martedì 13 aprile 2021

I RAGAZZI NON PIANGONO




Probabile sia perchè domenica ho visto da Matteo il vinile di "Boys don't cry" con la sua bellissima copertina "Fire in Cairo", palme, moderna estetica 80s in anticipo sui tempi, beh sta di fatto che mi sono ricordato il giorno in cui lo ordinai, in cd però, al negozio di dischi del mio paese.
Una ventina buona di anni fa. Poi però il cd è sparito, ho "Three Imaginary Boys", la versione originale inglese, "Boys don't cry" è quella americana con una scaletta differente, alcuni pezzi non ci sono su TIB.
I primi Cure sono favolosi, minimalismo post punk, un po' Buzzcocks, un po' Wire.
Il primo concerto che ho visto in vita mia, luglio 2002, a Conegliano. Bel battesimo. Ai tempi avevo praticamente solo "Boys don't cry", ne ero estasiato. "Killing an Arab", "Plastic Passion", "Jumping Someone Else's Train".
E' ancora uno dei miei dischi preferiti, pur non avendolo più. Com'è possibile? E' possibile, fidatevi. Basta saperlo a memoria. Però poi ho dischi, anzi ne sono pieno, che valgono la metà dell'impatto che ebbe BDC su di me. Mi piace questa dicotomia. Sarebbe comunque giusto recuperarlo, almeno in cd.
Per questo mi è venuto la brillante idea di fare un salto al decadente negozio di dischi del mio paese, proprio dove l'avevo preso vent'anni prima. Avevo dato un occhiata sul web, e risulta fuori stampa, i disponibili viaggiano sopra i 20 euro. Fantasticavo che al negozio di dischi se ne fosse conservata una copia per me al prezzo di 10 euro. Sono entrato, era lunedì pomeriggio, fuori pioveva. Dietro il banco c'era la Signora Gina, ultraottantenne alle prese con dei fili verdi sopra il bancone. Li attorcigliava, forse stava componendo una sua creazione. Musica non ce n'era. C'era odore da pasticcio, da pranzo della domenica a casa della nonna. Ho detto "Do un occhiata ai cd", "Certo, faccia pure".
Sulla lettera C non c'era nessun cd dei Cure, strano, ho provato a guardare se magari fossero stati classificati sotto la lettera T. Non trovandoli neanche la, ho chiesto alla Signora Gina, ma lei mi ha confermato che i cd dei Cure sono tutti fuori stampa, e anche se volesse non riuscirebbe proprio a procurarmeli. Chissà, forse si ricorda dei Cure perchè suonarono a poche decine di metri nel 1989, tour di Disintegration, un evento di cui ogni tanto si parla ancora adesso.
Ho ringraziato e sono uscito, poi a casa ho passato la serata ascoltando tutti i cd dei Cure che avevo, Mixed Up sopratutto ma anche Three Imaginary Boys: fuori continuava a piovere, su "Meathook" ho anche accennato a dei passi di danza mentre andavo in bagno.

lunedì 29 marzo 2021

POLICE & THIEVES?


Mi son sempre piaciuti i Police, cinque album in sei anni (e che album), il concerto a Reggio Emilia il 3 aprile del 1980 con di spalla i Cramps, la recensione di Pier Vittorio Tondelli di quella serata, la canzone degli Offlaga Disco Pax relativa.

Pur essendo pienamente new wave non vengono quasi mai citati, considerati troppo commerciali forse? Bah, non sono problemi che mi riguardano. Come se il fatto di porsi a destra dei Clash fosse un problema. Resta il fatto che il loro percorso ricorda molto quello di Clash e Jam. Stessa durata di carriera, sei/sette anni, album con una progressione stilistica, scioglimento all'apice. Ok, con i Clash questo non è accaduto, facciamo finta si siano sciolti in gloria dopo Combat Rock del 1982. Però con i Police ed i Jam si, senz'altro.

I rapporti dei Police con il giro punk iniziale non erano proprio benevoli, erano visti come degli intruders, degli approfittatori. In un certo senso è vero, giravano già intorno alla trentina, Andy Summers, il chitarrista, nei 60's gia suonava nei club di Soho con  Zoot Money's Big Roll Band, roba seguita dai mods.

