BUZZCOCKS - SONICS IN THE SOUL
ITALIAN WAVE CONNOISSEURS
FHETOLDS - STIMOLATION
Wave precisa e danzabile nelle case del Popolo di Pordenone adibite ad uso e consumo della gioventù naoniana. I Devo alla Zanussi. Presente nella compilation manifesto "The Great Complotto", 1980.
BAND AID - A TOUR IN ITALY
Un weekend postmoderno con Tondelli a Lecce e poi via sull'Adriatica fino a Bologna, indirizzo Italian Records.
FRIGIDAIRE TANGO - RECALL
Asse Cittadella / Bassano del Grappa, registrata nella cittadina murata, ideata poco più a nord. Gelo e serate con i Sound a Nove (Vi).
VIOLET EVES - IT SEEMS LIKE BLUE
Rimini come Nashville, il suono della Riviera (balearico? Adriatico!).
TOMMY DE CHIRICO - TUXEDO DANCE
Nei laboratori di Torino, maneggiando la nuova calda tecnologia.
RENDEZVOUS RAVAGE - UNA STAGIONE PER NOI
Mods Pordenone, "Il mondo finirà di notte" con sopra un disco dei Jam. Dodici mesi di inverno a Pordenone.
DIRTY ACTIONS - BANDANA BOYS
Le Silure d'Europe dalla costa ovest in gita in barca a New York a vedere i Clash a Times Square, 1981: "Wild boys loves the rhythm!
STATE OF ART - REASONS
Milano ritmicittà, un Orange Juice alla Factory.
Non c'è il video, comprate il disco!
PATTI SMITH - PIAZZA GARIBALDI - CERVIA - 31/07/2022
UMBERTO SEBASTIANO - IL MONDO FINIRA' DI NOTTE
Capita di perdersi dietro ai propri sogni, alle proprie idealizzazioni. Tipo l'anno scorso che uscì un nuovo disco dei Band Aid, band leccese fine anni '70 / primi '80, legami con Italian Records, citati da Tondelli in "Un Weekend Postmoderno". A giugno dell'anno scorso avevo preso il 12" "A Tour in Italy" al Disco d'Oro (e dove sennò?), poi a novembre mi era arrivata voce che si, proprio loro, erano in uscita con un nuovo disco dopo trentacinque anni di silenzio. Cose che ti riempiono il cuore. Credo uno dei motivi per cui non mi è mai evaporata la magia della musica, delle scene, dei collegamenti.
La stessa cosa mi è capitata quest'anno quando ho scoperto su Rumore che Umberto Sebastiano aveva scritto un romanzo ambientato nella scena del Great Complotto Pordenone. Era domenica, il giorno dopo alle 9.00 ero già al telefono per ordinarlo dalla mia libreria di fiducia. Comprateli in libreria i libri, cazzo, non alimentate tutta 'sta palla di individualismo consumista con consegne a domicilio, corrieri nuovi schiavi, cartoni, rifiuti. I libri si prendono in libreria, i dischi al negozio di dischi, i vestiti al negozio apposito. Facile, pulito.
Ritornando a noi, chi è Umberto Sebastiano? Il cantante dei Rendezvous Ravage, cult band autore dell'inno "Una Stagione per Noi" (Un'inverno a Pordenone), uno dei pezzi più belli del Great Complotto ma direi pure della wave italiana. Pezzo citato e omaggiato dai Tre Allegri nel 2001 in "Prova a star con me un'altro inverno a Pordenone".
Cerchi che si chiudono, anni a controllare periodicamente se c'erano news su Band Aid o Rendezvous Ravage e poi succede questo.
Il romanzo, "Il mondo finirà di notte", è bellissimo, inutile dirlo. Ci sono i gruppi, il fermento, il Molo, il contesto sociale, gli ascolti, la violenza. Tipo che i Rendezvous Ravage (che in questo romanzo si chiamano Ribelli Cromati come il gruppo successivo di Sebastiano, mid 80's, milanesi credo) hanno come nume tutelare i Jam, il mod revival, gli Who e i pezzi Tamla Motown. Signori, i Mods di Pordenone.
Che bellezza il Great Complotto, ogni tanto mi trovo a pensare che sono orgoglioso del fatto che sia successo vicino a casa mia: che scena! E qualche propaggine c'è ancora oggi, i Tre Allegri, i Sick Tamburo, il libro di Sebastiano, i concerti fighi in città. Gloria a voi.
