DOWN IN LONDON


A Shepherd's Bush, quartiere ad Ovest della città e proprio a fianco del famoso Shepherd's Bush Empire dove ogni giorno ci sono concerti con grossi nomi, si trova il Pub O'Neill.
Si tratta di una catena di pub, a Londra ne ho visto un'altro vicino Carnaby Street ma può darsi ce ne siano altri.
Il posto è figo, tipico pub all'inglese bello da vedersi anche esternamente, e questo già basta per stabilizzare ad un buon livello il mio indice di gradimento.
La birra che bevevo ogni sera era la Carling, una di quelle birre che i puristi del genere disprezzeranno perchè priva di influssi aromatici o altri cazzi, ma comunque a me la Carling strapiace.
Una lager frizzantina, zero schiuma, te la bevi in due minuti e poi se di nuovo al banco a chiedere un'altro giro.
I piatti sono il punto forte del locale: ottime portate di carne (bistecca o hamburgher) con patate fritte, oppure fish and chips.
Salse su di un cestino al tavolo e vai in abbondanza.
Tipico mangiare da pub, ma io gradisco.
Il primo giorno che sono entrato ho trovato ad accogliermi sullo stereo "Jimmy Jimmy" degli Undertones.
Un momento che non scorderò, visto che gli Undertones al pub in Italia non li ho mai sentiti.
Poi anche gli Who che sono da Shepherd's Bush.
Quindi Pub + Who + Undertones = Serate ottime.
Al venerdi e al sabato fa suonare anche band, io ho visto due cover band.
Mediocri.
Shepherd's Bush nel complesso è una zona che bisogna tenere gli occhi aperti e farsi i cazzi propri, sopratutto di notte.
Di giorno è tranquilla, non ci sono problemi.

THE BARRACUDAS


I Barracudas per qualche motivo sono uno dei quei classici gruppi di culto.
Un canadese trasferitosi a Londra ("Perchè era la città in cui sognavo di vivere")incontra uno svizzero trasferitosi a Londra e insieme decidono di formare un gruppo che guarda palesemente agli anni '60, partendo dal Surf ma toccando un pò tutti gli aspetti musicali dei Sixties (folk, rock, psichedelia, pop).
Il primo singolo si intitola "I Want My Woody Back", rivoglio indietro il mio orsetto.
Lato B "Subway Surfin".Tanto per essere chiari.
Surf metropolitano. Fantasia al potere con un suono che guarda ai Ramones quanto ai Beach Boys più diretti.
La Emi si accorge e non se li lascia scappare.
A Londra nel 1979 nessuno suona come i Barracudas, nessuno guarda al Surf come ispirazione.
Nel 1981 esce il primo "Drop Out With The Barracudas", un signor album.
Lato A con pezzi più scuri e cupi ("Viviamo in Tempi Violenti"), lato B con petardi di ottimo pop - rock'n'roll estivo ma anche anche malinconico ("Campus Tramp").
Il primo album dei Barracudas meriterebbe una considerazione maggiore da parte della popolazione umana, invece rappresenta proprio il paradiso e il vanto per il fan, che, come me, si innamora della band a partire da questa pubblicazione e poi cerca di scoprire tutta la produzione successiva.
Produzione successiva che pur svolgendosi in un contesto più sotterraneo, dato che la Emi diede il benservito ai quattro, si rivela comunque ottima, con "Mean Time", "Endavour to Preserve", "Wait For Everything" e l'ultimo album omonimo del 2005.
Tra scioglimenti e ritorni in pista il suono non tocca più surf e melodie alla "Summer Fun" ma prosegue su una scia più adulta e matura.
Eterna gloria ai Barracudas.

PORTIERI


Marco Landucci, portiere della Viola dalla metà degli anni '80 al '91.
Ora preparatore portieri del Milan.

