PAUL WELLER - WAKE UP THE NATION


Uscito questa primavera, è uno dei due album targati 2010 che ho acquistato nel corrente anno solare (l'altro è quello degli Statuto, tra l'altro uscito negli stessi giorni).
Beh che dire?
Innanzitutto che questi mesi mi hanno permesso di ascoltarlo svariate volte e quindi di farlo partecipare a buon diritto a un'ipotetica "prova del tempo".
Nei mesi precedenti l'uscita ricordo di essermi eccitato quando scoprii il titolo dell'album e del pezzo omonimo; "Svegliare la Nazione".Miglior titolo, a parer mio, non poteva esserci di questi tempi.
Una strofa che parla di cancellarsi da Facebook è sicuramente un'argomento moderno e attuale ed è bello che qualcuno ne parli e parli dei tempi in cui vive.
Poi dentro ci sono canzoni che mi piacciono ed altre no, ma nel complesso l'album ha una propria linea guida e una propria direttiva concettuale.
Mi piace Weller quando dice che l'album vuole riflettere "l'urgenza e la claustrofobia della vita di città" e quando dice che c'è bisogno di "alzarsi contro il mare di mediocrità".
Discorsi che sono oro colato nell'epoca del Grande Fratello e dei reality, meglio ancora se a dire questo sia uno come Paul Weller che nella sua carriera ha sempre, bene o male, rappresentato un simbolo nel delineare un ideale ponte di congiuntura tra musica, stile e società in senso lato.
"Wake up the Nation" è nel complesso un disco moderno, anni 2000.
Ha una linea guida che si fà forte dell'immediatezza per snocciolare alcune perle come l'omonimo pezzo che da titolo all'album (quasi punk rock nello spirito), Fast car/ Slow Traffic (sempre nel filone di "Wake Up.."), pezzi di atmosfera soul come "No Tears to Cry" e "Aim High" ed altre buone intuizioni.
Come detto ci sono anche canzoni che non mi piacciono, come "Trees" (6 generi al suo interno), però nel complesso il disco regge bene e il paio di intermezzi strumentali/rumorici come "In Amsterdam" e "Whatever Next" stanno bene nel concept del disco.
Da avere e apprezzare.

NEW DIRECTION


Venerdì 7 Gennaio 2011, prima serata (si spera di una lunga serie) a nome "New Direction", interamente dedicata a suoni Brit e curata dal sottoscritto.
Interno 14 - Piazza Arengo - San Donato di Cittadella (Pd)

STADIO ITALIA


Un parere personale sugli stadi delle 20 di Serie A:

Bari - San Nicola - Enorme, costruito per Italia '90, 58.00 di capienza e con una pista davvero troppo grande. Dispersivo.

Bologna - Dall'Ara - Non male, anche qui la pista rompe un pò ma nel complesso un buon stadio dai.

Brescia - Rigamonti - Osceno e senza logica.

Cagliari - Sant'Elia - Tre tribune su quattro montate sopra il vecchio Sant'Elia; perlomeno così si è reso possibile il loro avvicinamento al campo, ma nel complesso bruttino.

Catania - Massimino - Bruttino e con una rete da pollaio per il settore ospiti.

Cesena - Manuzzi - Uno dei migliori in Italia, all'Inglese, spalti a ridosso del campo e struttura con un senso.

Chievo - Bentegodi - Grande e ovale, a dispetto della pista resta comunque un buon stadio.

Fiorentina - Franchi - Senza pista ma con le curve separate dal campo da un prato.Boh.

Genoa e Sampdoria - Ferraris - Eccellente, anche se toglierei le reti da dietro le porte e i vetri divisori verso il campo.

Inter e Milan - San Siro - Ottimo e maestoso.

Juventus - Olimpico - Carino, anche se io l'avrei fatto quadrato e non circolare.

Lazio e Roma - Olimpico - Bello grande, anche qui c'è la pista ma nel complesso regge bene.

Lecce - Via del Mare - Con la pista e troppo grande per una squadra come il Lecce.
Farei un 20.000 posti quadrato senza pista.

