sabato 4 aprile 2020
IL CONCERTO DEI POLICE A REGGIO EMILIA, 1980
Il 3 aprile 1980 i Police si esibirono, con di spalla i Cramps, al Palasport di Reggio Emilia.
Un concerto simbolo di quel periodo, per l'importanza musicale e il contesto ambientale tumultuoso.
Ci furono infatti, fin dal pomeriggio, scontri, cariche, devastazioni: il motivo? Troppi convenuti rispetto alla capienza consentita, nessuno voleva perderseli.
Durante l'esibizione dei Cramps qualche mugugno da parte del pubblico, immagino non fosse facile trovarsi davanti alla miscela suono/immagine Lux Interior/Poison Ivy.
La scaletta dei Police pescò dai primi due album con qualche anteprima del nuovo "Zenyatta Mondatta" che venne pubblicato ad ottobre 1980.
Tra il pubblico il giovane scrittore reggiano Pier Vittorio Tondelli, fresco di pubblicazione dello scandaloso "Altri Libertini": scrisse una recensione della serata per il Resto del Carlino, possiamo trovarla nella raccolta "L'Abbandono".
Decenni dopo, nel 2012, il gruppo reggiano degli Offlaga Disco Pax dedicò un pezzo a questo evento: "Respinti all'uscio", album "Gioco di Società".
mercoledì 25 marzo 2020
DIARIO DI GUERRA
PRE (FEBBRAIO) - REGIONALE 11
Lungo la regionale 11 in piena notte, una palazzina liberty residuato bellico degli anni '60, due puttane col culo di fuori, una pista di go kart, un ristorante cinese vuoto per la paura del corona virus, un Burger King con dentro ventenni filo americani lobotomizzati che al sabato sera non c'hanno niente di meglio da fare, c'è la base americana vicino qua, gli yankee se ne vanno in giro in pantaloncini corti in pieno inverno, ma come cazzo sono presi, e il bello è che sti dementi comandano il mondo.
Il campanile di una chiesa incastonato in uno scenario da Blade Runner, anime in pena della notte, stiamo andando ad un concerto punk rock in un Arci, vecchie glorie dimenticate perché non fanno un adeguata campagna social come sua maestà modernità impone.
E infatti arriviamo e siamo in venti, i pezzi però sono fighi, i testi sono poesie, il circolo non è niente male, urban scenario, ma avranno tutti di meglio da fare, saranno in centro a Vicenza, ah no in centro non ci va più nessuno, ci sono solo tre bar e chiudono a mezzanotte per non disturbare lor signori, intanto però sulle piazze deserte c'è gente che si buca: questa è Sodoma e Gomorra, questa è Babilonia.
E allora Babilonia Brucia! I Ruts da Southall, Londra Ovest, li ho visti a Bologna, camicia a righe e cappello con falde, un bel look da gangsters, "Butta giù Babilonia, distruggila", profezie rasta punk, quando i due sette si incroceranno succederà l'inferno (a questo punto quando i due venti si incrociano), vorrei proprio avere le canzoni giuste in macchina stasera che facciano da colonna sonora appropriata, "When the two sevens clash" dei Culture, ma fa niente, me le canto in testa. Dovrò farci sopra un post su facebook, sennò è come se non l'avessi neanche pensato, che senso ha avere un pensiero e non comunicarlo su facebook? Ora ti fanno credere sia così, è normale così in questa selva oscura, quanti pieni di merda, quante prime donne, rockstar mancate dei miei coglioni, siamo tutti Liam Gallagher, rock'n'roll stars.
Gente che vaga a piedi sui marciapiedi in piena notte, è l'apocalisse amico, ci siamo dentro, tiriamo in remi in barca, vediamo di passare indenni la zona: domani è un altro giorno, con la luce del giorno sarà tutto più chiaro, fermiamoci a prendere un kebab, puzziamoci l'Henri Lloyd telato, il giubbo dei paninari che mica mangiavano kebab, le fighetta milanesi, figurati, sottocultura di sto cazzo, con l'Enduro e le lampade dall'estetista, altro che sangue e lacrime, altro che Babilonia Brucia.
