LUCA MANES & MAX TROIANI - LONDON CALLING


Il Guerin Sportivo, immancabile appuntamento mensile, l'aveva messo come libro del mese tre/quattro mesi fa.
Io comunque sono un fan di Londra, ci sono stato tre volte e ci ritornerei anche oggi.
"London Calling" parte dal pressuposto di raccontare la storia dell'Arsenal, concedendosi però ampie digressioni anche sulle altre squadre della capitale inglese e sul contesto socio/culturale che attraversa tutto il Novecento Inglese.
Il libro non è male, anche se molto ma molto didattico: diverse volte, mentre lo leggevo, mi dicevo che questo libro avrei potuto scriverlo anch'io.
In effetti si tratta di una storia cronologica che chiunque con un minimo di interesse per l'argomento e con una buona ricerca in materia poteva permettersi di scrivere.

GENERAZIONE ELETTRONICA

Va dritto come un siluro negli acquisti più azzeccati questo nuovo album degli Offlaga Disco Pax.
Preso a Firenze venerdi 9 marzo, al negozio sotto la stazione di Santa Maria Novella.
Nel negozio c'erano una decina di persone e quando ho chiesto al commesso se era disponibile "il nuovo degli Offlaga Disco Pax" mi sono accorto che, su un sopramobile dietro la cassa, ce n'erano una decina pronti da vendere.
Bello: come se le vendite discografiche non fossero mai state in crisi; come se quando esce un album fosse normale recarsi al negozio di dischi e comprarlo, senza che esista internet e lo "scaricamento" selvaggio e senza morale.
Negli ultimi anni non ho preso molti album contemporaneamente alla loro uscita.
Perchè? Beh, un peso ce l'hanno anche le uscite discografiche, certamente in molti casi non indispensabili.
Di solito il mio modus operandi dovrebbe essere questo: esce un album che potrebbe interessarmi, lo scarico, ci do un ascolto e poi se mi piace lo compro.
Peccato che poi non succede mai così.
Negli ultimi due anni ho acquistato i seguenti dischi appena usciti:
- Paul Weller - Wake up the Nation
- Statuto - E' gia domenica
- Beady Eye - Different light, still speeding
- Offlaga Disco Pax - Gioco di Società
Come mi sono mosso per acquistarli?
Internet si è rivelato un valido strumento che viene incontro.
Un mese prima dell'uscita dell'album di solito si trova già il primo singolo o qualche canzone in rete: questa aiuta sicuramente a formare una propria prima idea su quello che si andrà ad acquistare.
Se la prima prova risulta superata allora posso permettermi di spendere i miei 15 euro per il nuovo disco che tra un anno sarà ancora nello scaffale del negozio con il prezzo ribassato di 10 euro!
In compenso ascolto molti dischi recenti, scaricandoli certo.
Mi rifaccio moralmente aquistando parecchio materiale musicale del passato oppure ristampe.
Gli anni duemila hanno offerto nuove possibilità: ad esempio scaricare gli album.
Ovvio che uno deve farlo con un minimo di moralità, altrimenti ti salta tutto il sistema.
I negozi non vendono più dischi e vengono a meno certe ritualità che un appassionato di musica che si considera tale ha.
Vengono a meno anche quelli che li vendono i dischi.
Chi rimane? Beh, gli studi di registrazione piccoli li vedo con un buon futuro.
Con apparecchiature neanche troppo costose possono permettersi di produrre buoni demo a gruppi emergenti.
Gruppi emergenti che poi metteranno in rete il loro lavoro che pochi cagheranno.

SQUADRE DI PROVINCIA: REGGIANA





COSE PER CUI VALE LA PENA DI VIVERE: TRAMEZZINI


Quando vado all'estero, una delle cose di cui sento più la mancanza è il non poter mettere sotto i denti uno snack come può essere inteso il tramezzino, nelle ore che precedono il pranzo o la cena.
Personalmente i miei gusti preferiti sono:
Pomodoro - Mozzarella
Porchetta - Formaggio
Crudo - Sottiletta
Prosciutto - Funghi
Sfilacci - Grana
Crudo - Rucola - Grana
Ed ora vai di spiegazione:
Il tramezzino è un panino triangolare costituito da due fette di pancarré contenente salumi, formaggio, verdure o altro.
La paternità del tramezzino si deve al Caffè Mulassano di Piazza Castello a Torino che nel 1925 inventò questa versione italiana del suo parente inglese. Tutt'oggi il caffè offre ai suoi clienti più di quaranta combinazioni di tramezzini. La parola tramezzino fu inventata da Gabriele D'Annunzio che la creò per sostituire la parola inglese sandwich.

BASETTOPOLI


Charlie George, Arsenal.