C86


Una sorta di scena esplosa nel Regno Unito dalla metà degli anni '80 fino alla fine del decennio, emersa con la celeberrima compilation C86 voluta dal NME.
Intimismo Pop dopo gli anni del Punk e del Post Punk, permeata da una costante amatorialità e pochi sbocchi commerciali, indipendente nel senso puro del termine.
Vi rimando al bellissimo articolo di cui sotto per una panoramica completa sull'argomento:
http://www.indiepop.it/articoli/c86_1.htm

BEADY EYE - DIFFERENT GEAR STILL SPEEDING


Beh devo dire che aspettavo questo album.
Mi piacciono gli Oasis, mi piace soprattutto il fatto che siano un gruppo che, chi apprezza, lo fa senza analisi critiche.
L'essenza del pop: c'è un gruppo, fa musica che mi piace, la ascolto e mi piace, stop.
Ascoltare musica per le giuste ragioni si dice.
Dopo la lite/scioglimento si vociferava da un'annetto a questa parte dell'uscita di questo album, praticamente gli Oasis senza Noel, quindi senza il maggior autore (con vertici assoluti) della produzione Oasis.
L'album è carino, da qualche parte ho letto che si fa ascoltare piacevolmente ma non suscita le emozioni che suscitavano gli Oasis.
Sottoscrivo.
Se mi ascolto i primi due album percepisco un certo feeling, ovviamente una cosa difficile da spiegare razionalmente.
Qua sicuramente meno, se non nullo.
Ci sono buoni pezzi, altri meno, alcune Beatlesate in odore di Sgt.Pepper.
E' chiaro che i Beady Eye (a proposito, nome della band pessimo) non saranno mai gli Oasis.
Bisogna prendere questo disco come viene, apprezzarne i momenti buoni (come The Beat Goes On) e lasciare il resto. I Beady Eye forse stanno bene in una dimensione più di basso profilo rispetto agli Oasis, meno star system e più indipendente se mi si concede il termine, ma è difficile anche tornare indietro (considerando che loro, credo, non ne abbiano assolutamente voglia).

DA GRANDE



Ottimo film del 1987 con un Pozzetto in una delle sue interpretazioni più convincenti.
Un bambino di 8 anni, Marco, il giorno del suo compleano esprime il desiderio di diventare grande a causa del mancato regalo per il suo compleanno, dei litigi familiari e dell'amore non corrisposto verso la sua maestra Francesca.
Si ritrova così nei panni del quarantenne Pozzetto, adulto nel corpo ma bambino nella testa.
Da lì una serie di avventure spassose ed interessanti.
Un film davvero ben fatto, con nello sfondo le immagini dell'Italia della fine degli anni '80.
Curiosità: tra gli attori presente una giovanissima Ilary Blasi.

SECRET CLUB


Nel 1991 un giornalista voleva intervistare gli Inspiral Carpets.
Non ci riuscì, allora intervistò il loro roadie, Noel Gallagher.
A questo indirizzo questa curiosa intervista:
http://www.associatedcontent.com/article/903995/the_lost_interview_noel_gallagher_spring.html

VAI GIORGIONE!


Giorgio Desideri detto Giorgione.
Tratto dal film Bomber del 1982.
Vai Giorgione!

QUANDO IL MILAN ERA UN PICCOLO DIAVOLO


Gli anni di Antonelli e Buriani, dello squalo Joe Jordan,del passaggio di Collovati all'Inter e della vittoria della Mitropa Cup con, nello sfondo, le due retrocessioni in Serie B maturate a tavolino (al termine della stagione 79/80) e sul campo (81/82).
Eccezziunale Veramente in Curva Sud con immagini prese dalla stagione 81/82.
Inutile dire che pur non avendo vissuto direttamente quegli anni per motivi anagrafici mi sento (da sempre) comunque molto legato e affascinato da quel periodo di storia rossonera.
Sarà stato il ritiro ad Asiago (non distante da casa mia), sarà che ho una certa predilizione per i periodi grigi, sarà che ho l'album Panini 1982/83 con il Milan in Serie B, e sarà che negli anni '80 i rossoneri passarono da queste situazioni al tetto del mondo nel volgere di una decina d'anni.
Mi piace perchè rappresenta uno squarcio di puro realismo (Milanello che nella gestione Farina veniva affittato per matrimoni) prima dell'arrivo del professionalismo totale portato da Berlusconi che, comunque, ha portato ad ottimi risultati e grandi gioie per tutti i tifosi rossoneri.
Di seguito un ottimo pensiero tratto dal blog della Banda Casciavit:
http://bandacasciavit.splinder.com/post/20871675/quando-il-milan-era-un-piccolo-diavolo

