BRIT POP



Un parere personale sulle band che fecero parte di quella situazione:

Stone Roses: una band apripista, a fine anni '80 buttano fuori un album della madonna con melodie supreme, non ripetendosi con il secondo.Grandi.

Happy Mondays: più impegnati nel versante mix rock/ritmi dance rispetto agli Stone Roses, grandi canzoni, "madchester" è qui.

Charlatans: mi piace solo qualcosa, a prendere spunto dagli Stone Roses si rischia di non raggiungere il modello d'esempio.

La's - tra i padrini, un solo album all'attivo pieno di felici intuizioni. Melodia che guarda alla lezione del beat e la filtra con personalità.

Blur: varie fasi all'interno della loro carriera, il culmine con "Parklife", straordinario esempio di come scrivere eccellenti pop songs.

Oasis: primi due album micidiali, poi qualcosa in meno, ma i primi due bastano e avanzano.

Boo Radleys: alcune gustose hit brit.pop, melodiche e anni '90.

Ocean Colour Scene: non male nel complesso, non tutto è da salvare ma qualcosa è davvero buono.

Cast: sottovalutato il primo album che invece è bello dall'inizio alla fine.Poi si sono persi.

Bluetones: eccelenti i primi singoli, l'essenza del suono Brit.

Supergrass: un pò sopravvalutati secondo me, mi piace "Alright" e il resto poco niente.

Pulp - quando si parla di loro saltano fuori sempre due canzoni: Common People e Disco 2000. Anch'io mi accodo alla massa.

Elastica : ascoltati poco, niente di trascendentale.

Echobelly: alcune hit davvero memorabili come Great Things e King of The Kerb

MOD VITA PULITA IN CIRCOSTANZE DIFFICILI


La bibliografia Mod Italiana e sulle sottoculture in generale si arricchisce di un nuovo capitolo: l'ottimo libro scritto dall'inglese Terry Rawlings e tradotto sotto la supervisione di Luca Frazzi.
E' un libro, a mio parere, adatto a coloro che già si interessano della questione e ne sanno qualcosa, non molto per nuovi adepti.
Ad esempio quando si parla della scena beat r'n'b dei medi anni '60, quella di Who, Small Faces e Creation, lo si fa scandagliando i particolari piuttosto che offrire una panoramica trita e ritrita su chi erano, cosa facevano e che canzoni suonavano.
Questo lo devi già sapere, l'autore ovviamente lo da per scontato com'è giusto che sia.
Le foto costituiscono il punto di forza del libro, spesso grandi una pagina e a colori.
Se posso muovere una critica al traduttore e al supervisore Luca Frazzi ci sono dei titoli di capitoli che non andavano tradotti in italiano; ad esempio il capitolo tradotto con il titolo "Manca Qualcosa" in inglese si dice "Something's Missing" che è il titolo di un gran pezzo dei Chords, mod'79 band.
"Nuova Direzione" in inglese diventa "New Direction" che è una delle frasi del movimento.
Ad ogni modo il libro è eccellente.
Bella anche la parte aggiunta da Frazzi sul Modernismo Italiano come ultimo capitolo.
25.00 Euro spesi bene!

COPPA ITALIA


Quest'anno è tornata di gran moda e la cosa mi fa piacere.
Una nuova formula con scontri diretti, partite tiratissime già nei quarti di finale.
In Inghilterra l'Fa Cup è rispettata e considerata.
Positivo che anche la Coppa Italia, dopo anni di vacche magre con poco interesse, la solita finale per anni e il disinteresse generale,stia tornando una coppa d'impatto.

SOLO PER LA MAGLIA



Junior del Toro, 1984/85

ARKAN, LA TIGRE DEI BALCANI


Acquistato disgustato dall'ignoranza mostrata dai telecronisti Rai in quel di Genova, nelle concitate fasi pre Italia - Serbia, questo libro si è dimostrato valido documento storico - bibliografico.
Un libro che nello sfondo della vicenda personale di Arkan narra le varie fasi attraversate dalla Jugoslavia negli ultimi decenni, una storia movimentata.
Evitate di diventare come Mazzocchi, leggetelo!