GIORNO 0 - 8/03/2020 - 1984
Sto leggendo 1984 di Orwell ma è qua, ci siamo dentro. No Surrender.
GIORNO 5 - 13/03/2020 - HEAVY ROUTINE
- 11.30: Buongiorno!
- 12.30: Pranzo leggero con pasta in bianco.
- 13.30 / 19.30: Tempo libero dedicato all’ascolto di dischi (ogni giorno una scena diversa) e letture assortite.
- 20.00: Cena, se il frigo lo permette.
- 21.10: Film su Cine 34.
- 00.30: Riposo.
GIORNO 11 - 19/03/2020 - ON LINE
GIORNO 19 - 27/03/2020 - PUNK SOCIALISTA
Ieri sera ho seguito un intervista in diretta streaming a Ben Weasel, ad un certo punto dice: "In realtà non è poi cambiato molto per me con il Corona Virus e le norme di distanziamento sociale, era la vita che praticavo anche prima."
Più tardi, prima di dormire, mi sono tornati in mente Paul Weller e Joe Strummer, personaggi che ho sempre visto dall'altro lato della barricata, a favore del contatto sociale, a favore di quella cosa chiamata società. Artisti che se ne abbeveravano.
La Thatcher diceva "non esiste una cosa chiamata società", beh, in qualche modo è quello che mi sta dicendo adesso Ben Weasel.
Mi è tornato in mente pure Dee Dee Ramone, un cane randagio che viveva in strada, evidentemente a contatto con gli altri esseri umani, oppure Johnny Thunders: nella loro disperazione non avevano certo scelto il distanziamento sociale come forma mentis.
Non credo sia una gran cosa da dire, per quanto tu possa avere i tuoi problemi mentali o altro.
GIORNO 21 - 29/03/2020
T'immagini, la faccia che farebbero, se da domani davvero, davvero tutti quanti smettessimo?
T'immagini, quante famiglie sul lastrico, altro che crisi del dollaro, questa si che sarebbe la crisi del secolo.
T'immagini se fosse sempre domenica..
Vasco Rossi - T'immagini
Lungo la regionale 11 in piena notte, una palazzina liberty residuato bellico degli anni '60, due puttane col culo di fuori, una pista di go kart, un ristorante cinese vuoto per la paura del corona virus, un Burger King con dentro ventenni filo americani lobotomizzati che al sabato sera non c'hanno niente di meglio da fare, c'è la base americana vicino qua, gli yankee se ne vanno in giro in pantaloncini corti in pieno inverno, ma come cazzo sono presi, e il bello è che sti dementi comandano il mondo.
Il campanile di una chiesa incastonato in uno scenario da Blade Runner, anime in pena della notte, stiamo andando ad un concerto punk rock in un Arci, vecchie glorie dimenticate perché non fanno un adeguata campagna social come sua maestà modernità impone.
E infatti arriviamo e siamo in venti, i pezzi però sono fighi, i testi sono poesie, il circolo non è niente male, urban scenario, ma avranno tutti di meglio da fare, saranno in centro a Vicenza, ah no in centro non ci va più nessuno, ci sono solo tre bar e chiudono a mezzanotte per non disturbare lor signori, intanto però sulle piazze deserte c'è gente che si buca: questa è Sodoma e Gomorra, questa è Babilonia.
E allora Babilonia Brucia! I Ruts da Southall, Londra Ovest, li ho visti a Bologna, camicia a righe e cappello con falde, un bel look da gangsters, "Butta giù Babilonia, distruggila", profezie rasta punk, quando i due sette si incroceranno succederà l'inferno (a questo punto quando i due venti si incrociano), vorrei proprio avere le canzoni giuste in macchina stasera che facciano da colonna sonora appropriata, "When the two sevens clash" dei Culture, ma fa niente, me le canto in testa. Dovrò farci sopra un post su facebook, sennò è come se non l'avessi neanche pensato, che senso ha avere un pensiero e non comunicarlo su facebook? Ora ti fanno credere sia così, è normale così in questa selva oscura, quanti pieni di merda, quante prime donne, rockstar mancate dei miei coglioni, siamo tutti Liam Gallagher, rock'n'roll stars.