ENRICO BRIZZI - GUIDA ALL' ASCOLTO E CONSIGLI DI LETTURA
Riporto qua nel mio blog quelle relative ai primi due libri.
JACK FRUSCIANTE E' USCITO DAL GRUPPO (1994)
GUIDA ALL'ASCOLTO
RED HOT CHILI PEPPERS - BLOOD SUGAR SEX MAGIK
CLASH - BLACK MARKET CLASH
URBAN DANCE SQUAD - MENTAL FLOSS FOR THE GLOBE
THE CURE - CONCERT / THE CURE LIVE
RAW POWER - LIVE IN PARMA
SEX PISTOLS - NEVERMIND THE BOLLOCKS
SMITHS - THE QUEEN IS DEAD
NEGU GORRIAK - GURE JARRERA
SPLATTERPINK - ONE / DEMO 1992
DIAFRAMMA - TRE VOLTE LACRIME
POGUES - HELL'S DITCH
POLICE - REGATTA DE BLANC
CONSIGLI DI LETTURA
ANDREA DE CARLO - DUE DI DUE
J.D. SALINGER - IL GIOVANE HOLDEN
ANTOINE DE SAINT-EXUPERY - IL PICCOLO PRINCIPE
ENRICO PALANDRI - BOCCALONE
PIERVITTORIO TONDELLI - ALTRI LIBERTINI
SILVIA BALLESTRA - IL COMPLEANNO DELL'IGUANA
THOMAS MANN - CONFESSIONI DEL CAVALIERE D'INDUSTRIA FELIX KRULL
GIORGIO BASSANI - IL GIARDINO DEI FINZI CONTINI
JAMES JOYCE - DEDALUS
JACK KEROUAC - SULLA STRADA
BASTOGNE (1996)
GUIDA ALL'ASCOLTO
PUBLIC IMAGE LIMITED - FLOWERS OF ROMANCE
BILLY IDOL - REBEL YELL
KILLING JOKE - S/T
LOUNGE LIZARDS - S/T
RETTORE - KAMIKAZE R'N'R SUICIDE
GAZNEVADA - SICK SOUNDTRACK
VIRGIN PRUNES - IF I DIE I DIE
SKIANTOS - INASCOLTABLE
NABAT - SCENDEREMO NELLE STRADE
VASCO ROSSI - SIAMO SOLO NOI
ALBERTO CAMERINI - RITA & RUDY
RIGHEIRA - VAMOS A LA PLAYA
ENNIO MORRICONE - THE GOOD, THE BAD & THE UGLY OST
CONSIGLI DI LETTURA
SENOFONTE - L'ANABASI
ROBERT LOUIS STEVENSON - IL DOTTOR JEKYLL
RABELAIS - GARGANTUA E PANTAGRUELE
ANTHONY BURGESS - UN'ARANCIA A OROLOGERIA
BRET EASTON ELLIS - LE REGOLE DELL'ATTRAZIONE
LOUIS PERGAUD - LA GUERRA DEI BOTTONI
FERENC MOLNAR - I RAGAZZI DELLA VIA PAL
LOUSI FERDINAND CELINE - NORD
MICHEL FOCAULT - SORVEGLIARE E PUNIRE
GEORGE ORWELL - 1984
DINOSAUR JR - MIV PORDENONE - 04/06/2022
LUCIANO BIANCIARDI E il 1968
La celebre idiosincrasia di Luciano Bianciardi verso il sistema milanese, la città in cui si trasferì da Grosseto nel giugno del 1954, prese forma anche nei confronti dell'apparato culturale, nello specifico verso gli intellettuali di sistema: quelli visti da vicino, facenti parte della "grande iniziativa", la nuova casa editrice Feltrinelli, dove Bianciardi fu chiamato a prestare servizio.
Nello specifico la critica che viene mossa dal nostro riguarda l'essere apparato chiuso, corpo estraneo nella realtà sociale specifica. Milano nel 1954 è ancora piena di operai, è una città industriale. Bianciardi si chiede: non ho mai visto un operaio in un anno che sono a Milano, sono immerso nella mia bolla. Quantomeno si pone il problema; va considerato che in Maremma, Bianciardi seguì da vicino la vita e le lotte dei minatori: il suo trasferimento a Milano fu conseguente allo scoppio della miniera di Ribolla, una crisi che lo portò ad avventurarsi verso altre strade lontane dal luogo natio.