DUEMILADIECI

Album usciti nel 2010 acquistati:

- Paul Weller "Wake Up the Nation" (vedi recensione)

- Statuto "E' Già Domenica" (bello e di qualità, una garanzia)

Album usciti nel 2010 scaricati:

- Bluetones "A New Athens" ( il ritorno di uno dei nomi importanti del BritPop 90s molto ben riuscito in alcune tracce)

- Edwyn Collins "Losing Sleep" (un pò sonnolento, non sono riuscito ad apprezzarlo)

- Vaselines "Sex with an X" (ascoltati per curiosità, tutti gridano al miracolo a me non dicono nulla)

Libri Letti:

- John King "Fuori Casa" (vedi articolo su John King)

- Tony Face "Mod Generations" (lista di nomi e generi utile sia per neofiti e per cultori)

- Christopher Stewart "Arkan, la tigre dei Balcani" (fantastico, letto dopo Italia - Serbia di Genova, ne parlerò)

- Valerio Marchi "La Sindrome di Andy Capp" (conflitti giovanili, dal più grande sociologo italiano)

- Terry Rawlings/ Luca Frazzi "Mod, Vita Pulita in Circostanze Difficili" (lo sto leggendo in questi giorni, magnifico)

Film Visti al Cinema:

- The Buried (sopravvalutato e infatti già dimenticato, girato con una spesa di Ventimila Lire)

- La Passione (un pò pallosetto con Silvio Orlando)

- la Banda dei Babbi Natale ( AldoGiovannieGiacomo nel loro stile, a loro modo sempre bravi)

Calcio:

- Milan campione d'inverno dopo il buon terzo posto della stagione scorsa.
Tanti colpi di scena: Ibrahimovic, Cassano, Leonardo all'Inter.

- Il Padova dopo la soffertissima salvezza 2009/2010 ha concluso l'anno con il piglio giusto anche se la serie B è lunghissima, occhi aperti biancoscudati!

- Italia ignobile al Mondiale.

FLOWER PUNK ROCK

Nelle foto:la copertina della compilation, dei giovanissimi Manges e i Killjoint. 

Tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90 il punk in Italia viveva una stagione di fiacca, con i nomi storici della scena hc anni '80 che si sciolsero o cambiarono cifra stilistica; contemporaneamente negli Stati Uniti prendevano sempre più piede band come Screeching Weasel e Queers, caratterizzate dal recupero di sonorità Ramones oriented, tra l'altro con i quattro finti fratellini newyorkesi ancora in scena (fino al 1996). 
In Italia, a partire dai SenzaBenza, nacquero una serie di band votate al punk melodico (influenzate da Ramones , Buzzcocks, Descendents, Hard Ons, Screeching Weasel e Queers), cantato in italiano o in inglese, con nuove band che andranno ad aggiungersi alla lista fino alla fine del decennio e con i nomi storici che bene o male proseguiranno fino (quasi) ai giorni nostri. 
Il simbolo di quella scena fu la compilation Flower Punk Rock, 1994, voluta e compilata dai SenzaBenza di Latina e con parecchi nomi interessanti al proprio interno. 
Ecco una lista delle band votate a quei suoni: 
SenzaBenza: i padrini della rinascita del punk melodico in Italia, una carriera iniziata con un demotape nel 1989 in quel di Latina e passata attraverso un'importante popolarità nazionale, un album mixato a New York con Joey Ramone e il supporto ad alcune date italiane dei Ramones.
Derozer: da Vicenza, quindici anni di carriera e tanto seguito e popolarità, fino alla pausa/scioglimento del 2008. 
Manges: ancora in attività gli spezzini, che dal 1993 in poi si sono costruiti un nome in giro per il mondo. Un nome di spessore mondiale, tour un po' ovunque, collaborazioni con Screeching Weasel e Queers, seguito sempre costante e rispetto da parte dei ragazzi sotto ai palchi. 
Fichissimi: legati al giro degli squat torinesi, nel 1994 pubblicano "Un Mondo Fichissimo" che ottiene un buon successo, ma si sciolgono di li a poco per motivi "politici" e "di coerenza indipendente". Chromosomes: livornesi, ancora in attività, una carriera diluita nel tempo e sempre molto underground. Impossibili: fecero il botto con Impossimania, conosciuto e amato da tanti ragazzi. Melodia e testi super su robot, mostri e Ramones. Ultimamente si sono un po' persi. 
Mondo Topless: da Latina, power pop punk di spessore influenzato da Ramones e Buzzcocks, con stile. Sciolti da tempo. 
Killjoint: milanesi con gli Hard Ons nel cuore, ebbero una buona popolarità nei medi anni '90, rilasciando due buoni album pieni di belle canzoni. 
Lazy Bones: melodici e "floreali" i cagliaritani, Ramones e Beatles i numi tutelari.

