Album usciti nel 2010 acquistati:
- Paul Weller "Wake Up the Nation" (vedi recensione)
- Statuto "E' Già Domenica" (bello e di qualità, una garanzia)
Album usciti nel 2010 scaricati:
- Bluetones "A New Athens" ( il ritorno di uno dei nomi importanti del BritPop 90s molto ben riuscito in alcune tracce)
- Edwyn Collins "Losing Sleep" (un pò sonnolento, non sono riuscito ad apprezzarlo)
- Vaselines "Sex with an X" (ascoltati per curiosità, tutti gridano al miracolo a me non dicono nulla)
Libri Letti:
- John King "Fuori Casa" (vedi articolo su John King)
- Tony Face "Mod Generations" (lista di nomi e generi utile sia per neofiti e per cultori)
- Christopher Stewart "Arkan, la tigre dei Balcani" (fantastico, letto dopo Italia - Serbia di Genova, ne parlerò)
- Valerio Marchi "La Sindrome di Andy Capp" (conflitti giovanili, dal più grande sociologo italiano)
- Terry Rawlings/ Luca Frazzi "Mod, Vita Pulita in Circostanze Difficili" (lo sto leggendo in questi giorni, magnifico)
Film Visti al Cinema:
- The Buried (sopravvalutato e infatti già dimenticato, girato con una spesa di Ventimila Lire)
- La Passione (un pò pallosetto con Silvio Orlando)
- la Banda dei Babbi Natale ( AldoGiovannieGiacomo nel loro stile, a loro modo sempre bravi)
Calcio:
- Milan campione d'inverno dopo il buon terzo posto della stagione scorsa.
Tanti colpi di scena: Ibrahimovic, Cassano, Leonardo all'Inter.
- Il Padova dopo la soffertissima salvezza 2009/2010 ha concluso l'anno con il piglio giusto anche se la serie B è lunghissima, occhi aperti biancoscudati!
- Italia ignobile al Mondiale.
giovedì 30 dicembre 2010
lunedì 27 dicembre 2010
FLOWER PUNK ROCK
Nelle foto:la copertina della compilation, dei giovanissimi Manges e i Killjoint.
Tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90 il punk in Italia viveva una stagione di fiacca, con i nomi storici della scena hc anni '80 che si sciolsero o cambiarono cifra stilistica;
contemporaneamente negli Stati Uniti prendevano sempre più piede band come Screeching Weasel e Queers, caratterizzate dal recupero di sonorità Ramones oriented, tra l'altro con i quattro finti fratellini newyorkesi ancora in scena (fino al 1996).
In Italia, a partire dai SenzaBenza, nacquero una serie di band votate al punk melodico (influenzate da Ramones , Buzzcocks, Descendents, Hard Ons, Screeching Weasel e Queers), cantato in italiano o in inglese, con nuove band che andranno ad aggiungersi alla lista fino alla fine del decennio e con i nomi storici che bene o male proseguiranno fino (quasi) ai giorni nostri.
Il simbolo di quella scena fu la compilation Flower Punk Rock, 1994, voluta e compilata dai SenzaBenza di Latina e con parecchi nomi interessanti al proprio interno.
Ecco una lista delle band votate a quei suoni:
SenzaBenza: i padrini della rinascita del punk melodico in Italia, una carriera iniziata con un demotape nel 1989 in quel di Latina e passata attraverso un'importante popolarità nazionale, un album mixato a New York con Joey Ramone e il supporto ad alcune date italiane dei Ramones.
Derozer: da Vicenza, quindici anni di carriera e tanto seguito e popolarità, fino alla pausa/scioglimento del 2008.
Manges: ancora in attività gli spezzini, che dal 1993 in poi si sono costruiti un nome in giro per il mondo.
Un nome di spessore mondiale, tour un po' ovunque, collaborazioni con Screeching Weasel e Queers, seguito sempre costante e rispetto da parte dei ragazzi sotto ai palchi.
Fichissimi: legati al giro degli squat torinesi, nel 1994 pubblicano "Un Mondo Fichissimo" che ottiene un buon successo, ma si sciolgono di li a poco per motivi "politici" e "di coerenza indipendente".
Chromosomes: livornesi, ancora in attività, una carriera diluita nel tempo e sempre molto underground.
Impossibili: fecero il botto con Impossimania, conosciuto e amato da tanti ragazzi.
Melodia e testi super su robot, mostri e Ramones. Ultimamente si sono un po' persi.
Mondo Topless: da Latina, power pop punk di spessore influenzato da Ramones e Buzzcocks, con stile.
Sciolti da tempo.
Killjoint: milanesi con gli Hard Ons nel cuore, ebbero una buona popolarità nei medi anni '90, rilasciando due buoni album pieni di belle canzoni.
