Dopo l’ottima esibizione al Festival Onda d’Urto di Brescia,
2012, ricapita l’occasione di godersi i Selecter dal vivo e non me la lascio
sfuggire.
Il Laboratorio Crash è un centro occupato che sorge in una
zona artigianale della periferia bolognese.
Da una prima occhiata sembra bello ampio, e mentre mi
ambiento mi accolgono i New Colour, nuova band bolognese orientata al suono
soul/Motown, molto piacevole da ascoltare; il sassofonista, poi, sembra uscito
da un raduno mod italiano del ’83, quindi decisamente pollice alto.
Dopo i New Colour tocca ai Radio Babylon, gruppo ska punk
maceratese che intrattiene mezzoretta con la loro volenterosa proposta; io però
comincio ad accorgermi che il problema del locale è che la gente ci fuma
dentro; ok che ci sono le finestre aperte, però, mi accorgerò dopo, questo non
basterà per far si che la serata sembri ambientata in un club rock pre- divieto
di fumo.
I Selecter comunque salgono sul palco con il centro che è
bello costipato: Pauline Black mi sembra in forma, e anche il resto della banda
non scherza: tutti eleganti e precisi, come scuola Two Tone insegna.
Partono con “Time Hard” e “They Make me mad”, classiconi
legati al periodo iniziale della band.
Dell’ultimo album “String Theory”, uscito quest’anno,
propongono live cinque canzoni, che raccolgono la loro sufficienza, anche se
mia morosa dice di no.
Nel frattempo un tizio vicino a me si accende un sigaro, che
va ad aggiungersi alle cinquecento sigarette già accese in sala: oramai sembra
di stare in una camera a gas, ad ogni modo mi entusiasmo se c’è da farlo, tipo
quando i Selecter piazzano “Missing Words”, “On my Radio” e “Too Much
Pressure”.
Ripenso al festival di Onda d’Urto e concludo che era una
lusso vederseli all’aria aperta rispetto a stasera: comunque loro meritano
sempre, decisamente all’altezza della situazione con un suono classico che non
teme lo scorrere del tempo.
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