Dopo la compilation e negli anni successivi nacquero e presero piede altre band dalle stesse (bene o male) influenze (Stinking Polecats, Retarded, Monelli), una scuola che continua ancora oggi esclusivamente a livello underground e con pochi adepti ma nel suo piccolo viva.

SOLO PER LA MAGLIA


La tuta del'Italia Mundial 1982.

BASETTOPOLI


Pete Townshend al top del suo stile, 1965, Union Jack jacket, capelli dritti e ben pettinati.
Un'icona immortale.

PAUL WELLER - WAKE UP THE NATION


Uscito questa primavera, è uno dei due album targati 2010 che ho acquistato nel corrente anno solare (l'altro è quello degli Statuto, tra l'altro uscito negli stessi giorni).
Beh che dire?
Innanzitutto che questi mesi mi hanno permesso di ascoltarlo svariate volte e quindi di farlo partecipare a buon diritto a un'ipotetica "prova del tempo".
Nei mesi precedenti l'uscita ricordo di essermi eccitato quando scoprii il titolo dell'album e del pezzo omonimo; "Svegliare la Nazione".Miglior titolo, a parer mio, non poteva esserci di questi tempi.
Una strofa che parla di cancellarsi da Facebook è sicuramente un'argomento moderno e attuale ed è bello che qualcuno ne parli e parli dei tempi in cui vive.
Poi dentro ci sono canzoni che mi piacciono ed altre no, ma nel complesso l'album ha una propria linea guida e una propria direttiva concettuale.
Mi piace Weller quando dice che l'album vuole riflettere "l'urgenza e la claustrofobia della vita di città" e quando dice che c'è bisogno di "alzarsi contro il mare di mediocrità".
Discorsi che sono oro colato nell'epoca del Grande Fratello e dei reality, meglio ancora se a dire questo sia uno come Paul Weller che nella sua carriera ha sempre, bene o male, rappresentato un simbolo nel delineare un ideale ponte di congiuntura tra musica, stile e società in senso lato.
"Wake up the Nation" è nel complesso un disco moderno, anni 2000.
Ha una linea guida che si fà forte dell'immediatezza per snocciolare alcune perle come l'omonimo pezzo che da titolo all'album (quasi punk rock nello spirito), Fast car/ Slow Traffic (sempre nel filone di "Wake Up.."), pezzi di atmosfera soul come "No Tears to Cry" e "Aim High" ed altre buone intuizioni.
Come detto ci sono anche canzoni che non mi piacciono, come "Trees" (6 generi al suo interno), però nel complesso il disco regge bene e il paio di intermezzi strumentali/rumorici come "In Amsterdam" e "Whatever Next" stanno bene nel concept del disco.
Da avere e apprezzare.

