"Era un impianto grande quanto spartano, scomodo e dalla pessima visuale".
Queste parole, tratte dal libro "London Calling" e riferite allo stadio "Crystal Palace" di Londra (stadio protagonista di diverse finali di FA Cup tra la fine dell'800 e i primi anni del '900), purtroppo calzano a pennello per questo mostro della modernità che per mia sventura sono "costretto" a frequentare mensilmente (visto il mio seguito al Calcio Padova).
E non mi si venga a dire che ad un vero tifoso del Calcio Padova l'Euganeo deve piacere.
Del resto siamo in Italia e la gente è talmente abituata ad abbassare la testa che probabilmente si fa andare bene anche un "cesso" come l'impianto di Padova Nord.
Quando mi reco all'Euganeo a vedere il Padova faccio un salto a piè pari dentro il Medioevo: lo stadio è situato in una zona in cui non c'è nulla, solo parcheggi e campi.
Un bar, dei servizi igienici, un parco dove sostare prima della partita, una bus che ferma a non meno di un km, un deposito caschi, un punto vendita ufficiale del Calcio Padova fatto come Dio comanda (non quella casetta di legno postata davanti al laghetto con la temperatura di -2 in inverno e 40 gradi a maggio).
Tutti servizi che mancano.
In questo scenario dove mancano i servizi elementari, è utopia pura immaginare la creazione di una stazioncina ferroviaria davanti all'Euganeo (visto che la ferrovia passa a cinquecento metri dall'impianto).
Sono sicuro che a molti neanche pesa l'assenza di tutto questo: semplicemente gli va bene così, gli va bene accettare e farsi bastare la merda che gli viene proposta.