Gente che vaga a piedi sui marciapiedi in piena notte, è l'apocalisse amico, ci siamo dentro, tiriamo in remi in barca, vediamo di passare indenni la zona: domani è un altro giorno, con la luce del giorno sarà tutto più chiaro, fermiamoci a prendere un kebab, puzziamoci l'Henri Lloyd telato, il giubbo dei paninari che mica mangiavano kebab, le fighetta milanesi, figurati, sottocultura di sto cazzo, con l'Enduro e le lampade dall'estetista, altro che sangue e lacrime, altro che Babilonia Brucia.
GIORNO 0 - 8/03/2020 - 1984
Sto leggendo 1984 di Orwell ma è qua, ci siamo dentro. No Surrender.
GIORNO 5 - 13/03/2020 - HEAVY ROUTINE
- 11.30: Buongiorno!
- 12.30: Pranzo leggero con pasta in bianco.
- 13.30 / 19.30: Tempo libero dedicato all’ascolto di dischi (ogni giorno una scena diversa) e letture assortite.
- 20.00: Cena, se il frigo lo permette.
- 21.10: Film su Cine 34.
- 00.30: Riposo.
GIORNO 11 - 19/03/2020 - ON LINE
Sono chiuse le librerie? Beh vabbè tanto compriamo on line, è già abbastanza e facciamo girare l’economia. Il futuro è quello, questa situazione è un acceleratore. Io sto continuando a lavorare, Smart Working, cazzi tuoi se non ti sei adeguato.
Mica siamo in guerra, i supermercati sono aperti e il cane fuori puoi portarlo.
I concerti sarebbe meglio evitarli ancora per qualche mese, almeno fino a fine anno: ma ti immagini duecento persone sudate tutte appiccicate? Ma come si poteva prima? Facciamo in streaming, più pulito e alla fine è come essere là.
Oh sveglia, siamo nel 2020, sei rimasto indietro. Sei vecchio.
Aperitivo? Molto volentieri, ore 18.00 su Skype!
Mica siamo in guerra, i supermercati sono aperti e il cane fuori puoi portarlo.
I concerti sarebbe meglio evitarli ancora per qualche mese, almeno fino a fine anno: ma ti immagini duecento persone sudate tutte appiccicate? Ma come si poteva prima? Facciamo in streaming, più pulito e alla fine è come essere là.
Oh sveglia, siamo nel 2020, sei rimasto indietro. Sei vecchio.
Aperitivo? Molto volentieri, ore 18.00 su Skype!
GIORNO 13 - 21/03/2020 - YOU'RE THE ENEMY
C’è sempre bisogno di un nemico interno, del folk devil più o meno imposto su cui scatenare il moral panic: una volta le streghe, poi i punk, gli skinheads, gli ultrà. Ora tocca a chi va a fare le passeggiate.
GIORNO 16 - 24/03/2020 - ON THE STREETS
I dj set ed i concerti si fanno in strada, al pub, nei locali, non in diretta streaming.
Sono una forma di espressione legata alla socialità reale e da essa dipendono.
Non capisco se sia ferma ostinazione nel voler credere in una vita normale (quando è evidente che al momento non c’è nulla di normale), oppure più semplicemente una mancanza di realismo.
È forse un bonus marketing per il futuro?
Forse è solo noia, ma traspare un pessimo messaggio, questo: “Ci siamo organizzati per fare le cose comunque”. Beh, anche no! Non è futuro sostenibile, è distopia applicata.
Sono una forma di espressione legata alla socialità reale e da essa dipendono.
Non capisco se sia ferma ostinazione nel voler credere in una vita normale (quando è evidente che al momento non c’è nulla di normale), oppure più semplicemente una mancanza di realismo.
È forse un bonus marketing per il futuro?
Forse è solo noia, ma traspare un pessimo messaggio, questo: “Ci siamo organizzati per fare le cose comunque”. Beh, anche no! Non è futuro sostenibile, è distopia applicata.