Napoli - San Paolo - Vedi Olimpico di Roma.

Palermo - Favorita - Un buon esempio di stadio che con qualche modifica potrebbe essere stupendo. Pratino ingiustificato dietro le curve.

Parma - Tardini - Very Good!

Udinese - Friuli - Grande e senza copertura apparte la tribuna centrale, forse a Udine starebbe meglio uno stadio più piccolo.

CASUALS





Nelle foto: il libro Casuals, i Farm, e i Blur con Damon Albarn con un tracktop Tacchini icona casual.

Una possibile subculture mai del tutto esplosa in termini globali, cioè comprendendo e assimilando musica, abbigliamento, pensiero, linee guida.
Qua da noi il Casual tira nelle curve, ovviamente, ma magari poi molti di loro ascoltano Ligabue o Vasco Rossi, o non sanno chi sono i Mods.
Poca coscienza e autocoscienza dunque,purtroppo.
Ovviamente non volendo generalizzare, esempi positivi ce ne sono e ce ne saranno.
Un discorso nato in Inghilterra alla fine degli anni'70, in particolari condizioni storico - sociali ed organizzative.
Tuttavia quell'ambiente mai rinchiuso in recinti (la vera forza o la vera sfortuna del casual) portò nella cultura di strada nuovi stimoli, nuove visioni.
Bands come Housemartins, Stone Roses, Farm, Blur e Oasis sanno benissimo cos'è il Casual.
Solamente una persona poco informata in materia può non pensarlo.
Ci sono dei libri in materia ,scrittori come John King che pur senza sbandierare ai quattro venti il discorso, nei suoi racconti parlano di Casuals.
Ci sono dei bei film, usciti più o meno recentemente.
Quindi evidentemente il discorso si fà più ampio se una persona vuole andare a scandagliare per bene il tutto.
Informatevi!

THE GENTS - MODERN TIME


Singolino del 1980 per questi quattro crucchi, certamente una meteora ma con due bei pezzi direttamente dalla periferia dell'impero e targati indissolubilmente "mod 79 sound".
"Tempo Moderno" e "Ragazzi Arrabbiati" sono anche due bei titoli, e la copertina mostra quattro giovani che cercano di farsi largo con lo stile della strada.
A questo indirizzo lo potete scaricare:
http://mylifesajigsaw.blogspot.com/2010/07/gents-modern-time-1980.html

PORTIERI



Claudio Garella, Garellik, da me soprannominato Jolly per il suo aspetto vagamente da corte medioevale.

JOHN KING


Scrittore Inglese contemporaneo, con uno stile di scrittura bello diretto e storie ambientate nella working class più british, hooliganismo e casualismo, birra e ragazze effimere, musica di strada.
Da l'esordio cult "Fedeli alla Tribù" datato 1996 (titolo originale "The Football Factory", cui si ispira il riuscitissimo omonimo film) all'ultimo "Skinheads" purtropppo non ancora tradotto in Italiano.

Fino ad ora ho letto tre libri di John King:

- Fedeli alla Tribù: riuscitissimo e reale squarcio sulle vicende di un trentenne hooligan casual Chelsea. Storie di strada, trasferte, donne, bevute. Cult!

- Fuori Casa: titolo originale "England Away", è il terzo libro di John King e insieme al secondo "Cacciatori di Teste" va a costituire la trilogia del calcio con cui esordì.
Narra di una trasferta a Berlino a seguito della Nazionale Inglese, con fermata intermedia ad Amsterdam. Ben riuscito.

- Human Punk: capolavoro con protagonisti un gruppetto di ragazzini che a fine anni'70, in un sobborgo periferico di Londra, si lasciano trascinare dalla forza del Punk.
Poi la storia prende una certa piega.
Mi ripeto: capolavoro.

PORTIERI


Nuova rubrica dedicata ai Portieri, sicuramente il ruolo meno "regolare" che ci sia, oltre ad essere una categoria bella piena di personaggi poco convenzionali.
Buoni Portieri a tutti.


