sabato 16 aprile 2011

CUORE CATTIVO


Roma, 25 Agosto dei primi anni '90, periferia estrema.
Due giovani tentano una rapina in tabaccheria, che finisce nel sangue.
Sparano al tabaccaio, uno viene bloccato, l'altro riesce a scappare e si rifugia in una casa vicina.
All'arrivo della polizia il giovane rapinatore Claudio Scalise (Kim Rossi Stuart) tiene in ostaggio la giovane abitante della casa, Ester Cipriani,una ragazza in sedia a rotelle.
La barricata va avanti un giorno intero, mentre fuori il Commisario cerca di instaurare un dialogo tramite megafono con il rapinatore.
Scalise in preda al nervosismo vuole che si presenti il giudice per contrattare la sua uscita più indenne possibile dallla vicenda, ma l'idea dopo un pò lascia il tempo che trova.
Dopodichè, su idea anche della ragazza, con la quale nasce nel corso delle ore la condivisione del momento, viene richiesto il giornalista Massimo Salvadori della trasmissione "Dove nasce la notizia".
Il film a questo punto mostra il potere della tv, anche un pò la riduzione a tutto di teatrino televisivo ad uso e consumo della platea televisiva, che supera il dramma vissuto dal rapinatore e dalla rapinata.
Scalise rilascia un intervista da cui ne viene fuori il ritratto di un ragazzo che si è trovato in una cosa più grande di lui, ormai incapace di gestire.
Il film poi va avanti e non vi svelo il finale perchè merita.
Dico solo che in Italia nei primi anni '90 si facevano bei film: realisti, crudi, diretti.
Teste Rasate, il Branco, Cuore Cattivo.
L'ultimo film di questo filone neo.neorealista è stato forse "Fame Chimica" di qualche anno fà.
Per il resto il buio, e certi film che descrivono la verità, le periferie, la vita non possono che fare senz'altro bene aldilà dei vari "Natali in Uganda".

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