GIORNO 19 - 27/03/2020 - PUNK SOCIALISTA
Ieri sera ho seguito un intervista in diretta streaming a Ben Weasel, ad un certo punto dice: "In realtà non è poi cambiato molto per me con il Corona Virus e le norme di distanziamento sociale, era la vita che praticavo anche prima."
Più tardi, prima di dormire, mi sono tornati in mente Paul Weller e Joe Strummer, personaggi che ho sempre visto dall'altro lato della barricata, a favore del contatto sociale, a favore di quella cosa chiamata società. Artisti che se ne abbeveravano.
La Thatcher diceva "non esiste una cosa chiamata società", beh, in qualche modo è quello che mi sta dicendo adesso Ben Weasel.
Mi è tornato in mente pure Dee Dee Ramone, un cane randagio che viveva in strada, evidentemente a contatto con gli altri esseri umani, oppure Johnny Thunders: nella loro disperazione non avevano certo scelto il distanziamento sociale come forma mentis.
Non credo sia una gran cosa da dire, per quanto tu possa avere i tuoi problemi mentali o altro.
GIORNO 21 - 29/03/2020
T'immagini, la faccia che farebbero, se da domani davvero, davvero tutti quanti smettessimo?
T'immagini, quante famiglie sul lastrico, altro che crisi del dollaro, questa si che sarebbe la crisi del secolo.
T'immagini se fosse sempre domenica..
Vasco Rossi - T'immagini
mercoledì 26 febbraio 2020
IL GRAFFITO "PARAF PUNK" A FIUME
Palazzo Modello |
Si parla spesso del concerto che tennero a Palazzo Modello, in città, il 22 marzo 1978, un po' per la location atipica (un edificio monumentale sede della biblioteca e del circolo italiano di cultura) e un po' perché fu uno dei primi concerti pubblicizzati e pubblici (durante il 1977 suonarono solamente in feste private).
Nel rione Belvedere di Fiume c'era una scritta storica sull'asfalto, "Paraf Punk", realizzata dal gruppo stesso alla vigilia del concerto a Palazzo Modello; ebbene nel 2018 il graffito è stato restaurato (cerimonia con la presenza del Sindaco della città) e dichiarato bene culturale tutelato.
giovedì 30 gennaio 2020
UN MONDO FICHISSIMO
Pillole punk da "i Fichissimi", cult movie 1981.
Nella scena in cui Felice trova il fratello assieme allo spacciatore in metropolitana si può scorgere la scritta verde "Satan '81", gruppo punk milanese che proprio nel 1981 fece uscire l'ottimo 45 "Radioattività", segnalato anche nella "Guida al Punk Italiano 1977/1982" di Luca Frazzi.
Lo stesso Jerry / Romeo poi canticchia "Mi piaccion le sbarbine" degli Skiantos mentre va all'appuntamento con la fidanzata Giulietta.
Anni dopo, nel 1993, si formarono a Pinerolo "I Fichissimi", storico gruppo punk pop legato al giro degli squat torinesi che rilasciò il bellissimo 7" "Un Mondo Fichissimo".
Il disco si apriva proprio con il sample di Felice/Abatantuono che, entrando in casa, dice: "Mmm che profumino, che abbiamo cucinato di buono oggi, pulpette di merda?"
Ebbero un certo successo nella scena, si sciolsero nel 1996 rilasciando uno splendido comunicato "politico" qui riportato:
"Noi Fichissimi non suoneremo oggi e non suoneremo più. Se del punk ti interessa solo la musica puoi guardarti MTV, comprarti i dischi da Rock & Folk o da Zapping e cacciare fuori trentamila lire per il gruppo punk in concerto. Di noi non hai bisogno, anzi noi non ti vogliamo. I Fichissimi non erano qui per portare il loro messaggio a più persone possibili. Non erano qui per intrattenere nessuno, non siamo profeti e nemmeno musicisti.