Giulio Nuciari.

THIS IS SOUL!


The Supremes, fantastico gruppo della scuderia Motown, con una discografia piena zeppa di canzoni degne di questo nome, come "You Can't Hurry Love", "Baby Love", "Run Run Run", "Stop! In The Name of Love" e tante altre.

BASETTOPOLI




Pierino Prati, attaccante italiano, dalla metà dei 60's a quella dei 70's il suo periodo più importante, con Milan e Roma.
Capocannoniere e Scudetto nel '68, tripletta nella finale con l'Ajax del '69 e Coppa Intercontinentale, oltre che due Coppe Italia e due Coppe delle Coppe con i rossoneri.

TV TRASH



Mazzocchi durante Italia - Serbia dopo che Stankovic e compagni vanno sotto la loro curva a "calmare" i propri connazionali esibendosi nel saluto cetnico:
"Gli stanno dicendo che se continuano così perdiamo tre a zero".
Il delirio prosegue: "Due famiglie hanno lasciato lo stadio".
Ammesso e non concesso che in Italia il giornalismo sensazionalistico è una prerogativa per rincoglionire sempre di più la gente, a seconda che si tratti di grande fratello, omicidi a sfondo familiare, tartarughe abbandonate o incidenti allo stadio, caro Mazzocchi faresti bene ad informarti un pò di più dato che sei giornalista stipendiato anche da un canone versato dai cittadini che poi devono sorbirsi trenta minuti di tue pagliacciate.
Vergognatevi.
Qui ci vuole un Codice Deontologico di ferro!

SOLO PER LA MAGLIA


Ridateci il calcio di una volta!

Hellas Verona 1984.85

SUPERTIFO


Iniziai a comprarlo verso la fine degli anni '90 quando aveva una cadenza quattordicinale ed era "la rivista del tifoso organizzato".
Ai miei occhi di tredicenne ovviamente appariva come un buon giornalino, anche se con gli anni mi accorsi che si poteva fare sicuramente meglio.
Spesso molte foto erano di dubbia qualità o inutili, e nelle lettere ci si perdeva in campanillismi da poveri sul genere "la mia curva è meglio della tua".
Smisi di seguirla verso la metà dei 2000.
Ora, da maggio 2010, è tornata in edicola e il lavoro fatto dai nuovi ragazzi della redazione è sicuramente pregevole e di spessore.
Si pone come una rivista più matura, conscia di ciò che va a rappresentare, critica, una voce libera e fuori dal coro.
Bentornato Supertifo!

IN THE CITY


Se faccio il calcolo, tra i gruppi che mi piacciono, di quanti provengono da Londra, il quadro che emerge è di altissima qualità, anzi insuperabile.
Who, Kinks e Small Faces innanzitutto: la triade Mod 60's per eccelenza.
Who da Shepherd's Bush, a ovest della città, Kinks da Muswell Hill, zona nord, Small Faces dall'East End.
Direi che solo questi tre gruppi possono bastare a rendere Londra una città con un ricco patrimonio musicale.
Tuttavia, ovviamente, con il passare degli anni la lista è andata rimpolpandosi di nomi di assoluta qualità.
Con il Punk, i nomi grossi della scena, Sex Pistols e Clash erano da Londra.
Sex Pistols con Cook e Jones da Shepherd's Bush, Matlock da Paddington (sempre a Ovest), Rotten da Finsbury Park, nord.
I Clash avevano Londra tatuata addosso: canzoni che parlavano della città, la celebre foto sotto la Westway a Portobello Road, la base operativa a Camden Town.
I Jam erano da Woking, periferia sud ovest della città.
Elvis Costello da Londra.
Con il revival ska Two Tone Madness e Bad Manners da Londra, Specials da Coventry, città a nord di Londra.
Mod '79: Chords, Secret Affair e Long Tall Shorty tutti da Londra.
Con l'avvento del Brit.Pop anni '90 la celebre contrapposizione artistico/mediatica Oasis vs Blur si traduceva anche in Nord contro Sud, Manchester contro Londra.