martedì 29 marzo 2011
THE BARRACUDAS
I Barracudas per qualche motivo sono uno dei quei classici gruppi di culto.
Un canadese trasferitosi a Londra ("Perchè era la città in cui sognavo di vivere")incontra uno svizzero trasferitosi a Londra e insieme decidono di formare un gruppo che guarda palesemente agli anni '60, partendo dal Surf ma toccando un pò tutti gli aspetti musicali dei Sixties (folk, rock, psichedelia, pop).
Il primo singolo si intitola "I Want My Woody Back", rivoglio indietro il mio orsetto.
Lato B "Subway Surfin".Tanto per essere chiari.
Surf metropolitano. Fantasia al potere con un suono che guarda ai Ramones quanto ai Beach Boys più diretti.
La Emi si accorge e non se li lascia scappare.
A Londra nel 1979 nessuno suona come i Barracudas, nessuno guarda al Surf come ispirazione.
Nel 1981 esce il primo "Drop Out With The Barracudas", un signor album.
Lato A con pezzi più scuri e cupi ("Viviamo in Tempi Violenti"), lato B con petardi di ottimo pop - rock'n'roll estivo ma anche anche malinconico ("Campus Tramp").
Il primo album dei Barracudas meriterebbe una considerazione maggiore da parte della popolazione umana, invece rappresenta proprio il paradiso e il vanto per il fan, che, come me, si innamora della band a partire da questa pubblicazione e poi cerca di scoprire tutta la produzione successiva.
Produzione successiva che pur svolgendosi in un contesto più sotterraneo, dato che la Emi diede il benservito ai quattro, si rivela comunque ottima, con "Mean Time", "Endavour to Preserve", "Wait For Everything" e l'ultimo album omonimo del 2005.
Tra scioglimenti e ritorni in pista il suono non tocca più surf e melodie alla "Summer Fun" ma prosegue su una scia più adulta e matura.
Eterna gloria ai Barracudas.
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