I Fichissimi non vogliono più preparare prodotti da far smerciare ad infami e riviste musicali alternative. Troppi tra voi hanno comprato il nostro disco come un qualunque altro prodotto, senza capire che prodotto non voleva e non doveva essere. C’è stato anche chi alla fine dei concerti ci ha chiesto autografi, ci ha chiesto se poteva avere in regalo un plettro usato da noi, o un foglio di carta con sopra una scaletta (reliquie? Io non ho parole). C’è stato chi ha venduto la prima stampa del nostro 7″ a venti carte a qualche collezionista. C’è stato chi si è stupito quando gli abbiamo detto che al Rototom, alla Dracma e nelle discoteche alternative non avremmo suonato, anche se l’ingresso sarebbe costato cinquemila come in un posto occupato.
La prossima volta andate al Leoncavallo o al Gabrio, tanto la birra costa poco pure là. Questa sera non vi siete divertiti, non avete consumato i pochi attimi di libertà che avevate come volevate, avete sprecato il vostro tempo libero. E domani torneremo tutti alla nostra vita di merda. Che tristezza, vero?''
E chi li rilascia più comunicati vecchio stile così? Molto interessante per me l'apparente ambivalenza della scena flowerpunk ufficiosamente "apolitica" e legata a temi "fun" ma allo stesso legata indissolubilmente al giro degli Squat e dei Centri Sociali degli anni '90. Un approccio politico nei fatti più che nella comunicazione.
SATAN '81 |
"COME MI GASANO I SEX PISTOLA!" |
Anni dopo, nel 1993, si formarono a Pinerolo "I Fichissimi", storico gruppo punk pop legato al giro degli squat torinesi che rilasciò il bellissimo 7" "Un Mondo Fichissimo".
Il disco si apriva proprio con il sample di Felice/Abatantuono che, entrando in casa, dice: "Mmm che profumino, che abbiamo cucinato di buono oggi, pulpette di merda?"
Ebbero un certo successo nella scena, si sciolsero nel 1996 rilasciando uno splendido comunicato "politico" qui riportato:
"Noi Fichissimi non suoneremo oggi e non suoneremo più. Se del punk ti interessa solo la musica puoi guardarti MTV, comprarti i dischi da Rock & Folk o da Zapping e cacciare fuori trentamila lire per il gruppo punk in concerto. Di noi non hai bisogno, anzi noi non ti vogliamo. I Fichissimi non erano qui per portare il loro messaggio a più persone possibili. Non erano qui per intrattenere nessuno, non siamo profeti e nemmeno musicisti.
I Fichissimi non vogliono più preparare prodotti da far smerciare ad infami e riviste musicali alternative. Troppi tra voi hanno comprato il nostro disco come un qualunque altro prodotto, senza capire che prodotto non voleva e non doveva essere. C’è stato anche chi alla fine dei concerti ci ha chiesto autografi, ci ha chiesto se poteva avere in regalo un plettro usato da noi, o un foglio di carta con sopra una scaletta (reliquie? Io non ho parole). C’è stato chi ha venduto la prima stampa del nostro 7″ a venti carte a qualche collezionista. C’è stato chi si è stupito quando gli abbiamo detto che al Rototom, alla Dracma e nelle discoteche alternative non avremmo suonato, anche se l’ingresso sarebbe costato cinquemila come in un posto occupato.
La prossima volta andate al Leoncavallo o al Gabrio, tanto la birra costa poco pure là. Questa sera non vi siete divertiti, non avete consumato i pochi attimi di libertà che avevate come volevate, avete sprecato il vostro tempo libero. E domani torneremo tutti alla nostra vita di merda. Che tristezza, vero?''
E chi li rilascia più comunicati vecchio stile così? Molto interessante per me l'apparente ambivalenza della scena flowerpunk ufficiosamente "apolitica" e legata a temi "fun" ma allo stesso legata indissolubilmente al giro degli Squat e dei Centri Sociali degli anni '90. Un approccio politico nei fatti più che nella comunicazione.
mercoledì 22 gennaio 2020
ROUGH TRADE: LE PRIME USCITE 1977/78
La prima uscita con un gruppo punk francese, reggae, art punk, gli Stiff Little Fingers, sperimentalismo: un mix eclettico nelle prime dieci uscite dell'etichetta di Londra Ovest periodo 1977/78.
