sabato 6 giugno 2020

MODENA 2004 / PAOLINO PAPERINO BAND REUNION


A maggio 2004 venne fuori, non ricordo come, forse su qualche sito che guardavamo durante l'ora di informatica a scuola, che sabato 5 giugno 2004 ci sarebbe stata la reunion della Paolino Paperino Band a Modena, in un corteo itinerante per le strade della città a sostegno del Centro Sociale Libera.
Io e il mio compagno di classe Baron decidemmo di andarci: c'era anche un numero telefonico da chiamare per info, cosa che feci dal telefono fisso situato nella camera dei miei. Mi rispose Jana, il cantante, con cui restai al telefono per una buona mezz'ora, parlando di tutto quello che mi veniva in mente, una sorta di intervista.
Sabato 5 prendemmo il bus fino a Padova e da lì il treno fino a Modena (con cambio a Bologna).
Sbagliammo vagone, o forse sbagliammo proprio treno, e ci facemmo tutto il viaggio chiusi in bagno per paura di prendere la multa. 
Arrivammo a Modena sul luogo concordato da dove sarebbe partito il corteo, c'era parecchia gente, credo fossimo un migliaio di persone arrivate da tutta Italia.
Il gruppo era sopra un camioncino, ci mettemmo in prima fila e da lì partimmo per il corteo per le strade di Modena: la prima canzone che la PPB suonò fu "La Mela".
A circa metà concerto dissi a Jana: "Sono quello che ti ha chiamato in settimana da Padova", allora lui fece "Questo pezzo è dedicato ai ragazzi di Padova", ma non ricordo quale fosse.
Passammo per la piazza di Modena proprio mentre il gruppo stava suonando "Porno Tu", la gente ci guardava stranita, la Polizia pure.
Il concerto fu spettacolare, il crossover punk/hardcore/ska che ascoltavamo su Pislas ora lo sentivamo dal vivo, un gran pomeriggio. Ci scattarono una foto, io sono quello con lo zaino del Gabibbo pieno di birre sulla sinistra. Tornando verso la stazione facemmo due parole con uno skin di Bologna, ci disse che non ascoltava più i Queers da quando avevano fatto una canzone contro gli skins ("Little rich working class Oi boy").
Il ritorno fu tranquillo, alla stazione a Padova venne a prenderemi mio padre, poi alla sera a Fontaniva mostravo orgoglioso agli amici la scaletta del concerto che Jana mi aveva regalato.

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