Diciamo che approfittano del reset imposto dal punk per creare un loro suono che comunque non lesina in immediatezza e verve, anche nei pezzi più costruiti. Regatta de Blanc: reggae dei bianchi. Leggevo tempo fa che uno dei punti di confronto rispetto ai Clash era nell'utilizzo della ritmica reggae: ok nei Clash perchè si immergevano culturalmente in quel suono, non andava bene dei Police perchè estraevano il suono dal suo contesto mantenendone solo i caratteri tecnici. Appropriazione culturale indebita. Non so, fa riflettere comunque che anni fa si discuteva della musica in questi termini. Adesso a chi interesserebbe una discorso teorico del genere? Si diceva che era una sorta di "turismo musicale". Non sono troppo d'accordo, dei Talking Heads cosa dovremmo dire? La new wave è anche questo, mica per forza devi partecipare al carnevale di Notting Hill per suonare un pezzo reggae. Che poi i Police non suonavano certo reggae tout court. Anche Bob Marley, per certi versi, rese più bianco il suono del reggae. 

  



mercoledì 17 marzo 2021

TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI, UN MIRACOLO DEL NORDEST



La prima volta che vidi i Tre Allegri Ragazzi Morti fu, boh, nel 2001? No, nel 2002, tarda estate 2002; dalla seconda andavo in terza superiore, quindi era il 2002. A inizio estate c'era stato il Rock Valley a San Floriano, vicino Marostica, una cosa pazzesca con Derozer e Pornoriviste, ci saranno state 1000 persone, mille kids in fissa col punk italiano. Cazzo se andava quella scena. Durò altri due, tre anni: verso il 2005 iniziò a spegnersi. Le cose andavano piuttosto veloci.
I Tarm suonavano ad Altavilla Vicentina e mi organizzai con due amiche di andare in treno fino a Vicenza, ma poi di come raggiungere Altavilla non ne avevo idea. Sul volantino c'era il numero dell'organizzatore, lo chiamai e gli dissi se poteva venire a prenderci in stazione. Lui venne, ci caricò e ci portò al concerto. Ah si bella questa, all'andata, alla stazione di Cittadella, siccome le mie due amiche erano in ritardo pregai il capostazione napoletano di far ritardare il treno di qualche minuto. Poi, al ritorno, venne a prenderci mio padre. A settembre di quell'anno, invece, li vidi a Padova, un venerdì al Macello. Davide Toffolo mi fece un disegno, "Per Alberto allegro ragazzo morto". Socievole e alla mano, gli chiesi se gli piacevano i Pixies, "certo!" disse lui, poi mi scroccò una sigaretta. Sempre nel 2002, a  dicembre, alla Gabbia a Bassano, il giorno di Santo Stefano se non sbaglio. Ci eravamo fumati una canna prima di entrare e ricordo una gran risata col batterista per futili motivi vicino al loro banchetto. Fino a quel momento avevano fatto tre dischi, bellissimi. Anche l'ep "Il principe in biciletta" era una figata. Avevo un paio di tshirt dei Tre Allegri, entrambe le regalai a vecchie fidanzate, o forse una blu dovrei avercela ancora, la prossima volta che vado dai miei butto un occhio. Poi negli anni li ho visti un sacco di altre volte, ho perso il conto. Ma che gruppo sono? L'immaginario, concetti che erano avanti di vent'anni (la protezione dell'immagine pubblica tramite maschere), le canzoni. Un miracolo italiano, anzi un miracolo del nordest.
L'ultima volta li ho visti quest'estate a Rovigo, ho preso la loro tazza da tè, ogni tanto al mattino faccio colazione con quella. Dal vivo, tranne le prime volte che li vedevo che mi sembravano più curati, son sempre live un po' particolari, non suonano mai come da disco. Lo show è praticamente lo stesso da vent'anni con el Tofo che esce, "il concerto è finito", "bacini e r'n'r", etc.
Son legato anche a quella volta al Vinile nel 2014, secret show, 150 persone, presentavano "Nel giardino dei fantasmi". 

martedì 9 marzo 2021

RIO SERRAGLIO, VILLA PISANI ED ALTRE STORIE



Ho un legame con il Tergola perchè nasce a cinquecento metri da casa mia, campagna cittadellese sud. E' un fiume che forse a livello di "nome" soffre la presenza del vicino Brenta, sicuramente più grande e importante. Però è interessante il percorso del Tergola: attraversa a sud est la campagna padovana / veneziana e a Stra, nei pressi di Villa Pisani, affluisce in una diramazione del Brenta stesso.

