mercoledì 27 luglio 2016

KRAFTWERK @ ARENA DI VERONA - 25/05/2016



E' stata un esperienza grandiosa vedere i Kraftwerk all'Arena di Verona: sicuramente diversa da tutto quello che ho visto finora in ambito concertistico.
Lo spettacolo non c'entra niente con il rock e i suoi paradigmi (sudore, intensità, partecipazione).
Praticamente i Kraftwerk sono quattro impiegati della musica, ognuno con il suo bel tavolino davanti, e stanno fermi immobili un'ora e mezza a manipolare suoni.
La parte del leone la fa l'immagine, lo spettacolo visivo godibile tramite appositi occhialini 3d consegnati all'ingresso e proiettato su un telo alle spalle dei quattro.
Forse i suoni erano un po' troppo modernizzati e spinti per i miei gusti, però abbiamo ascoltato (tra le altre) cose come "Trans Europe Express", "Autobahn", "Tour de France", "Radio Activity", "The Model", "Computer Love", cioè roba che sta lassù, nell'olimpo della musica tutta.
Dentro c'è tutta la new wave e le successive evoluzioni elettroniche.
Tra l'altro "Autobahn" a Verona c'ha un senso particolare per il lettori del mai dimenticato PierVittorio Tondelli: era il titolo di un capitolo su "Altri Libertini" e quell'autostrada è proprio la Brennero che passa da Verona.
E' stata un esperienza diversa anche perché individualista nella fruizione: se li da solo con i tuoi bei occhialini e comunichi poco con chi ti sta vicino.
E' un mondo freddo, glaciale ed ordinato quello propugnato dai Kraftwerk: visti in pieno luglio suonano un po' strani, forse in autunno/inverno sarebbe diverso, certe atmosfere risulterebbero più compiute.
Verso la fine, su "The Robots", sono stati sostituiti da quattro manichini con il classico look camicia rossa/cravatta nera, che si muovevano a tempo elettronico: ho pensato che anche a me piacerebbe avere un manichino dei Kraftwerk a casa, magari all'ingresso.

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