THE QUEERS - SAVE THE WORLD
NEW ORDER PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA, 1982
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Articolo del Corriere del Giorno |
Dal 16 al 22 giugno 1982 i New Order effettuarono il loro primo tour italiano. Come ben sappiamo erano attivi dal 1980 in seguito alla morte di Ian Curtis: con i Joy Division le uniche sortite fuori dal Regno Unito erano state due date singole a Bruxelles e Parigi nel 1979 e un mini tour tra Olanda, Germania e Belgio nel gennaio del 1980. Si dice fosse in programma un supposto tour europeo nell'autunno del 1980 ma con Ian Curtis fuori dai giochi non se ne fece, ovviamente, nulla.
Giugno 1982: debutto al Tenax di Firenze il 16 (locale storico della new wave fiorentina), il 17 al Piper di Roma, il 18 al Palazzetto Tursport di Taranto, due giorni di dayoff (trascorsi al mare, la loro successiva "The Beach" si dice sia stata ispirata dalla spiaggia di Taranto, per Sumner "il ricordo più bello della tournee") e per concludere Palazzo dello Sport di Bologna il 21 e Rolling Stone di Milano il 22.
Gruppo di apertura per tutto il mini tour furono i bolognesi Surprize!, unica band italiana ad avere un disco stampato da Factory Benelux, l'ottimo 12" "In Movimento" del 1984, registrato a Manchester e prodotto da Bernard Sumner dei New Order e Donald Johnson degli A Certain Ratio: il contatto propiziatorio con Sumner avvenne proprio durante il tour. E' una storia interessante quella dei Surprize!, pressochè quasi dimenticata: una new wave molto ritmica, atmosferica, tribale in alcuni momenti. Consiglio la bella raccolta uscita proprio su Factory Benelux con dentro tutte le loro incisioni.
Tornando ai New Order, la scaletta del tour prevedeva un mix tra i brani di "Movement" (1981) e i singoli rilasciati fino a quel momento. Vediamo ad esempio quella del Tenax: "Dreams Never End, 586, Procession, Chosen Time, Truth, Senses, Ultraviolence, Everything's Gone Green, Temptation".
A Taranto all'epoca c'era una bella scena wave, concerti importanti, band locali: da ricordare a proposito il disco split realizzato con le band del Great Complotto Pordenone nel 1984.
C'è anche un libro che parla del giro tarantino: "'80, New Sound, New Wave" di Giuseppe Basile.
Da considerare che il mese precedente nelle stesse città (oltre che a Livorno, Messina e Palermo) si esibirono i Bauhaus, giusto per far presente il grado di proposta concertistica del periodo.
Esistono svariati bootleg delle date del tour, si trovano in giro nel web.
WORKING MEN'S CLUB - S/T
Todmorden sta sopra ai Monte Pennini a cinquanta minuti da Manchester, verso nord: da lì vengono i giovani Working Men's Club e direi che l'influenza della vecchia scena Manchester si sente tutta.
Per dare due coordinate di massima calcolate i Fall sopra ad una base spinta New Order / Section 25, con qualche svisata in direzione Happy Mondays. Davvero un buon disco: cupo, teso, in qualche frangente opprimente.
Roba che si fa apprezzare lungo la Strada Statale Postumia come colonna sonora tra una zona industriale desolata e un capannone vuoto, ma pure (ovviamente) richiama alla memoria qualche flash del Northern Quarter di Manchester.
Io ho preso il cd, praticamente è senza booklet e con un adesivo appiccicato sulla plastica della confezione. Tipo qualcosa che gira sottobanco, una specie di bootleg con un mezzo richiamo alla prima House / Techno dove conta il contenuto e non il contorno. Effettivamente è ben presente un atmosfera synth techno in tutto il disco.
"Valleys", il pezzo d'apertura, è dancefloor underground, mi ricorda certe sere al Vinile di Rosà, discorsi che adesso si possono solo immaginare perchè chissà quando si potrà davvero rivivere quelle situazioni.
"Angel", l'ultima traccia, forse dura leggermente troppo, però ha un riff ipnotico che sembra uscire dal primo dei New Order, "Movement".
