L'impatto con la location del concerto è abbastanza traumatico perché già Ferrara non è che sia famosa per essere fresca d'estate, se aggiungiamo che il concerto si tiene all'interno del cortile del castello (circondato da spesse mura centenarie) si può ben immaginare la situazione. Preso atto di questo mi posiziono tatticamente nella traiettoria tra i due cancelli, dove una bava d'aria effettivamente circola e non si sta poi così male. Festeggio lo scampato pericolo con una birra e ascoltandomi la bolognese Laura Agnusdei. Sul palco sono in tre, lei suona il sax e fanno una specie di ricerca sonora etno sperimentale, avevo letto un articolo su di lei su Rumore. Nella cornice del cortile la cosa assume un suo fascino e il fatto che sia di Bologna me la fa vedere come prosecutrice del discorso dei Confusional Quartet o comunque di un qualcosa legato allo sperimentalismo Italian Records dei tempi d'oro. Penso che potrei anche approcciarmi al genere ordinando dal mio negozio di dischi di fiducia "Vernal Equinox" di Jon Hassell che credo sia considerato un po' il manifesto del genere.
Pausa, tempo di un'altra birra e alle 22.15 precise salgono gli Stereolab. Fanno parecchi pezzi del nuovo (stupendo) album, intermezzando con grandi classici tipo "Peng! 33". Il suono è un'amalgama kraut, easy listening, elettronica e qualche sterzata noise. E' la seconda volta che li vedo dopo Trento nel 2022. Quella volta eravamo in pieno novembre ed emergeva il loro lato Autobahn Brennero, qua in estate emerge quello più samba. Si, lo so che può sembrare una boutade detta così, ma la grandezza degli Stereolab è quella di collegare mondi apparentemente distanti. Mentre suonano rifletto sul fatto che pur essendo una band che ha puntato molto su un certo immaginario (retrofuturista) sul palco sostanzialmente hanno una "non immagine", o comunque l'immagine è tutta sulle spalle della grandiosa Laetitia Sadier, stasera con un bel vestito corallo. Insomma, sono una band di pura sostanza, suonano che è un piacere, zero ammiccamenti e sostanzialmente si fanno gli affari loro. Benissimo così. Una nota sul Festival: mi chiedo come mai non ci sia mai venuto, considerando anche la poca distanza da casa mia. Scorrendo il programma delle passate edizioni qui han suonato grandi nomi (Teenage Fanclub, Arab Strap, etc). Cioè sapevo che avrebbero suonato, ma il caso voleva che magari puntassi su altre situazioni: d'ora in poi lo attenzionerò con più cura.