Con Milano però il feeling non scatterà mai.
In questo senso, nella critica all'apparato, Bianciardi è un precursore di certe istanze sessantottine, vedi l'importanza data al realismo sociale e alla sua narrazione. Bianciardi realista sociale? Si e no, nel senso che l'opera dello scrittore è varia, così come il pensiero. Nel 1968 comunque non era più a Milano, ma a Sant'Anna di Rapallo. Lontano, con altre storie e con corrispondenze secondarie, "Executive", "L'Automobile". In anticipo e tagliato fuori quando sarebbe stato il momento. Bianciardi non fu un simbolo del '68 pur avendo fatto critica al sistema sociale e lanciato specifiche invettive in tempi non sospetti. L'alienazione della città, il rapporto capitale / lavoro, i rapporti sociali conseguenti.
"Sono un anarchico individualista, ma la mia è una predisposizione d'animo, non ideologica" diceva.
"I Minatori della Maremma" è comunque puro realismo, una specie di George Orwell meets Ken Loach.
La trilogia "La Vita Agra", "L'integrazione", "Il Lavoro Culturale" mantiene degli elementi a proposito, una certa visione di fondo popolare, ma non si tratta di testi ascrivibili al realismo tout court.
In Bianciardi contano anche e soprattutto il carattere, l'essere figlio del suo tempo, il non essere mai integrato da nessuna parte e sotto nessuna bandiera: tutto quello che lo porterà ad un finale solitario e tragico.
LE COVER DEI QUEERS NEGLI ANNI '90
Ancora sotto effetto dalla strabiliante serata Manges + Queers di sabato al Bloom di Mezzago, mi dedico a questo articolo che prende in esame le cover registrate dai Quers negli anni '90. Buon viaggio.
Assemblato nel 1990 ed uscito per la Shakin' Street Records, "Grow Up" contiene due differenti session di registrazione datate 1986 e 1988.
L'unica cover presente è "I'll be true to you", titolo che in realtà non esiste: si tratta di "Yes I Will" degli Hollies, gruppo beat inglese, datata 1965.
"Love Songs for the Retarded" tecnicamente non contiene cover: certo, c'è "I Can't Stand You" che è scritta da Ronnie Parasite dei Parasites ma non è mai stata incisa dal suo gruppo.
Su "Beat Off" del 1994 troviamo una cover: "Mirage" del gruppo bubblegum 60s Tommy James & the Shondells.
PAUL WELLER: OUR FAVOURITE BOOKS
Smash Hits, 1982
Il libro: The Collected Essays, Journalism and Letters of George Orwell
"Mi piace la sua idea di socialismo, penso che abbia un bel po' di senso comune, di senso pratico."
1987
I libri
Xavier Holland - Magic Mushrooms
Robert Tressell - Ragged Trousered Philanthropists
D.H. Lawrence - Lady Chatterley's Lover - L'amante di Lady Chatterley
Alberto Moravia - Two Women - La Ciociara
Brendan Behan - Borstal Boy - Ragazzo del Borstal
Kurt Vonnegut - Slaughterhouse 5 - Mattatoio n. 5
Wienkel - Diary Of My Bottom (?)
Diostchekov - Plums From Heaven - (?)
George Orwell - Lion and the Unicorn - Il leone e l'Unicorno
Xavier - If You Do It Anymore I'll be Sick - (?)
Il libro: Absolute Beginners - Colin MacInnes
"Un libro che ha ispirato un'intera generazione"
CAMPO DI CONCENTRAZIONE - L' ARTE DI MANUEL COSSU
Manuel Cossu, “Manuel dei Manges”, nato nel 1976 a La Spezia: batterista e songwriter di una delle più fighe punk rock band al mondo ed artista figurativo.
Il 12 febbraio a Cittadella abbiamo organizzato una personale dei suo lavori, “Campo di Concentrazione”: un periodo di attività intenso per il nostro che negli ultimi mesi ha esposto una personale su Lilli Carati a Bergamo (pubblicando anche un numero unico di art magazine dedicato alla tormentata figura dell'attrice), a Roma e in una farmacia di La Spezia.