Tergola e diramazione del Brenta vanno a formare il "Naviglio del Brenta", che attraversa Stra, Dolo e Mira, prima di entrare in Adriatico nei pressi di Fusina. Interessante il percorso del Tergola: si parla in questi giorni di una ciclabile che partirebbe proprio da Onara, a pochi passi dalla sorgente del fiume. Un itinerario che attraverserebbe Villa del Conte, Santa Giustina in Colle, San Giorgio delle Pertiche, Sant'Andrea di Campodarsego, un bel tratto di reticolato romano ai confini tra le provincia padovana e veneziana prima della confluenza di Stra.

L'idea di domenica poteva essere quella di camminare lungo il Naviglio del Brenta da Stra a Dolo, ma in realtà non esiste una vero e proprio percorso pedonale. Camminare lungo la strada ci è sembrato da subito fuori da ogni logica, pericolosa e trafficata. Si è quindi optato per un percorso alternativo, posizionato circa un km a nord rispetto a Stra. E' un percorso ciclopedonale che corre sull'argine del Rio Serraglio, di piccole dimensioni. Poco a nord corre l'autostrada A4, ad ogni modo il paesaggio risulta sostanzialmente agreste, campagnolo. Il colore della terra è quello tipico di queste zone, marrone chiaro. Una scampagnata di circa 10 km nel tratto Stra / Dolo, molto rinfrancante e rigenerante. Dolo è stata una sorpresa, c'è una zona piena di bar e ristoranti che sembrava di stare a Camden Town. Peccato esserci fermati poco ma il tramonto del sole era imminente, infatti abbiamo fatto buona parte del ritorno con il sole già tramontato. C'erano decine di nutrie sull'argine pronte a dare battaglia, a guardia del loro territorio, ma con un po' di accortezza ne siamo usciti illesi. Avevamo parcheggiato vicino Villa Pisani, quando ci siamo arrivati era tutto buio. Ci è tornato in mente l'incontro Mussolini / Hitler nel 1934 nei pressi della Villa, un brivido lungo la schiena, guardavamo all'interno verso il labirinto di siepi.

Colonna Sonora: Beatles "A day in the life" 

giovedì 25 febbraio 2021

STYLE COUNCIL AL FESTIVALBAR , 1987



5 settembre 1987, una sera di tarda estate, Italia, Arena di Verona, Style Council, Festivalbar. 

Weller in giacca blu, camicia blu bottoni bianchi, pantaloni bianchi, mocassini. 

Dee C Lee in t shirt a righe biancoblù.

Esiste qualcosa di maggiormente idealizzabile di tutto questo?

L'unico commento presente su YouTube sotto il video è di una bellezza struggente. Dice:"Macchina del tempo fammi morire in questo preciso momento".

C'erano già stati nel settembre del 1985 gli Style Council al Festivalbar con "Walls come tumbling down": neanche due mesi prima l'avevano suonata a Wembley, al Live Aid.

Il 30 agosto 1987 invece, sei giorni prima dell'Arena, suonarono a Mira (Ve), al Superdancing Marmellata lungo la Strada Romea. Altro grande flash dagli anni ottanta di provincia.

Erano in giro a presentare "The Cost of Loving". "Wanted" uscì come singolo: un modern soul agrodolce a tema sentimentale.


"C'è una ragazza nel mio ufficio, continua a fermarsi proprio davanti ai miei occhi
Anche se provo e riprovo non posso più nascondermi
Lascio che i miei sentimenti parlino per me
Ma quando provo a parlare la mia lingua si indebolisce
Resto l'uomo solo che sono
Il mio cuore è sotto chiave e non riesco a trovare la chiave
Dimmi perchè non sto facendo nessun tentativo
Perchè, oh beh, voglio solo essere desiderato."

venerdì 5 febbraio 2021

I DIECI ALBUM PREFERITI DA VIC GODARD



Fondatore dei Subway Sect (prime mover del primo punk londinese) e autore di una brillante carriera solista di culto, lontano da ogni banalità, ecco i dieci album preferiti da Vic Godard:

