JOHN KING - CACCIATORI DI TESTE


Un libro stupendo.
Non so cos'altro dire davanti a questo grande romanzo (nel senso lato del termine) scritto dall'infallibile John King.
Il "campionato del sesso" che la Sex Division formata da Carter, Harry, Balti, Will e Mango, decide di giocare a partire dal primo dell'anno è in realtà una scusa per parlare in maniera interessante del rapporto tra uomini e donne a seconda delle diverse personalità coinvolte, mentre la vita dei cinque personaggi scorre tra calcio, pub, birre, lavoro, violenza, sogni, divertimento.
Secondo capitolo della famosa "trilogia del calcio", è un lavoro veramente completo, che soddisfa e appassiona il lettore come me.
John King sa bene di quello che parla, i protagonisti sono gente normale, e ovviamente dopo un pò di pagine si comincia a conoscerli bene e si cerca di dargli delle sembianze immaginarie (almeno nella ma mente).
Mi piacerebbe vedere la versione film di questo libro, perchè secondo me si presta alla grande.
Grande John King!

THIS IS CULT!


Una figura supercult, Severino Cicerchia detto "lo scoreggione", tratto dal filmissimo "Il ragazzo di campagna" in cui interpreta il cugino di Artemio (Renato Pozzetto).

BRITPOP CORNER: CAST


I Cast, guidati da John Power (ex La's, altra formazione fondamentale), buttarono fuori nel 1995 "All Change", un grande album pieno zeppo di belle canzoni pienamente in linea con l'allora filone "BritPop", e che nel 2011 porta decisamente bene i propri anni sul groppone.
Canzoni strutturate con stile, oltre che dotate di melodie che ti si stampano in testa.
Per certi versi molto vicino ai primi due lavori degli Oasis, il che è sicuramente una garanzia di qualità.
Tra l'altro una band che sa come ci si veste, sicuramente un punto più per il sottoscritto, non come le band finlandesi di hard rock'n'roll con il giubbetto di pelle e petto nudo sotto.
Ah, nota di colore: sul libretto interno c'è uno di loro con la maglia della Juve..dico solo che i Cast sono di Liverpool e tifosi dei reds.

MARE LARGO


L'aneddoto interessante legato a questo film è che il sottoscritto ha avuto il "privilegio" di vederlo, su una tv locale, in una maniera che dire futurista è dir poco.
Il film scorreva normalmente, poi ogni 10 minuti tornava indietro di un tot, una cosa da pazzi, quindi dopo un pò ho capito che quella sera potevo permettermi di coniugare la visione del suddetto con altre cose, magari alzandomi per sgranchirmi le gambe, farmi una tazza di Thè, andare un attimo sul computer, senza pericolo di perdermi parti del film
Infatti mi ricordo che è durato tipo due ore e mezza.
Ah, e la pubblicità non c'era.
Vabbè, apparte questo, "Mare Largo" era un film di cui ignoravo totalmente l'esistenza.
Non è che a uno quando parla di Amendola la prima cosa che gli viene in mente è "Mare Largo".
Però è un film ben fatto, cupo, e con una buona storia da raccontare.
Nella metà degli anni '90,una nave italiana attraversa l'Adriatico per raggiungere il porto di una città bosniaca per consegnare armi ai locali.
Traffici loschi insomma...e un finale che non t'aspetti.
A me è piaciuto..ma probabilmente è solo per alcuni.

16 YEARS OF ALCOHOL


E' un film strano e complesso questo diretto da Richard Jobson ed uscito nel 2003.
Avevo letto da qualche parte che parlava di skinheads, ed essendo appassionato di film con presenze sottoculturali, non potevo esimermi dal vederlo.
Però la subcultura skinheads viene contestualizzata all'interno della storia come una fase della vita, complessa e impegnativa, del giovane Frankie.
Che poi conosce una ragazza, tenta di uscirne, di migliorarsi, di fare un passo in avanti.
Molto Arancia Meccanica in questo senso:la fuoriuscita dalla violenza, con la violenza che però viene a cercare te quando tu ti stai rimettendo un attimo apposto e vedi già i primi frutti del cambiamento.
Quindi, concludendo, l'appartenenza allo stile skinhead è un pretesto per parlare del percorso tortuoso del buon Frankie.

