Ferrara: a due passi dal grande fiume che fa da confine con il Veneto, ma concettualmente distante anni luce da Occhiobello. Se nel lato sinistro del fiume il tempo sembra essersi fermato alla metà del Novecento (ma possiamo allargare benissimo il concetto a tutta la campagna ferrarese), nel lato destro Ferrara è una città vivace, con le sue bellezze architettoniche e una fervente scena culturale cittadina.
Aggiungerei anche un certo fascino da città immersa nella nebbia e attorniata dai campi, atmosfera ovattata da cittadina di provincia: dopo una serata sottoculturale che si teneva in una specie di factory berlinese, uscendo per strada (zona stadio) non c'era anima viva, camminavo con l'eco della musica della festa che trapassava i muri dello stabile, passo dopo passo diventava un rumore di fondo distante, attorno a me tutto immobile. Bellissima situazione. Anche il festival lo era: "Subculture", tre giorni di dj set, live, presentazioni libri. Ho visto la reunion degli Strike, gruppo storico ferrarese ska fine 80s /primi '90s che mi sono piaciuti molto. Pezzi autografi di un certo livello e tre cover che marcano il campo, "Wrong'em Boyo" dei Clash, "A message to you, Rudy" e "Concrete Jungle" degli Specials. C'erano anche un paio di pezzi che parlavano di calcio e hanno scatenato l'entusiasmo degli aficionados spallini: Ferrara sembrerebbe essere un tutt'uno con la propria squadra di calcio. Roba a livello di Verona, Bergamo, Vicenza. C'è pure una commistione speciale tra sottoculture e curva cittadina, devo recuperare quel libro del Gruppo d'Azione uscito qualche anno fa per Red Star, magari mi da qualche informazione in più. Negli anni '80 a Ferrara c'era un giro punx con gli Impact come band di riferimento, un nome storico della scena nazionale. Poi c'era anche il giro new wave, rappresentato dalla compilation manifesto della scena: "A White Chance" del 1984, con dentro Intelligence Dept. (autori dell'inno "The Sleeping City"), Plastic Trash e Go Flamingo!.C'era una geografia cittadina di luoghi subculturali, piazze, pub, luoghi d'incontro. Alla Mutua i Mods, i punk all'Acquedotto, a Villa Fulvia i freak, con lo Stadio che rappresentava il punto di unione tra tutte queste bande.
Gli Strike nascono nella seconda metà degli anni '80 immersi in questo brodo di coltura: «C’era questa piazzetta, Gusmaria, e questo locale, il Magic Pub, dove accadevano le cose. Era un posto frequentato da teppisti, delinquenti, drogati, spacciatori, ma anche dagli artisti, e tutti questi mondi si interfacciavano tra loro. C’era Carlo l’arciere, li costruiva anche per il Palio riprendendo la tecnica direttamente dal Medioevo, c’era l’eroina e tutte le altre droghe che giravano. Tutte tranne la cocaina, al contrario di oggi» (tratto da Listone Mag).
Nei primi 90s l'esplosione su scala nazionale, cento concerti all'anno, Arezzo Wave e "La grande anima" per Vox Pop. Ultima espressione musicale cittadina di un certo rilievo sono stati "Le Luci della Centrale Elettrica" di Vasco Brondi nei mid anni zero. Segnalerei anche lo studio di registrazione "Natural Head Quarter" dove hanno registrato dischi importanti per la scena italiana Giorgio Canali, i Tre Allegri Ragazzi Morti, i Melt, Super Elastic Bubble Plastic e tanti altri. Ferrara è anche letteratura e cinema, spesso interconnessi. Il grande Giorgio Bassani, Michelangelo Antonioni e tante altre storie che se vi va potete scoprire nella (beautiful) sleeping city.
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