martedì 30 novembre 2010

CASUALS





Nelle foto: il libro Casuals, i Farm, e i Blur con Damon Albarn con un tracktop Tacchini icona casual.

Una possibile subculture mai del tutto esplosa in termini globali, cioè comprendendo e assimilando musica, abbigliamento, pensiero, linee guida.
Qua da noi il Casual tira nelle curve, ovviamente, ma magari poi molti di loro ascoltano Ligabue o Vasco Rossi, o non sanno chi sono i Mods.
Poca coscienza e autocoscienza dunque,purtroppo.
Ovviamente non volendo generalizzare, esempi positivi ce ne sono e ce ne saranno.
Un discorso nato in Inghilterra alla fine degli anni'70, in particolari condizioni storico - sociali ed organizzative.
Tuttavia quell'ambiente mai rinchiuso in recinti (la vera forza o la vera sfortuna del casual) portò nella cultura di strada nuovi stimoli, nuove visioni.
Bands come Housemartins, Stone Roses, Farm, Blur e Oasis sanno benissimo cos'è il Casual.
Solamente una persona poco informata in materia può non pensarlo.
Ci sono dei libri in materia ,scrittori come John King che pur senza sbandierare ai quattro venti il discorso, nei suoi racconti parlano di Casuals.
Ci sono dei bei film, usciti più o meno recentemente.
Quindi evidentemente il discorso si fà più ampio se una persona vuole andare a scandagliare per bene il tutto.
Informatevi!

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