sabato 26 marzo 2022

PAUL WELLER: OUR FAVOURITE BOOKS


Il libro: 1984, George Orwell



Smash Hits, 1982

Il libro: The Collected Essays, Journalism and Letters of George Orwell

"Mi piace la sua idea di socialismo, penso che abbia un bel po' di senso comune, di senso pratico."



1987

I libri

Xavier Holland - Magic Mushrooms

Robert Tressell - Ragged Trousered Philanthropists

D.H. Lawrence - Lady Chatterley's Lover - L'amante di Lady Chatterley 

Alberto Moravia - Two Women - La Ciociara

Brendan Behan - Borstal Boy - Ragazzo del Borstal

Kurt Vonnegut - Slaughterhouse 5 - Mattatoio n. 5

Wienkel - Diary Of My Bottom (?)

Diostchekov - Plums From Heaven - (?)

George Orwell - Lion and the Unicorn - Il leone e l'Unicorno

Xavier - If You Do It Anymore I'll be Sick - (?)



Il libro: Absolute Beginners - Colin MacInnes

"Un libro che ha ispirato un'intera generazione"

sabato 19 febbraio 2022

CAMPO DI CONCENTRAZIONE - L' ARTE DI MANUEL COSSU

 


Manuel Cossu, “Manuel dei Manges”, nato nel 1976 a La Spezia: batterista e songwriter di una delle più fighe punk rock band al mondo ed artista figurativo.

Il 12 febbraio a Cittadella abbiamo organizzato una personale dei suo lavori, “Campo di Concentrazione”: un periodo di attività intenso per il nostro che negli ultimi mesi ha esposto una personale su Lilli Carati a Bergamo (pubblicando anche un numero unico di art magazine dedicato alla tormentata figura dell'attrice), a Roma e in una farmacia di La Spezia.

Si, in una farmacia perché da un po' Manuel dipinge sui bugiardini dei farmaci: “Soffro di deficit di attenzione, i bugiardini rappresentano l'essenza di quello a cui devi stare attento, tutte quelle istruzioni in bianco e nero che ti dicono cosa devi fare per curarti. Così si è venuta a creare una sorta di contrapposizione.”

Gli chiedo come ha iniziato a disegnare, come si è avvicinato a questa forma di espressione: “Molto semplicemente negli anni '90 capitava di registrare delle cassette TDK per gli amici, solitamente ci facevo un disegno in copertina, qualcosa sui Ramones. La prima tela di una certa dimensione la feci nel 1996 dietro il tavolo da Subbuteo e ci disegnai Dee Dee Ramone con scritto “I remember you”, è esposta alla Skaletta (storico club r'n'r di La Spezia attivo dal 1994). Dee Dee è uno dei miei miti in assoluto.” L'hai conosciuto? “Negli anni '90 andai appositamente a New York per poterlo incontrare. Non ci riuscii ma incontrai Arturo Vega (visual artist dei Ramones) ad un semaforo a cui diedi i miei disegni. Arturo Vega è stato importante per me perché mi ha spinto a continuare a disegnare, mi apprezzava, mise i miei disegni sul sito dei Ramones. Dee Dee l'ho visto live e incontrato poi diverse volte. Il concerto più bello in assoluto della mia vita è stato per me Genova 1994, il tour di “I hate freaks like you”,ancora meglio di quelli dei Ramones. A Dee Dee una volta in Germania diedi i miei disegni e lui mi regalò la sua tshirt.”

Dee Dee, Lilli Carati, raffiguri spesso vite non pacificate, figure tragiche: “Si, tragiche ma non patetiche.” Cosa ti attrae di tutto questo? “Una sorta di resistenza nei confronti delle avversità della vita, vite incasinate, gente che pativa. Io non sono legato a concetti come “la vita è un sogno”, per far andare una vita ci vuole che tante cose vadano per il verso giusto, non è facile. Mi attrae l'idea di non mollare, di fare a pugni con la vita per non soccombere.”

Il fatto di dipingere spesso anche Santi e Madonne in maniera non conforme è in qualche maniera collegato a questo? “Sono immagini che da sempre fanno parte di una certa realtà, quando sei talmente incasinato da affidarti ad un qualcosa di superiore: “Gesù Gesù aiutami tu”. Pensa alla galera, ai tatuaggi con Santi, Madonne e Croci. La voglia di iniziare a disegnare, oltre ai Ramones, me la diede proprio i tatuaggi di un mio caro amico che si era fatto la galera e che ora non c'è più. Erano imperfetti, ma non significa non avessero passione, che non fossero vivi e reali.”