Lazy Bones: melodici e "floreali" i cagliaritani, Ramones e Beatles i numi tutelari.
Dopo la compilation e negli anni successivi nacquero e presero piede altre band dalle stesse (bene o male) influenze (Stinking Polecats, Retarded, Monelli), una scuola che continua ancora oggi esclusivamente a livello underground e con pochi adepti ma nel suo piccolo viva.
sabato 18 dicembre 2010
BASETTOPOLI
venerdì 17 dicembre 2010
PAUL WELLER - WAKE UP THE NATION
Uscito questa primavera, è uno dei due album targati 2010 che ho acquistato nel corrente anno solare (l'altro è quello degli Statuto, tra l'altro uscito negli stessi giorni).
Beh che dire?
Innanzitutto che questi mesi mi hanno permesso di ascoltarlo svariate volte e quindi di farlo partecipare a buon diritto a un'ipotetica "prova del tempo".
Nei mesi precedenti l'uscita ricordo di essermi eccitato quando scoprii il titolo dell'album e del pezzo omonimo; "Svegliare la Nazione".Miglior titolo, a parer mio, non poteva esserci di questi tempi.
Una strofa che parla di cancellarsi da Facebook è sicuramente un'argomento moderno e attuale ed è bello che qualcuno ne parli e parli dei tempi in cui vive.
Poi dentro ci sono canzoni che mi piacciono ed altre no, ma nel complesso l'album ha una propria linea guida e una propria direttiva concettuale.
Mi piace Weller quando dice che l'album vuole riflettere "l'urgenza e la claustrofobia della vita di città" e quando dice che c'è bisogno di "alzarsi contro il mare di mediocrità".
Discorsi che sono oro colato nell'epoca del Grande Fratello e dei reality, meglio ancora se a dire questo sia uno come Paul Weller che nella sua carriera ha sempre, bene o male, rappresentato un simbolo nel delineare un ideale ponte di congiuntura tra musica, stile e società in senso lato.
"Wake up the Nation" è nel complesso un disco moderno, anni 2000.
Ha una linea guida che si fà forte dell'immediatezza per snocciolare alcune perle come l'omonimo pezzo che da titolo all'album (quasi punk rock nello spirito), Fast car/ Slow Traffic (sempre nel filone di "Wake Up.."), pezzi di atmosfera soul come "No Tears to Cry" e "Aim High" ed altre buone intuizioni.
Come detto ci sono anche canzoni che non mi piacciono, come "Trees" (6 generi al suo interno), però nel complesso il disco regge bene e il paio di intermezzi strumentali/rumorici come "In Amsterdam" e "Whatever Next" stanno bene nel concept del disco.
Da avere e apprezzare.
NEW DIRECTION
giovedì 16 dicembre 2010
STADIO ITALIA
Un parere personale sugli stadi delle 20 di Serie A:
Bari - San Nicola - Enorme, costruito per Italia '90, 58.00 di capienza e con una pista davvero troppo grande. Dispersivo.
Bologna - Dall'Ara - Non male, anche qui la pista rompe un pò ma nel complesso un buon stadio dai.
Brescia - Rigamonti - Osceno e senza logica.
Cagliari - Sant'Elia - Tre tribune su quattro montate sopra il vecchio Sant'Elia; perlomeno così si è reso possibile il loro avvicinamento al campo, ma nel complesso bruttino.
Catania - Massimino - Bruttino e con una rete da pollaio per il settore ospiti.
Cesena - Manuzzi - Uno dei migliori in Italia, all'Inglese, spalti a ridosso del campo e struttura con un senso.
Chievo - Bentegodi - Grande e ovale, a dispetto della pista resta comunque un buon stadio.
Fiorentina - Franchi - Senza pista ma con le curve separate dal campo da un prato.Boh.
Genoa e Sampdoria - Ferraris - Eccellente, anche se toglierei le reti da dietro le porte e i vetri divisori verso il campo.
Inter e Milan - San Siro - Ottimo e maestoso.
Juventus - Olimpico - Carino, anche se io l'avrei fatto quadrato e non circolare.
Lazio e Roma - Olimpico - Bello grande, anche qui c'è la pista ma nel complesso regge bene.
Lecce - Via del Mare - Con la pista e troppo grande per una squadra come il Lecce.
Farei un 20.000 posti quadrato senza pista.
Napoli - San Paolo - Vedi Olimpico di Roma.
Palermo - Favorita - Un buon esempio di stadio che con qualche modifica potrebbe essere stupendo. Pratino ingiustificato dietro le curve.
Parma - Tardini - Very Good!
Udinese - Friuli - Grande e senza copertura apparte la tribuna centrale, forse a Udine starebbe meglio uno stadio più piccolo.
venerdì 3 dicembre 2010
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