NEWS OF THE YEAR


Ieri è arrivata una notizia strepitosa per chi, come me, è loro grande fan.
Gli Stone Roses hanno deciso di riformarsi, già due concerti organizzati a Manchester per il 29 e 30 giugno 2012 e un tour mondiale da organizzarsi.
Si parla addirittura di canzoni nuove e di un album nuovo.
Di questi tempi c'è bisogno di loro, anzi è un gran peccato che per 17 anni siano rimasti inattivi privando il mondo delle perle che, con molta probabilità, avrebbero continuato a comporre.
Bentornati grandi Roses!

MODERN WORLD HEROES: FRANK HARPER


Anche Modern World ha i suoi eroi, gente di un certo livello e di comprovata esperienza.
Uno di questi è l'attore inglese Frank Harper, che ha recitato in film che definire fondamentali è dir poco.
Tra gli altri In the name of the father, Lock, Stock & Two Smoking Barrels, The Football Factory, This is England, tutta roba di un certo livello.
Leggendo qua è la, si scopre che il buon Frank negli anni '80 era in prima linea con la firm del Millwall, e guardando faccia e sguardo non ci vuole molto a capire che siamo di fronte ad un osso duro.

COSE PER CUI VALE LA PENA DI VIVERE


Ecco qua una nuova rubrica di Modern World, in cui verranno pubblicati oggetti per cui, secondo me, vale la pena di vivere e a cui, ovviamente, sono legato ed affezzionato.
Sono tutti oggetti contraddistinti dall'appartenenza al Mondo (maiuscolo perche importante) Pop, roba popolare, post industriale, selezionata dal mucchio di quello che ci viene proposto dal mercato (che sembrerebbe tutto asettico) per andare a formare zone di personalità individuale (e quindi mettendo in gioco sentimenti come il legarsi ad oggetti, tipico di società sviluppate e post.industriali).
Quindi, sloganiscamente parlando, Modern World goes Pop!
Il primo appuntamento lo dedico al Crodino.
Quando i miei conterranei e coetanei veneti vanno al bar alle 11.00 o alle 18.00 di solito ordinano uno spritz, i più vecchi un bianchetto.
Pur non disdegnando lo spritz (forse ne ho bevuti troppi anni indietro ed ora mi ha un pò stancato, anche perchè non è molto semplice trovarlo davvero buono e con le giuste dosi), spesso e volentieri, se non sempre, io ordino un Crodino.
Analcolico, stiloso e particolare con quella bottiglietta di vetro.
Da accompagnare con due patatine o con un tramezzino.
Copiando e incollando da wikipedia si legge che:
"Crodino è un aperitivo analcolico prodotto, sin dal 1964, negli stabilimenti di imbottigliamento dell'Acqua Crodo a Crodo, comune del Verbano-Cusio-Ossola nell’alto Piemonte, da cui prende il nome. Ancora oggi prodotto a Crodo, di color ambra intenso e dal sapore ricco e armonico, lievemente frizzante, Crodino va servito freddo con una fettina d’arancia.
Il suo gusto inconfondibile, aromatico e dolce-amaro allo stesso tempo, è ottenuto attraverso un processo produttivo di oltre 6 mesi, grazie ad una miscela di infusi e distillati di più di 10 erbe, piante, spezie e frutti rigorosamente selezionati. Crodino, inoltre, è una bevanda prodotta con acqua minerale naturale. Gli ingredienti e la naturalità dell’acqua sono fondamentali per garantire la qualità di Crodino.
Dal 1995 Crodino fa parte del Gruppo Campari, che ne ha rilanciato l’immagine. Crodino ha consolidato negli ultimi anni la sua posizione di aperitivo analcolico più noto e bevuto d'Italia. Il claim della comunicazione recita: “Crodino, l’analcolico biondo che fa impazzire il mondo”.
Aggiungo io che negli anni '80 fu pure sponsor della Fiorentina in una bella maglia che sarà sicuramente oggetto di prossima pubblicazione sulla sezione "Solo per la maglia"

L'ULTIMA GHENGA IN CITTA'


Un omaggio ad "Amici miei", 1975, regia di Mario Monicelli.