1. METAL URBAIN - PARIS MARQUIS 7" - band francese, parigina
2. PAT KELLY & DILLINGER - TALK ABOUT LOVE 7" - reggae
3. TAPPER ZUKIE - VIEGO 7" - reggae
4. TELEVISION PERSONALITIES - WHERE'S BILL GRUNDY NOW? EP - Bill Grundy Sex Pistols affair 1976
5. ROCKERS ALL STARS - PABLO MEETS MR.BASSIE 7" - Augustus Pablo Harmonica Reggae
6. CABARET VOLTAIRE - EXTENDED PLAY - Sheffield experimental
7. STIFF LITTLE FINGERS - ALTERNATIVE ULSTER 7" - Belfast documentazione
8. STIFF LITTLE FINGERS - SUSPECT DEVICE 7"
9. SUBWAY SECT - AMBITION 7" - Vic Godard
10. DIE ELECTRIC EELS - AGITATED 7" - Cleveland proto punk
11. KLEENEX - AIN'T YOU - 7"- switzerland female amateur punk band
12. SWELL MAPS - READ ABOUT SEYMOUR- 7" - amateur punk
13. SWELL MAPS - DRESDEN STYLE - 7"
14. PROTEX - DON'T RING ME UP - 7" - Ireland Power Pop
15. SPIZZOIL - 6000 CRAZY - EP - extravaganza
16. ANGELIC UPSTARTS - THE MURDER OF LIDDLE TOWERS - 7" - real punk
17. SCRITTI POLITTI - SKANC BLOC BOLOGNA - 7" - '77 "bolognaise" inspired
18. ESSENTIAL LOGIC - AEREOSOL BURNS - 7" - Lora Logic's saxophone
19. PRAG VEC - BITS - 7" - London art post punk
martedì 14 gennaio 2020
I RAMONES IN JUGOSLAVIA NEL 1990
Hala Tivoli - Lubiana |
Dom Sportova - Zagabria |
Ramones & Psihomodo Pop |
Il 13 maggio 1990 ci fu la partita Dinamo Zagabria / Stella Rossa al Maksimir che, successivamente, venne indicata come inizio simbolico del tutto; il 23 dicembre 1990 la Slovenia votò la propria indipendenza tramite referendum, cosa che portò nel giugno del 1991 alla "guerra dei dieci giorni".
In questo clima i Ramones planarono al Dom Sportova di Zagabria (ci ho dormito nell'hotel di fronte giusto due settimane fa, location da approfondire con un articolo dedicato prossimamente) e all'Hala Tivoli di Lubiana (dove vidi Morrissey nel 2015): in apertura i Psihomodo Pop, gruppo punk pop croato influenzatissimo dai quattro fratellini newyorkesi.
Esiste un bootleg della data di Zagabria, "Escape from Yugoslavia", si trova anche su YouTube, così come si trova uno spezzone del live di apertura dei Psihomodo Pop.
Il 26 novembre i Ramones suonarono a Milano, al Rolling Stone.
sabato 28 dicembre 2019
CONCERTI NEW WAVE IN JUGOSLAVIA 1977/1982
Volevo capire quali gruppi punk/new wave "dal centro dell'impero" si esibirono in Jugoslavia nel periodo 1977/1982.
La Novi Val fu un bel fenomeno, complesso e diffuso: ovvio che una spinta alla scena può darla anche vedere in loco le formazioni originali del periodo.
E questo è il risultato della ricerca:
La Novi Val fu un bel fenomeno, complesso e diffuso: ovvio che una spinta alla scena può darla anche vedere in loco le formazioni originali del periodo.
E questo è il risultato della ricerca:
THE STRANGLERS / 999 - LUBIANA - 30/06/1978
THE RUTS - JUGO TOUR - 1980
GANG OF FOUR -MUSIC BIENNALE IN ZAGABRIA - 17/05/1981
Qua il video dell'esibizione: https://www.youtube.com/watch?v=tUSw_2jkDjM
Si esibirono anche i locali Haustor e Sarlo Akrobata.
SIOUXSIE AND THE BANSHEES - LUBIANA - 18/06/1981
BOOMTOWN RATS - ZAGABRIA - 25/3/1982
TALKING HEADS - BELGRADO - 26/7/1982
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