Mi sembra di notare un certo richiamo nelle tue opere a certa Italia anni '80, Alfredino Rampi, Ranxerox, Pertini: “Io sono del 1976, ero bambino e ragazzino negli anni '80. Era un Italia densa, dura, certe immagini me lo porterò dietro per sempre. Le nostre città erano piene di tossici, le curve straboccavano di ragazzi, gli stili giovanili, le compagnie di irregolari. Sono legato a tutto quel mondo.” Uno che è cresciuto quegli anni o che comunque ne è affascinato, come si trova ad affrontare un presente che sembra milioni anni luce distante? “Male, io non c'entro niente con tecnologia e derivati, son rimasto tagliato fuori da tutto questo, sono un analfabeta digitale. Fortunatamente ho gente che mi segue nella promozione, io non saprei da dove iniziare.”

La tua passione per l'Atalanta? “Arriva dalla stagione 1987/88, semifinale di Coppa delle Coppe con il Malines con l'Atalanta in serie B. L'ho seguita poi per parecchio tempo, quando si poteva decidere il giorno prima se andare alla partita, adesso per andare ad una partita devi programmare come si fa con le ferie, non ha più senso. Ho fatto anni in Curva Nord, partivo da La Spezia in treno e via. Uno dei miei più cari amici è uno dei fondatori del Wild Kaos. Credo di aver seguito più l'Atalanta in serie B che non in serie A.”

venerdì 21 gennaio 2022

GLI ESORDI DELLA NEW WAVE FIORENTINA

Articolo tratto dalla fanzine "Nuova Fahreneit", aprile 1982, una delle più importanti del periodo in ambito punk.
Si racconta, sulla stessa pagina, di un concerto dei Diaframma a Bassano del Grappa (a questo concerto è ispirato il successivo pezzo "Le Alpi", del 1992), il primo che la band di Federico Fiumani tenne lontano da Firenze. 
E sulla stessa pagina è presente la recensione della demotape dei Litfiba. 
Cosa volere di più?

 

venerdì 31 dicembre 2021

BAND AID 2020




Inaspettato quanto graditissimo ritorno, i Band Aid pubblicano un nuovo disco a distanza di trent'anni dall'ultima uscita. Band leccese attiva dal 1980 al 1985, due LP e un EP (lo splendido "A Tour in Italy") al tempo con Italian Records, il trasferimento a Bologna, menzionati in "Un Weekend Postmoderno" di Tondelli: pura epica underground wave tricolore 80s di culto.
Questo nuovo disco, dicevo: molto bello, ben riuscito. Di base un jazz rock interamente strumentale, con passaggi no wave e mood mediterraneo, a volte movimentato a volte di tranquillità. Siamo dalle parti dei Lounge Lizards (con cui tra l'altro condivisero la partecipazione al festval Electra 1981 a Bologna). 
Aggiungerei che non c'è nulla da invidiare ad un nome di peso attuale come quello dei Calibro 35, che si muovono su coordinate meno mediterranee ma con alcuni punti cinematici di contatto.  

lunedì 27 dicembre 2021

LO SMALL CLUB DI PIEVE DI CENTO




Locale storico della new wave italiana, legato a doppio filo alla scena bolognese (Pieve di Cento / Bologna 30 km, in realtà non così vicinissimi), grazie all'intraprendenza di Red Ronnie (nato proprio a Pieve di Cento) che allo Small inizia a mettere dischi punk wave nel 1978 e ad organizzare rassegne musicali.
Mi viene in mente l'aneddoto dei Rats, di cui Red Ronnie fu una sorta di primo manager: "Eravamo minorenni, ci veniva a prendere a Spilamberto, 40 km, ci portava allo Small a suonare e finito il concerto ci riportava a casa."
Degna di nota la rassegna "Rock Video Small" nel dicembre del 1980, in cui da mercoledì 3 a domenica 14 si esibirono i migliori puledri della wave nostrana: Pale Tv, Gaznevada, Rats, Confusional Quartet, Luti Chroma, Jo Squillo, Kaos Rock e Cafè Caracas.
Altro dj abbastanza famoso, Dj Mortimer, gestore del Disco d'Oro di Bologna, altro tempio Bologna Wave.