AUTORIDUZIONE! I MADNESS A PADOVA NELL'OTTOBRE 1980
I MET HER AT THE RAT - BOSTON ROCK'N'ROLL CLUB
MACNO
Erano passate da poco le 19.00, Natale del 2021 si stava avvicinando. Luca aveva deciso di passare qualche ora al pub come ai vecchi tempi, ogni tanto gli tornava in mente i viaggi a Londra fatti in epoca di pace, prima che fossero vietati dal dpcm d'urgenza del novembre 2020. Nell'arco di due anni il mondo era cambiato, per lui e alcuni suoi amici però non era stata certo una sorpresa: certe criticità del sistema venivano discusse e analizzate anche prima del fatidico 2020, era gente abituata a parlarsi, gli piaceva il confronto umano. Credevano fosse la maniera corretta per approcciarsi alla vita. "Vivere è partecipare" sosteneva Gramsci. Poi però molti avevano preferito tirare i remi in barca, adeguarsi a qualche pensiero ritrito, porsi delle domande non era più consentito. La vita e la musica però gli avevano insegnato quello: i Clash, Paul Weller, la strada stessa. Tieni il cervello in movimento. E' una di questione di rispetto per se stessi e di orgoglio. Non è che adesso poteva dimenticarselo così.
Alle 20.00 si ritrovarono in strada dopo un tot di pinte, il Dpcm prevedeva la chiusura obbligatoria dei locali alle 19.50. Al capo del governo Macno non piaceva la parola coprifuoco, era contro i principi tecnocratici a cui si ispirava il suo partito, i cittadini andavano educati con carota e bastone e la parola coprifuoco evocava cupi scenari. Meglio smentirla a parole ed attuarla nei fatti. Infatti alle 20.10 i falchi del servizio d'ordine cittadino iniziarono il loro giro di perlustrazione: Luca si accorse di non avere più con se la mascherina, crimine che oramai veniva punito con la reclusione come da dpcm di marzo 2021. Trovandosi scoperto iniziò a correre per le stradine del centro che conosceva a memoria, lì ad esempio, su quei scalini era dove aveva baciato la sua prima ragazza nell'estate di vent'anni prima; lei ora era sposata con prole a carico. Abitando però fuori dalla cinta muraria del centro storico c'era da passare l'avamposto di Porta Grappa, impossibile senza documento e mascherina, almeno fino al mattino seguente quando ricominciava una specie di tran tran quotidiano in apparenza libero e che per tanti assomigliava alla vita pre Covid. Tutto questo fino alle 20.00, ovviamente. Chi restava intrappolato per qualche motivo all'interno del centro storico poteva finire male, multe salate o, nei casi peggiori (l'assenza di mascherina) la giusta detenzione carceraria. Macno era intransigente su questo punto, non ammetteva deroghe. I caciaroni leader dell'opposizione non potevano competere con il rigore morale di Macno e dei suoi ministri. Un ideologia che aveva pervaso ogni aspetto della vita quotidiana: era partita con battaglie di retroguardia contro lo spicciolo consumismo dei regali di Natale, oppure con il divieto di gettare mozziconi per terra, e poi piano piano aveva preso terreno totalizzante. L'appoggio del comitato scientifico garantiva rispettabilità al credo. Le Chiese erano il prossimo step nel mirino, aperte non più di un giorno alla settimana con un tot di posti per la funzione della domenica. Il nuovo credo non voleva avere ingombranti rivali...
THE MANGES - PUNK ROCK ADDIO
"Punk Rock Addio" è una specie di saga nera su eroi finiti, tossici, solitari, gente problematica, sottoculture. Qualcuno diceva "essential punk for dark times": ecco, direi che la definizione calza.
E' un disco che di questi tempi suona particolarmente bene, soprattutto a causa del periodo storico oggettivo in corso: dirò di più, sembrerebbe scritto appositamente a colonna sonora del periodo stesso, nonostante fosse già stato registrato a marzo.
Il suono che lo sostiene è punk rock Ramones / Riverdales al 100%, tranne "Tootsie Rolls" che è in stile Giuda, credo un divertissement, non so se magari indotto dal fatto che l'album sia stato registrato dal loro chitarrista, Moretti.
"Paninaro" è un bignami pop subculturale, "Ice Capades" era come come volevo chiamare la mia band, "Chinese Dragons" è Dee Dee Ramone 1991 New York, fuori dal gruppo e a spasso per New York.
E' un disco breve, finisce in fretta e ne vorresti ancora, che poi è un po' quell'effetto che danno i Ramones.
Molto bella la confezione digipack, il booklet, i disegni: un lavoro che esprime cura e passione do it yourself.
TREVISO 1980 - PRIMO FESTIVAL NAZIONALE DI PUNK E NEW WAVE
Rappresentanza milanese con X Rated (presenti poi nella storica compilation Gathered nel 1982) e Jumpers, oltre alle non accreditate (nel volantino) Clito, abbastanza famosa female band che comparì pure nel film di Fellini "La città delle donne".