LUCIANO BIANCIARDI - IL LAVORO CULTURALE


Luciano Bianciardi avevo già avuto modo di apprezzarlo con il suo lavoro più famoso, "La vita agra", così mi sono messo alla ricerca di qualche altro suo libro.
"Il lavoro culturale" non si discosta molto dallo stile con cui lo scrittore grossetano aveva improntato il lavoro precedentemente letto,la forma è sempre quella della narrazione in prima persona, con ampi tratti autobiografici pescati dalla vita del Bianciardi stesso.
Di cosa parla il libro? Siamo in una cittadina di 30.000 abitanti del centro Italia (anche se non viene mai nominata pare proprio si tratti di Grosseto, città natale dell'autore); con la fine della Seconda Guerra Mondiale i giovani "intellettuali" della cittadina cercano di movimentare il panorama culturale cittadino, con varie iniziative, conferenze, sfruttando gli spazi bibliotecari o creando un cineclub.
Sogni, vittorie e sconfitte.
Una storia semplice, scritta (molto) bene e che si fa apprezzare così come "La vita agra".

SOLO PER LA MAGLIA


Enzo Bearzot, Mundial '82.

SOLO PER LA MAGLIA


Il Bologna Campione d'Italia, stagione sportiva 1963-64.

STYLE COUNCIL - NO! - YES!


Nel 1984 gli Style Council, all'apice della loro popolarità, fecero uscire questo splendido singolo, sicuramente una delle vette della loro produzione, oltre che dell'intera carriera dello stesso Weller.
Interessante il retrocopertina, dove la band lancia una serie di slogan molto indicativi su quali fossero le idee del duo.

THE JAM - WHEN WE WERE YOUNG

Questo bootleg l'ho acquistato durante il mio giro a Londra (che da tre anni a questa parte si ripete annualmente) presso Sister Ray, storico negozio musicale situato nella parte nord di Soho.
Il negozio compare anche nella foto di copertina di "What's the story.." degli Oasis.
Nel retrocopertina di questo 33 giri, una scritta dice: "A killer collection of demotapes recorded between 1975 and 1980", mentre un altra parla di "Authentic R&B Sound".
I demo, a parte un paio di canzoni poste nel finale della facciata B, arrivano tutti dal periodo '75-'76.
Ovviamente la traccia discografica ufficiale più vicina a quel periodo è quella dell'album di debutto dei Jam, "In the City", un album sicuramente vicino a certi stilemi r&b, però ipervitaminizzati e sconvolti dal contatto con l'energia del punk, che proprio in quei mesi stava esplodendo con i propri nomi e con il proprio significativo stile.
Qua invece operiamo in senso matematico: sottraiamo l'influenza del punk e ci restano in mano una decina di ottime canzoni classicamente r&b, ma pure vicine a certo soul.
Qua dentro ci sono comunque picchi assoluti: chiariamoci, non è un bootleg di quelli che poi ti domandi che cazzo hai fatto a spenderci 10 carte (se ti va bene) per ascoltare versioni grezze di brani che poi furono registrati meglio.
No, qua alcune canzoni non furono più registrate e questo è l'unico modo per ascoltarle.
La registrazione non sarà in alta fedeltà, però il disco è godibile anche in questo senso dall'inizio alla fine.
Unica cosa che stona un po', una cover "Wonderful World" degli Herman's Hermits, datata aprile 1980, che ha tutta l'idea di essere suonata per provare i volumi, per fare soundcheck, con Weller che non si ricorda neanche il testo.
Apparte questo, un ottimo lavoro.
Gloria ai Jam!.

ANDRE AGASSI - OPEN


La prima cosa che salta all'occhio è che si tratta di un libro decisamente consistente, quasi 500 pagine.
Conoscevo Agassi in una maniera che dire superficiale è dir poco; ovviamente so chi è, se non altro perchè inannellava i suoi successi nell'epoca che ha coinciso con la mia infanzia e prima adolescenza, e quindi, a meno che tu non viva sulla luna, un pò di cultura generale ce l'hai.
Però il tutto si fermava li: poi da quest'estate hanno cominciato ad uscire diverse recensioni di questa sua prima autobiografia, dove si metteva in luce come ciò che fosse raccontato all'interno fosse poco scontato e abbastanza sorprendente.
Cose del tipo "ho sempre odiato il tennis" oppure "portavo il parrucchino".
Ho trovato quasi per caso il libro alla biblioteca del mio paese e quindi ho pensato "perchè no?".
Direi che ho fatto bene: si tratta di un libro decisamente crudo e schietto, in cui Agassi racconta la propria versione della sua vita.
La volontà del padre di fare di lui un tennista professionista sfocia, in qualche modo, in una "privazione dell'infanzia" sulla quale lo stesso Agassi pone molto l'attenzione nelle prime fasi del libro.
La ribellione a cui va incontro intorno ai 15-16 anni come modo per trovare una propria identità personale.
I primi successi, gli alti e bassi, il matrimonio con Brooke Shields.
Molto interesante la parte in cui racconta proprio le cause dello sfasciamento del rapporto con la Shields.
Se avete tempo e se lo trovate nella biblioteca del vostro paese chiedetevi anche voi "perchè non leggerlo?" e non ne rimmarete delusi.