.
Si parla di Tony Wilson, celebre agitatore culturale della Manchester degli anni '70, '80 e '90, fondatore della Factory Records e successivamente anche dell'Hacienda, il club mancuniano dove gettò le basi, esplose ed implose la scena di Madchester, la scena alternativa che si fonde con l'house, le droghe chimiche e le ritmiche ballabili.
Tony Wilson, appunto: dal film emerge comunque un gran personaggio, idealista, forse utopista, impegnato a dar valore ad idee futuribili o comunque poco convenzionali.
Ad esempio la Factory non firmava nessun contratto con le proprie bands, che erano libere di andarsene quando volevano se ne avessero avuto voglia.
Sostanzialmente la storia della Factory non è segnata da chissà quale numero di bands: Joy Division, New Order e Happy Mondays.
Stop.
Si certo, poi possiamo inserire anche gli A Certain Ratio o i Northside, ma è indubbio che le band "di peso" dell'etichetta sono state storicamente tre.
Non molte, vero.
Però in grado di portare introiti e soddisfazioni all'etichetta.
A parte forse i Joy Division che, per ovvi motivi, restarono relegati ad una esposizione solamente inglese, le altre due band raggiunsero e conquistarono pubblico di qua e di là dell'oceano, portando quindi ovvie soddisfazioni alla casa madre.
Nonostante questo fu proprio l'anarchia e le spese dei Mondays a spingere verso la fossa la Factory.
Scene cult: i Mondays che uccidono piccioni e che chiamano "segaioli" gli Stranglers.
domenica 31 luglio 2011
giovedì 28 luglio 2011
WALTER ZENGA - UNO DI VOI
Sbirciando nella sezione "Sport" della Biblioteca del mio paese ho trovato questo libro e ho deciso di prenderlo in prestito.
Si tratta di un libro breve, che leggi in una giornata, in cui Zenga racconta a ruota libera alcuni punti salienti della sua carriera.
Lui è proprio come te lo aspetti: sbruffone e con battutine idiote in ogni pagina che non mi fanno molto ridere.
Zenga è un bauscia, un interista dentro, e a me i bauscia stanno sul cazzo.
Detto questo provo anche simpatia per Zenga, mi dispiace il fatto che gente così non ce ne sia quasi più all'interno del mondo del pallone.
Non parla per copia conforme come Mirko Pettinato, ha sempre detto quello che pensava e molte volte ha sicuramente pagato la sua direttezza (ad esempio in Italia non so se tornerà ad allenare).
Nel libro ci sono aneddoti interessanti e spassosi, come la colazione alle sei del mattino a Salerno, il fantasma Buttera o la ragazza dell'appartamento a San Benedetto del Tronto.
Capitolo importante per me tifoso patavino è la parte riguardante la sua esperienza a Padova.
Quella squadra che era stata costruita quantomeno per tentare la promozione in A nel 1996.97 e che invece fini malamente la stagione, era in realtà molto affiatata in discoteca e nella vita notturna, così come penso molti altri gruppetti di giocatori che sono passati da Padova, pretendendo di venire qua, godersi la bella vita e fregarsene della maglia e di quello che rappresenta.
venerdì 22 luglio 2011
JOHN KING - SMALTIMENTO RIFIUTI
Quello che mi ha colpito leggendo questo libro di John King (l'autore lo conosco bene e gli dedicai anche un post rintracciabile nella sezione libri) è la grande cultura e conoscenza che emergono tra le righe.
John King sà un sacco di cose: tanto è descrivere minuziosamente un piatto giù al take.away indiano oppure dilungarsi in diagnosi medico.specialistiche.
Ovvio, si sarà bene informato per il libro che andava a scrivere, si sarà preparato.
Questo però è un punto che emerge bene o male da tutti i suoi libri che ho letto finora.
Detto questo, "Smaltimento Rifiuti" è abbastanza inquietante.
E' un libro che parla di vita e di morte, di malattia, di positivismo e di snobismo..ti fà riflettere, ti fà ragionare, ti offre spunti.
Quello che ogni libro dovrebbe darti, e a me sembra già un buon motivo per consigliarlo.
Poi la trama non ve la racconto, cercatevela su altri siti, leggete il libro...la trama comunque è buona, forse c'è una parte centrale che io personalmente avrei reso più snella prima dello sfavillante finale, ma sono sottigliezze.
Tra l'altro in questi giorni la Boogaloo sta traducendo "Skinheads", l'ultimo romanzo di John King uscito un paio d'anni fa, dopo che la Guanda (sua casa editrice italiana) probabilmente aveva preso paura del titolo.Inutile dire che lo aspetto.
domenica 17 luglio 2011
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