NEW DIRECTION


Venerdì 7 Gennaio 2011, prima serata (si spera di una lunga serie) a nome "New Direction", interamente dedicata a suoni Brit e curata dal sottoscritto.
Interno 14 - Piazza Arengo - San Donato di Cittadella (Pd)

STADIO ITALIA


Un parere personale sugli stadi delle 20 di Serie A:

Bari - San Nicola - Enorme, costruito per Italia '90, 58.00 di capienza e con una pista davvero troppo grande. Dispersivo.

Bologna - Dall'Ara - Non male, anche qui la pista rompe un pò ma nel complesso un buon stadio dai.

Brescia - Rigamonti - Osceno e senza logica.

Cagliari - Sant'Elia - Tre tribune su quattro montate sopra il vecchio Sant'Elia; perlomeno così si è reso possibile il loro avvicinamento al campo, ma nel complesso bruttino.

Catania - Massimino - Bruttino e con una rete da pollaio per il settore ospiti.

Cesena - Manuzzi - Uno dei migliori in Italia, all'Inglese, spalti a ridosso del campo e struttura con un senso.

Chievo - Bentegodi - Grande e ovale, a dispetto della pista resta comunque un buon stadio.

Fiorentina - Franchi - Senza pista ma con le curve separate dal campo da un prato.Boh.

Genoa e Sampdoria - Ferraris - Eccellente, anche se toglierei le reti da dietro le porte e i vetri divisori verso il campo.

Inter e Milan - San Siro - Ottimo e maestoso.

Juventus - Olimpico - Carino, anche se io l'avrei fatto quadrato e non circolare.

Lazio e Roma - Olimpico - Bello grande, anche qui c'è la pista ma nel complesso regge bene.

Lecce - Via del Mare - Con la pista e troppo grande per una squadra come il Lecce.
Farei un 20.000 posti quadrato senza pista.

Napoli - San Paolo - Vedi Olimpico di Roma.

Palermo - Favorita - Un buon esempio di stadio che con qualche modifica potrebbe essere stupendo. Pratino ingiustificato dietro le curve.

Parma - Tardini - Very Good!

Udinese - Friuli - Grande e senza copertura apparte la tribuna centrale, forse a Udine starebbe meglio uno stadio più piccolo.

CASUALS





Nelle foto: il libro Casuals, i Farm, e i Blur con Damon Albarn con un tracktop Tacchini icona casual.

Una possibile subculture mai del tutto esplosa in termini globali, cioè comprendendo e assimilando musica, abbigliamento, pensiero, linee guida.
Qua da noi il Casual tira nelle curve, ovviamente, ma magari poi molti di loro ascoltano Ligabue o Vasco Rossi, o non sanno chi sono i Mods.
Poca coscienza e autocoscienza dunque,purtroppo.
Ovviamente non volendo generalizzare, esempi positivi ce ne sono e ce ne saranno.
Un discorso nato in Inghilterra alla fine degli anni'70, in particolari condizioni storico - sociali ed organizzative.
Tuttavia quell'ambiente mai rinchiuso in recinti (la vera forza o la vera sfortuna del casual) portò nella cultura di strada nuovi stimoli, nuove visioni.
Bands come Housemartins, Stone Roses, Farm, Blur e Oasis sanno benissimo cos'è il Casual.
Solamente una persona poco informata in materia può non pensarlo.
Ci sono dei libri in materia ,scrittori come John King che pur senza sbandierare ai quattro venti il discorso, nei suoi racconti parlano di Casuals.
Ci sono dei bei film, usciti più o meno recentemente.
Quindi evidentemente il discorso si fà più ampio se una persona vuole andare a scandagliare per bene il tutto.
Informatevi!

THE GENTS - MODERN TIME


Singolino del 1980 per questi quattro crucchi, certamente una meteora ma con due bei pezzi direttamente dalla periferia dell'impero e targati indissolubilmente "mod 79 sound".
"Tempo Moderno" e "Ragazzi Arrabbiati" sono anche due bei titoli, e la copertina mostra quattro giovani che cercano di farsi largo con lo stile della strada.
A questo indirizzo lo potete scaricare:
http://mylifesajigsaw.blogspot.com/2010/07/gents-modern-time-1980.html