MARKY RAMONE - PUNK ROCK BLITZKRIEG




La lettura di "Punk Rock Blitzkrieg", autobiografia di Marky Ramone, si è rivelata un bel viaggio letterario che mi ha tenuto compagnia durante le lunghe giornate di ferie natalizie di fine 2016.
Devo confessare che, nel corso degli anni, ho cambiato svariate volte opinione su di lui: da neofita lo consideravo un grande a prescindere in quanto uno dei Ramones, tempo dopo un mezzo furbacchione perché mi sembrava volesse mangiare un po' troppo sopra il vecchio nome, pur non essendo Joey, Johnny o Dee Dee.
Una sintesi finale che mi accompagna da un paio d'anni è quella di farsi meno paranoie in merito, e se c'è l'occasione di un concerto in zona ci vado con gioia, perché alla fine sentire quelle canzoni suonate da uno dei pochi che può annoverarsi l'onore di essere stato nei Ramones non è cosa da poco.
Il libro percorre approfonditamente tutta la vita del nostro, dall'infanzia tutto sommato tranquilla in quel di Brooklyn alla scoperta della passione per il rock e la batteria.
L'esperienza hard rock con i Dust nei primi anni '70 e quella fondamentale con i Voidoids di Richard Hell, gruppo fondamentale della scena newyorkese sono il prodromo alla chiamata alle armi ramonica che arriva per mano di Johnny, che in un incontro apposito al Max's Kansas City gli elenca le varie regole per poter far parte della band.
Ovviamente interessantissimo il racconto delle varie esperienze con i Ramones, le pagine scorrono veloci, c'è sempre voglia di leggerne ancora ed ancora, praticamente è lo stesso effetto che la loro musica ha in me.
Mi ha fatto inoltre molto piacere leggere di album come "Pleasant Dreams" e "Subterranean Jungle", sono dischi che mi sono sempre piaciuti, mi affascina quel periodo duro per la band di inizio anni '80.
Mi ha colpito una certa maturità spirituale in Marky dopo la disintossicazione da alcool avvenuta a metà anni '80, lo stesso problema che aveva portato al suo allontanamento dai Ramones.
Insomma, mi è piaciuto tutto di questo libro.