mercoledì 15 dicembre 2021

JESUS AND MARY CHAIN PUNK ROCK MIXTAPE



"Quando esplose il punk rock all'imporovviso fu come "E' qualcosa che potremmo fare", un qualcosa alla nostra portata. Ricordo di aver sentito i Ramones e fu come una mazzata in testa."
Jim Reid - cantante dei Jesus and Mary Chain

"Li amo molto. Stavo pensando di fare "Beetween the Planets". Ho mandato una mail a Jim per scrivere il testo di una canzone che ho chiamato "When I look in your eyes"; ha detto che l'avrebbe fatto, ma quei ragazzi sono così impegnati. "Psychedelic Mindfuck" è la mia interpretazione di una canzone dei JAMC. Li ho sempre amati molto perchè sono cresciuto ascoltando Lou Reed e i Velvet."

"Il titolo del nostro album "Munki Brain" è preso da "Munki" dei JAMC. Non molte persone della nostra scena li conoscono, ma è da lì che viene."

"I cinque album che mi hanno maggiormente influenzato? Beach Boys - Today, Black Flag - Damaged, Ramones - Leave Home, David Bowie - Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, Jesus and Mary Chain - Pyschocandy."

Joe King dei Queers

martedì 23 novembre 2021

TONDELLI, IL NEW COOL E IL RITORNO ALL'ORDINE


"Altri Libertini" (1980) rappresenta l'anno zero per Tondelli, sia perchè si tratta del suo debutto sia per il crash che diffonde, un po' come il punk del '77, un reset oltre il quale si può eventualmente provare a ricostruire in un ottica evolutiva. Le analogie? Linguaggio slang, storie crude, immediatezza espressiva.
Un paio d'anni dopo la "new wave" tondelliana assume la forma di "Pao Pao", libro di passaggio che si muove su quanto creato precedentemente ma non ha lo stesso fragore e in qualche modo cerca una nuova strada per definirsi. 
E' con "Rimini" del 1985 che si ha compiutamente un ritorno all'ordine: un romanzo dal linguaggio regolare dallo stile pulito. La particolarità la troviamo eventualmente in una sorta di disperazione di fondo che collega tutti i lavori di Tondelli, quantomeno i suoi personaggi. L'involucro comunque è perfettamente commercializzabile anche ad un pubblico esteso non necessariamente specifico di una qualche tribù.
Nell'ambito musicale del periodo questo ritorno all'ordine formale lo troviamo nella corrente "New Cool".
Prendiamo Paul Weller che dopo i fuochi con i Jam si ricalibra in un immaginario cool europeo tralasciando musicalmente le asperità precedenti, ma (la particolarità di prima) con liriche comunque battagliere. Oppure Joe Jackson, meno infioiato nella prima scena punk rispetto a Weller e compagni, ma comunque legato ad una formula diretta ed essenziale (vedi "Look Sharp" del 1979).
Joe Jackson nel 1982 se ne esce con "Night & Day", maturo pop jazz 80s dall'immaginario adulto, o meglio "giovane adulto", processo abbastanza comune nella società dell'epoca dove intorno ai trent'anni molti erano già pienamente inseriti nelle dinamiche regolarizzanti della società.
Non c'è più spazio per l'esuberanza giovanile a suon di chitarre, il percorso di crescita personale è un tutt'uno con quello artistico. Con Tondelli assistiamo allo stesso tipo di processo: la "retorica" attorno alla crisi dei trent'anni, al sentirsi adulti, al sentirsi mentalmente distanti da quanto accadeva o si raccontava solo cinque anni prima. 
In "Rimini" la colonna sonora è un trionfo "New Cool", ci sono gli Style Council, Joe Jackson, Alison Moyet, Matt Bianco, gli Everything but the Girl. Pop 80s' jazzato, molto classico, immagine ordinaria, camicia, cappotto, capelli in ordine: esattamente come Tondelli nel 1985 (fino al 1991, anno della sua morte).
Proprio una frase di Joe Jackson apre "Rimini": "Che lo voglia o no, sono intrappolato in questo rock'n'roll, ma sono un autore e sono un musicista, per certi versi un entertainer."
A proposito della consapevolezza esistenziale di cui stavamo parlando prima.
Riferimenti all'artista inglese li troviamo anche in "Camere Separate" del 1989, una citazione del pezzo "We can't live together".