MILAN - TOTTHENAM



Ieri sera sono andato a San Siro per Milan - Totthenam.
E' sempre un evento quando ci vado, vuoi perchè è una cosa che faccio solo una/due volte all'anno (distanza, spese), vuoi perchè lo stadio veramente mi suscita emozione.
Per arrivare ci imbottigliamo nel traffico più pazzo di Milano, un'ora per fare tre chilometri.
Una volta arrivati e in procinto di dirigersi verso l'entrata un blu mi fà: "Totthenam?"..forse ero anche troppo casual.
Fuori è pieno di inglesi che cantano "When the Saints Go Marching In", il loro inno, li sentirò fare solo quel coro per novanta minuti.
Mi dirigo verso la Sud, entro e comincio a fare i mille scalini che mi conducono al terzo anello.
Devo dire che pensavo peggio, in realtà si vede bene e hai un colpo d'occhio fantastico su tutto lo stadio che ieri era pieno.
La Sud è in gran forma, fa una coreografia che io ovviamente non vedo, vedo solo quella della Nord organizzata da "Alternativa Rossonera" che sinceramente mi sembra riuscita a metà.
Megafoni, tamburi, bandiere: la Sud in gran spolvero.
Vicino al mio posto fumano canne tutti.
Curioso che dal terzo anello vedi anche fuori dallo stadio, guardando verso la tribuna Est che non ha il terzo anello.
La partita va come sapete, un Milan spento si fà punire sul finale da Crouch.
Totthenam che nel secondo tempo non ha fatto nulla oltre al goal, ma Milan che nel primo tempo non ha fatto nulla.
Gattuso attacca rissa con Jordan, ex Milan dei primi anni '80; Jordan non l'ho mai visto giocare per questioni anagrafiche però lo rispetto, è pur sempre un rossonero: "Shark bite again for us".
All'uscita resto un pò a guardare i dintorni di San Siro, il baretto sotto la Nord, le case vicino chiedendomi come dev'essere vivere là.
Lo stadio migliore d'Italia e tra i primi posti al Mondo.

BRIT POP



Un parere personale sulle band che fecero parte di quella situazione:

Stone Roses: una band apripista, a fine anni '80 buttano fuori un album della madonna con melodie supreme, non ripetendosi con il secondo.Grandi.

Happy Mondays: più impegnati nel versante mix rock/ritmi dance rispetto agli Stone Roses, grandi canzoni, "madchester" è qui.

Charlatans: mi piace solo qualcosa, a prendere spunto dagli Stone Roses si rischia di non raggiungere il modello d'esempio.

La's - tra i padrini, un solo album all'attivo pieno di felici intuizioni. Melodia che guarda alla lezione del beat e la filtra con personalità.

Blur: varie fasi all'interno della loro carriera, il culmine con "Parklife", straordinario esempio di come scrivere eccellenti pop songs.

Oasis: primi due album micidiali, poi qualcosa in meno, ma i primi due bastano e avanzano.

Boo Radleys: alcune gustose hit brit.pop, melodiche e anni '90.

Ocean Colour Scene: non male nel complesso, non tutto è da salvare ma qualcosa è davvero buono.

Cast: sottovalutato il primo album che invece è bello dall'inizio alla fine.Poi si sono persi.

Bluetones: eccelenti i primi singoli, l'essenza del suono Brit.

Supergrass: un pò sopravvalutati secondo me, mi piace "Alright" e il resto poco niente.

Pulp - quando si parla di loro saltano fuori sempre due canzoni: Common People e Disco 2000. Anch'io mi accodo alla massa.

Elastica : ascoltati poco, niente di trascendentale.

Echobelly: alcune hit davvero memorabili come Great Things e King of The Kerb