IL PET SEMATARY ITALIANO


Nel 1983 uscì nelle sale cinematografiche italiane Zeder, riuscitissimo "horror movie" girato in Emilia Romagna, con alla regia Pupi Avati (già autore del fondamentale "La casa delle finestre che ridono", altro grande film con tematiche cupe).
Un film italiano di cui andare orgogliosi, decisamente esportabile.
Non a caso lo stesso anno uscì il romanzo Pet Sematary di Stephen King che bene o male si riallacciava allo stesso argomento del terreno in cui vieni sepolto che ti permette di restare in qualche modo vivo, e anni dopo fu girato anche il bel film omonimo con la canzone dei Ramones che parte appena dopo la scena finale.
Zeder e Pet Sematary quindi contemporanei, sia a Pupi Avati che a Stephen King venne in mente la stessa idea, quantomeno curioso.

LE MAGLIE DELLA SERIE A


E' iniziato il campionato e Modern World non rinuncia ad esprimere il proprio parere sulle maglie delle venti di Serie A.
Se seguite un attimo il blog, avrete capito quali sono le maglie che mi piacciono, le maglie senza tempo, fatte con un minimo di stile, con i colori sociali rispettati e le dimensioni delle righe (quando presenti) proporzionate.
Tutte cose che da un bel pò di tempo si fanno fatica a vedere in Italia.
Che sia uno specchio dello stato attuale del paese? Probabile.
So solo che bisogna impegnarsi al contrario per produrrre OBBROBRI come molte delle casacche qui analizzate.
Ad ogni modo, buon campionato.

Atalanta - Brutta, righe troppo larghe, casella dello sponsor troppo grande e un adesivo bianco con scritto "konica minolta" come secondo sponsor laddovè dovrebbe esserci il simbolo societario, invece spostato (secondo una pessima consuetudine moderna italiana)al centro.
Sono talmente morti di fame da dover avere due sponsor?

Bologna - Anche qua doppio sponsor, almeno lo stemma sta a sinistra come tradizione.Nel complesso brutta anche questa.

Cagliari - Lo sponsor "Sardegna" è troppo in alto e la scritta "Kappa" è su una spalla, brutta.

Catania -Una delle poche maglie ad avere il colletto (e Modern World approva il colletto sulle maglie),si può lavorare meglio sulle spalle, magari facendo continuare le righe e non creando schifezze. Brutta.

Cesena - Lo sponsor con sfondo giallo fa schifo, i pantaloncini hanno due biforcazioni bianche abbastanza inguardabili.

Chievo - Un doppio sponsor nella zona alta non può che farmi ritenere brutta a prescindere una maglia da calcio.

Fiorentina - Troppo grande lo sponsor mazda, tolto lo sponsor non sarebbe brutta.

Genoa - Senza sponsor (cosa sicuramente buona); è una bella maglia, promossa.

Inter - Fortunatamente non dovremo più vedere lo scudetto in posizione centrale sulle maglie dell'Inter; la maglia di questa stagione non è malaccio, apparte il simbolo della vittoria in Coppa Intercontinentale abbastanza orrendo (come tutto il calcio moderno).

Juventus - Pessima.Striscie "in movimento"..secondo me uno sarebbe condannabile solo se ha intenzione di realizzare una maglia così schifosa, se poi la realizza sul serio..

Lazio - La maglia migliore della Serie A. Senza sponsor, un bel colore, stemma e sponsor tecnico al proprio posto, bella!

Lecce - Lo sponsor è su un rettangolo con sfondo bianco, sicuramente osceno da vedere, poi nella zona alta ha altri due sponsor..secondo voi che giudizio darò?

Milan - Non male le righe piccole, lo scudetto centrale però c'è da fare una legge ed abolirlo.Perchè cazzo in Italia lo scudetto non si mette più al posto dello stemma societario?

Napoli - Due sponsor (perche non aggiungerne altri due? spazio c'è n'è..), il mio giudizio lo conoscete.

Novara - Brutto l'adesivo dell'Intesa Pour Homme dove dovrebbe stare lo sponsor tecnico e sponsor centrale troppo grande.