Total Crash da Savona, citati dai Klasse Kriminale in un pezzo del recente album intitolato "Prole Rock": "Scritte sui muri Si Total Crash - No PCI".
Gran bel contingente dalla vicina Pordenone Great Complotto (Sexy Angels, Fhetolds, 0001 Cancer, Mess, Waaalt Disney, Andy Warhol Banana).
Treviso partecipava con i locali Borstal e Metallic Overdrive.
Band sconosciute, per quanto mi riguarda, XYX da Padova e Scontro Frontale da Verona.
La foto scattata quel giorno dei quattro ragazzi punk veronesi, una delle istantanee definitive del periodo, fu poi usata nella copertina del libricino dedicato alla prima ondata punk tricolore allegato alla rivista Rumore una quindicina di anni fa. Erano forse loro gli Scontro Frontale?
Sull'ottimo sito "La prugna elettrica", dedicato al punk veronese, si legge: "Alcuni gruppi arrivarono vestiti in borghese, si infilarono nel cesso e uscirono tutti bardati...non faccio i nomi tranquilli!"
MODENA 2004 / PAOLINO PAPERINO BAND REUNION
KLASSE KRIMINALE - VICO DEI RAGAZZI
Dei Klasse Kriminale mi piace una certa modernità linguistica, testi flash per immagini mentali, una formula ben presente nel rap, raccontare per metafore, parlare di situazioni ultrapersonali (con tanto di nomi di amici, situazioni locali) che però diventano in qualche modo universali.
Questo è un punto che mi piace: è poesia di strada. Sotto c'è una base tra punk'n'roll e glam boot boys velocizzato, un genere che ha ripreso vigore in certi ambienti sottoculturali dopo l'exploit dei Giuda, maggiormente legati alla versione original di quel suono.
Un mix che, secondo me, li colloca su una buona posizione nella pretesa retorica di essere la voce dei ragazzi. Ovvio che solo una piccolissima parte dei ragazzi di adesso si avvicineranno forse a questo disco, ma la formula ci sarebbe, eccome. Mi piace battere il tasto sul discorso dei testi, in alcuni casi strepitosi: associazioni mentali tipo "Fratelli Gilli sul palco coi Ramones", "Franchino andò a Reading coi ragazzi" in "Prole Rock", oppure "Fabio dei Dalton ieri mi ha detto non ci pensare scrivi un pezzo su questo": roba del genere credo possa uscire solo dai Klasse Kriminale.
WORKING CLASS
È venerdì! Dai facciamo due macchinate, prendiamo e andiamo a vedere gli Statuto, ci si aggrappa alle certezze nei momenti duri, al tradizionale, le canzoni le sappiamo tutte, balleremo (oddio..) e faremo gesti scemi e nel frattempo avremo già bevuto settordici birre sgasate, tanto poi non guida nessuno per tornare, chiudiamo noi il locale come al solito e anche stavolta vedremo sorgere il sole dal parcheggio..
LIAM GALLAGHER MI HA FATTO UNA CASSETTA
Lato A - Soundtracking Isolation
Isolation – John Lennon
STROKES, 2002
Di cd ne compravo, un paio ogni mese, però i soldi erano quello che erano, la curiosità tanta e alcuni cd si masterizzavano. Niente di male, una volta si facevano le cassette, no? Stessa cosa, contava l'intensità dell'ascolto, come e quanto ti entrava. E comunque era sempre un oggetto fisico, non liquido.
In questi giorni gli Strokes han rilasciato un gran bel disco, "The New Abnormal". I negozi di dischi son chiusi, non ho voglia di comprarlo on line, magari lo compro quando riapriranno.
Intanto però me lo sono scaricato, l'ho masterizzato su un cd vergine e mi tiene compagnia a casa e in macchina. Un po' come se fosse il 2002.
UNO SGUARDO SU PAOLO HEWITT
Uno sguardo d'insieme sulla produzione di Paolo Hewitt ne rileva la particolarità e la bontà della sua opera: cronache in diretta di fenomeni musical/sociali made in Uk, retrospettive sottoculturali, biografie.
L'associazione mentale che ne viene pensando a lui (madre italiana di Sorrento) è in qualche modo legata a Paul Weller: entrambi di Woking, satellite town a sud ovest di Londra, si conoscono solo nel 1976 quando i Jam sono già realtà e, da lì a qualche anno, nasce una forte amicizia che terminerà poi in maniera burrascosa nel 2007, quando Hewitt pubblicherà "The Changingman", biografia dedicata all'amico. Leggenda vuole che Weller non sarà per nulla soddisfatto del ritratto e i due si allontaneranno (definitivamente?).