1. FRANKIE VALLI & THE FOUR SEASONS - 20 GREATEST HITS 

2. ASTRUD GILBERTO + ANTONIO CARLOS JOBIM - MUSIC FOR THE MILLIONS

3. CHARLIE PARKER - BIRD SYMBOLS

4. DAVID BOWIE - IMAGES

5. NEW YORK DOLLS - TOO MUCH TOO SOON

6. TELEVISION - MARQUEE MOON

7. DEBUSSY PIANO WORKS - PETER FRANKL

8. VELVET UNDERGROUND - WHITE LIGHT WHITE HEAT

9. VELVET UNDERGROUND - THIRD LP

10. DEBUSSY STRING QUARTET NUMBER 1

giovedì 21 gennaio 2021

LO SBARCO DEI RAMONES IN INGHILTERRA, 4/5 LUGLIO 1976



Ramones alla Roundhouse







I primi due concerti che i Ramones tennero in Inghilterra, a Londra, nel luglio 1976 sono giustamente considerati un evento chiave nella storia del primo punk originale.

Fino a quel momento i Ramones non si erano mai esibiti fuori dagli Usa e la prima data del 4 luglio cadeva giusto in corrispondenza con il bicentenario dell'indipendenza Usa dal Regno Unito, 4 luglio 1776.

Un po' come a dire: ci siamo resi autonomi e adesso vi portiamo una cosa nuova.

In realtà in Inghilterra esisteva già l'embrione della scena punk autoctona, basti pensare che la sera stessa del 4 luglio i Clash tennero il loro primo concerto al Black Swan Pub di Sheffield di spalla ai Sex Pistols, che qualche concerto fino a quel giorno lo avevano fatto. Giusto un mese prima, il 4 giugno 1976, ci fu quello storico alla Lesser Free Trade Hall di Manchester, organizzato dai futuri Buzzcocks che si formarono quel giorno e debuttarono proprio di spalla ai Pistols il 31 luglio 1976 sempre alla Free Trade Hall di Manchester. 

Avrete capito che in quel 1976 succedevano cose pazzesche nel lampo di un flash, eventi in diretta, roba veloce che assurse rapidamente al rango di Storia.

Nello specifico dei Ramones ad aprile era uscito il primo Lp omonimo, un disco fondamentale nel definire suono ed estetica della nascente scena: famoso l'aneddoto secondo cui Paul Simonon dei Clash imparò a suonare il basso suonando sopra a questo disco e a qualche singolo reggae.

La Roundhouse si trova a Camden, un pò più a nord rispetto al mercato, lungo Chalk Farm Road: è un luogo storico della musica londinese, nel 1976 aveva già visto esibirsi tra le sue mura tutti i nomi più importanti. 

La sera del 4 luglio si sarebbero esibiti in ordine di apparizione gli Stranglers, attivi da un paio di anni ma senza rilasci discografici, i Ramones e i Flamin Groovies. Quest'ultimi nel 1976 erano sicuramente una realtà, diversi album all'attivo, tra cui l'appena uscito "Shake Some Action", importante disco garage / power pop: normale quindi che i Ramones si esibissero in apertura ai Flamin' Groovies.

All'evento assistettero 2000 persone circa, tra cui tutti o quasi i protagonisti del primo punk londinese. Era la prima che i Ramones facevano cifre del genere, in Usa le cose si stavano muovendo ancora ad un livello dilettantesco.

La sera successiva, il 5 luglio, le tre band si esibirono 500 metri più a sud, al Dingwalls, e tra il pubblico si presentarono anche Clash e Sex Pistols, di ritorno dalla trasferta di Sheffield.

Quella sera avvenne la famosa scazzottata esterna al locale tra Jean Jacques Burnel e Paul Simonon, si dice forse derivante dal fatto che Simonon avesse il tic di sputare per terra e lo fece mentre gli Stranglers gli passarono vicino una volta scesi dal palco. Sia quel che sia: nel frattempo pure Dave Greenfield si trovò coinvolto in una mezza rissa con John Lydon. Han sempre avuto la fama di gente dura, gli Stranglers, e c'è comunque da mettere nel piatto una sorta di rivalità latente tra le band del primo periodo, come ogni scena territoriale che si rispetti.

C'è quella foto nei camerini del Dingwalls in cui Johnny Ramone beve una Pepsi mentre parla con John Lydon con in mano una birra e, come ben sanno i fan dei Ramones, i fratellini erano usi a fare qualche goccia di piscia in tutte le bevande offerte agli ospiti.

I Ramones poi ritornarono in Inghilterra nel maggio del 1977, headliner in un tour di tredici date con i Talking Heads di spalla.