Palermo - La Legea fa notoriamente delle maglie di merda, in un paese civile sarebbe già fallita per mancanza di commissioni..invece c'è sempre qualche cretino che ce l'ha come sponsor tecnico.
La maglia del Palermo, oltre al colore ignobile (ma questo è un problema di colori sociali) ha uno spondor troppo grande, e delle striscie tipo boomerang nella zona bassa veramente brutte, in pieno stile Legea.

Parma - Maglia crociata, il doppio sponsor nella zona alta me la fà bocciare incondizionatamente.

Roma - Sembra una muta da sub da quanto è attilata, lo sponsor "wind" quasi va fuori dalle maglie da quanto è grande, brutta!

Siena - ha mai avuto una maglia decente il Siena?

Udinese - Legea non sbaglia un colpo, ovviamente in senso negativo..le righe larghe e lo sponsor "dacia" non centrato non mi piacciono per niente.

SOLO PER LA MAGLIA


"Mora era lo scapolo d'oro della compagnia, il dandy.
Gli altri a tavola in tuta, lui con un completo di Caraceni, bellissimo"

Ginko Monti, medico sociale del Milan dal 1965 al 1998.

PORTIERI


Torna la rubrica dedicata ai Portieri, questa volta con un pezzo grosso del calcio provinciale italiano di una volta, quello nobile e con tutta una città a supportarti la domenica pomeriggio dopo pranzo, che negli anni successivi ha visto il "calcio maggiore" riempirsi di maglie orribili, giocatori fighetta, stadi bruttissimi e numeri delle maglie fino al 100 e i suoi squallidi effetti ricadere anche nelle realtà di provincia (basti pensare agli stadi vuoti di B e C, ad una Serie C con mancate iscrizioni da record negli ultimi anni, e avanti così).
Mirko Benevelli, (Parma, Foggia, Atalanta, Padova nella sua carriera), con un look fedele al periodo e un bel paio di baffoni ad incutere timore all'avversario.

"Ricordo dell'Appiani quel piccolo sottopassaggio per entrare in campo, e quando ci penso rivedo Benevelli che aveva un modo tutto suo per caricarsi: si fermava, si avvicinava al muro e cominciava a dare spallate, prima da una parte e poi dall'altra..era il suo modo per caricarsi, ma certo anche un lanciare messaggi"
Ennio Dal Bianco, tratto da "La Fossa dei Leoni", libro sul mitico Appiani di Padova.

HARD-FI - KILLER SOUNDS


Tornano gli Hard-Fi, con questo "Killer Sounds" al loro terzo appuntamento discografico.
Loro mi piacciono abbastanza, ricordo che li scoprii con "Cash Machine" qualche anno fa; se da un lato è rintracciabile nella loro musica l'influenza dei Clash più funk e danzerecci (quelli di "Rock the Casbah" o di "Overpowered by Funk" per interderci), dall'altro ammodernano il tutto con effettini o soluzioni che a volte sembrano anche troppo eccessive nella loro patina e cura.
Ad esempio certi pezzi hanno cadenze tipo quelle di quei cantanti neri da due soldi che ti fanno venire il latte ai coglioni che hai visto per sbaglio su Mtv anni fà.
Mi vergogno dire di averli visti su Mtv..hey non è come sembra!
I media da strapazzo chiamano questo genere "r'n'b", ma per me l'r'n'b è roba figa di cinquant'anni fa.
Poi ci sono dei pezzi con influenze Eiffel 65 (non scherzo, tipo l'intro di "Love Song") oppure eccessivamente disco.indie.rock come "Fire in The House".
Il meglio, i quattro giovanotti inglesi lo danno in pezzi come "Stay Alive"( qua si rintracciabile l'ottima influenza dei Clash) ma anche il singolo "Good for Nothing" non è malaccio (mi sembrano i Jam di "The Gift" 30 anni dopo)
In linea generale direi che, tolto qualcosa come appunto l'intro di "Love Song" (ascoltatelo, io mi sono sentito spaesato come mi sentivo alle sagre dei paesini dell'Alta Padovana quando ero bambino) il cd mi piace e da una settimana è in "rotazione pesante" nella mia autoradio.