giovedì 2 febbraio 2012

ANDRE AGASSI - OPEN


La prima cosa che salta all'occhio è che si tratta di un libro decisamente consistente, quasi 500 pagine.
Conoscevo Agassi in una maniera che dire superficiale è dir poco; ovviamente so chi è, se non altro perchè inannellava i suoi successi nell'epoca che ha coinciso con la mia infanzia e prima adolescenza, e quindi, a meno che tu non viva sulla luna, un pò di cultura generale ce l'hai.
Però il tutto si fermava li: poi da quest'estate hanno cominciato ad uscire diverse recensioni di questa sua prima autobiografia, dove si metteva in luce come ciò che fosse raccontato all'interno fosse poco scontato e abbastanza sorprendente.
Cose del tipo "ho sempre odiato il tennis" oppure "portavo il parrucchino".
Ho trovato quasi per caso il libro alla biblioteca del mio paese e quindi ho pensato "perchè no?".
Direi che ho fatto bene: si tratta di un libro decisamente crudo e schietto, in cui Agassi racconta la propria versione della sua vita.
La volontà del padre di fare di lui un tennista professionista sfocia, in qualche modo, in una "privazione dell'infanzia" sulla quale lo stesso Agassi pone molto l'attenzione nelle prime fasi del libro.
La ribellione a cui va incontro intorno ai 15-16 anni come modo per trovare una propria identità personale.
I primi successi, gli alti e bassi, il matrimonio con Brooke Shields.
Molto interesante la parte in cui racconta proprio le cause dello sfasciamento del rapporto con la Shields.
Se avete tempo e se lo trovate nella biblioteca del vostro paese chiedetevi anche voi "perchè non leggerlo?" e non ne rimmarete delusi.

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