Io il libro l'ho letto, in inglese, non è mai stato tradotto in italiano, sebbene qualche titolo di Hewitt lo sia stato nel corso del tempo.
Quel che posso dire è che si tratta senz'altro di una biografia dettagliata, sincera ed evidentemente scritta dall'interno: oltre all'impatto artistico, Hewitt racconta della personalità, dei vizi e delle virtù del protagonista: d'altra parte posso anche capire la reazione di Weller, capisco possa essersi sentito defraudato di alcuni segreti che appartenevano alla sua stretta cerchia amicale.
Qualche anno prima, nel 2000, i due avevano collaborato nella curatela di "Soul Stylists", da noi tradotto con il titolo di "Mods l'anima e lo stile". Bellissimo libro di ricerca sottoculturale particolareggiata, prende in esame l'evoluzione dello stile modernista attraverso le parole dei protagonisti. Si legge di Mods, Skinheads, Soulboys, London Casuals. Una pepita che vi consiglio caldamente di leggere, nel caso non l'aveste mai fatto.
Per chiudere il cerchio del rapporto con Weller, Hewitt aveva esordito nel 1982 proprio con la biografia dei Jam, "A Beat Concerto".
Nel corso degli anni '80 segue i fermenti musicali Uk scrivendo per Melody Maker e Nme.
L'esplosione acid house a fine decade non lo lascia indifferente: "Acida è la notte"è una novella sul periodo '88/'89 e segue le vicende di un gruppo di londoners con la nuova musica urbana e le sue atmosfere a fare da sottofondo e scenario. 150 pagine ascrivibili di diritto alla gloriosa tradizione dei London Books, novelle sociali ambientate nella capitale inglese. Resta, ad ora, l'unico suo exploit di fiction narrativa.
Gli anni '90 lo vedono protagonista con due libri dedicati all'epopea Britpop. Uno è "Getting High", "Oasis fuori di testa", scritto nel 1997 all'apice del fenomeno Gallagher prima della discesa. Meriterebbe senz'altro una ristampa per il valore storico / documentaristico, gli Oasis sono visti da vicino, vengono raccolte dichiarazioni, esternazioni, confidenze in prima persona.
Il secondo libro è "Come ho resuscitato il Brit Rock", dedicato ad Alan McGee e alla Creation Records. Una sorta di lunga intervista ai quadri interni di un etichetta che, da metà anni '80, inizia a rilasciare autentiche pietre miliari Brit Rock. Dovessi mettere i miei tre album Creation mi viene difficile tra Felt, Primal Scream, House of Love, Teenage Fanclub, Boo Radleys, Oasis, SFA, Glen Matlock. Bella scelta.
Ci sono dei libri di Paolo Hewitt mai stampati in Italia che non ho avuto il piacere di leggere, provvederò quando possibile, magari nel prossimo viaggio in Uk se li troverò: uno tra questi è una biografia sul maverick Robin Friday, calciatore inglese degli anni '70.
IL CONCERTO DEI POLICE A REGGIO EMILIA, 1980
Il 3 aprile 1980 i Police si esibirono, con di spalla i Cramps, al Palasport di Reggio Emilia.
Un concerto simbolo di quel periodo, per l'importanza musicale e il contesto ambientale tumultuoso.
Ci furono infatti, fin dal pomeriggio, scontri, cariche, devastazioni: il motivo? Troppi convenuti rispetto alla capienza consentita, nessuno voleva perderseli.
Durante l'esibizione dei Cramps qualche mugugno da parte del pubblico, immagino non fosse facile trovarsi davanti alla miscela suono/immagine Lux Interior/Poison Ivy.
La scaletta dei Police pescò dai primi due album con qualche anteprima del nuovo "Zenyatta Mondatta" che venne pubblicato ad ottobre 1980.
Tra il pubblico il giovane scrittore reggiano Pier Vittorio Tondelli, fresco di pubblicazione dello scandaloso "Altri Libertini": scrisse una recensione della serata per il Resto del Carlino, possiamo trovarla nella raccolta "L'Abbandono".
Decenni dopo, nel 2012, il gruppo reggiano degli Offlaga Disco Pax dedicò un pezzo a questo evento: "Respinti all'uscio", album "Gioco di Società".