Si, in una farmacia perché da un po' Manuel dipinge sui bugiardini dei farmaci: “Soffro di deficit di attenzione, i bugiardini rappresentano l'essenza di quello a cui devi stare attento, tutte quelle istruzioni in bianco e nero che ti dicono cosa devi fare per curarti. Così si è venuta a creare una sorta di contrapposizione.”
Gli chiedo come ha iniziato a disegnare, come si è avvicinato a questa forma di espressione: “Molto semplicemente negli anni '90 capitava di registrare delle cassette TDK per gli amici, solitamente ci facevo un disegno in copertina, qualcosa sui Ramones. La prima tela di una certa dimensione la feci nel 1996 dietro il tavolo da Subbuteo e ci disegnai Dee Dee Ramone con scritto “I remember you”, è esposta alla Skaletta (storico club r'n'r di La Spezia attivo dal 1994). Dee Dee è uno dei miei miti in assoluto.” L'hai conosciuto? “Negli anni '90 andai appositamente a New York per poterlo incontrare. Non ci riuscii ma incontrai Arturo Vega (visual artist dei Ramones) ad un semaforo a cui diedi i miei disegni. Arturo Vega è stato importante per me perché mi ha spinto a continuare a disegnare, mi apprezzava, mise i miei disegni sul sito dei Ramones. Dee Dee l'ho visto live e incontrato poi diverse volte. Il concerto più bello in assoluto della mia vita è stato per me Genova 1994, il tour di “I hate freaks like you”,ancora meglio di quelli dei Ramones. A Dee Dee una volta in Germania diedi i miei disegni e lui mi regalò la sua tshirt.”
Dee Dee, Lilli Carati, raffiguri spesso vite non pacificate, figure tragiche: “Si, tragiche ma non patetiche.” Cosa ti attrae di tutto questo? “Una sorta di resistenza nei confronti delle avversità della vita, vite incasinate, gente che pativa. Io non sono legato a concetti come “la vita è un sogno”, per far andare una vita ci vuole che tante cose vadano per il verso giusto, non è facile. Mi attrae l'idea di non mollare, di fare a pugni con la vita per non soccombere.”
Il fatto di dipingere spesso anche Santi e Madonne in maniera non conforme è in qualche maniera collegato a questo? “Sono immagini che da sempre fanno parte di una certa realtà, quando sei talmente incasinato da affidarti ad un qualcosa di superiore: “Gesù Gesù aiutami tu”. Pensa alla galera, ai tatuaggi con Santi, Madonne e Croci. La voglia di iniziare a disegnare, oltre ai Ramones, me la diede proprio i tatuaggi di un mio caro amico che si era fatto la galera e che ora non c'è più. Erano imperfetti, ma non significa non avessero passione, che non fossero vivi e reali.”
Mi sembra di notare un certo richiamo nelle tue opere a certa Italia anni '80, Alfredino Rampi, Ranxerox, Pertini: “Io sono del 1976, ero bambino e ragazzino negli anni '80. Era un Italia densa, dura, certe immagini me lo porterò dietro per sempre. Le nostre città erano piene di tossici, le curve straboccavano di ragazzi, gli stili giovanili, le compagnie di irregolari. Sono legato a tutto quel mondo.” Uno che è cresciuto quegli anni o che comunque ne è affascinato, come si trova ad affrontare un presente che sembra milioni anni luce distante? “Male, io non c'entro niente con tecnologia e derivati, son rimasto tagliato fuori da tutto questo, sono un analfabeta digitale. Fortunatamente ho gente che mi segue nella promozione, io non saprei da dove iniziare.”
La tua passione per l'Atalanta? “Arriva dalla stagione 1987/88, semifinale di Coppa delle Coppe con il Malines con l'Atalanta in serie B. L'ho seguita poi per parecchio tempo, quando si poteva decidere il giorno prima se andare alla partita, adesso per andare ad una partita devi programmare come si fa con le ferie, non ha più senso. Ho fatto anni in Curva Nord, partivo da La Spezia in treno e via. Uno dei miei più cari amici è uno dei fondatori del Wild Kaos. Credo di aver seguito più l'Atalanta in serie B che non in serie A.”