domenica 18 marzo 2012

GENERAZIONE ELETTRONICA

Va dritto come un siluro negli acquisti più azzeccati questo nuovo album degli Offlaga Disco Pax.
Preso a Firenze venerdi 9 marzo, al negozio sotto la stazione di Santa Maria Novella.
Nel negozio c'erano una decina di persone e quando ho chiesto al commesso se era disponibile "il nuovo degli Offlaga Disco Pax" mi sono accorto che, su un sopramobile dietro la cassa, ce n'erano una decina pronti da vendere.
Bello: come se le vendite discografiche non fossero mai state in crisi; come se quando esce un album fosse normale recarsi al negozio di dischi e comprarlo, senza che esista internet e lo "scaricamento" selvaggio e senza morale.
Negli ultimi anni non ho preso molti album contemporaneamente alla loro uscita.
Perchè? Beh, un peso ce l'hanno anche le uscite discografiche, certamente in molti casi non indispensabili.
Di solito il mio modus operandi dovrebbe essere questo: esce un album che potrebbe interessarmi, lo scarico, ci do un ascolto e poi se mi piace lo compro.
Peccato che poi non succede mai così.
Negli ultimi due anni ho acquistato i seguenti dischi appena usciti:
- Paul Weller - Wake up the Nation
- Statuto - E' gia domenica
- Beady Eye - Different light, still speeding
- Offlaga Disco Pax - Gioco di Società
Come mi sono mosso per acquistarli?
Internet si è rivelato un valido strumento che viene incontro.
Un mese prima dell'uscita dell'album di solito si trova già il primo singolo o qualche canzone in rete: questa aiuta sicuramente a formare una propria prima idea su quello che si andrà ad acquistare.
Se la prima prova risulta superata allora posso permettermi di spendere i miei 15 euro per il nuovo disco che tra un anno sarà ancora nello scaffale del negozio con il prezzo ribassato di 10 euro!
In compenso ascolto molti dischi recenti, scaricandoli certo.
Mi rifaccio moralmente aquistando parecchio materiale musicale del passato oppure ristampe.
Gli anni duemila hanno offerto nuove possibilità: ad esempio scaricare gli album.
Ovvio che uno deve farlo con un minimo di moralità, altrimenti ti salta tutto il sistema.
I negozi non vendono più dischi e vengono a meno certe ritualità che un appassionato di musica che si considera tale ha.
Vengono a meno anche quelli che li vendono i dischi.
Chi rimane? Beh, gli studi di registrazione piccoli li vedo con un buon futuro.
Con apparecchiature neanche troppo costose possono permettersi di produrre buoni demo a gruppi emergenti.
Gruppi emergenti che poi metteranno in rete il loro lavoro che pochi cagheranno.

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