martedì 14 giugno 2011

HAPPY MONDAYS - SQUIRREL AND G-MAN


E' il primo disco dei Mondays, bello ritmico e con molti influssi post punk al proprio interno, oltre che ad accenni di funk e psichedelia primitiva, in sintesi la formula del suono madchester che poi sarà proseguita e focalizzata nei successivi due straordinari lavori dei mancuniani.
Un bell'album lineare.
Dovevano venire a Bologna qua a Maggio, non aspettavo altro di andare a sentirli, ma per ben due volte il concerto è saltato.
Spero recuperino.
Ah, se i Gallagher sono City, Shaun Ryder è United.

venerdì 10 giugno 2011

MADNESS


Giro quest'ottima retrospettiva sui Madness tratta dall'ormai defunto Skabadip.
Che dire dei Madness?
Grande band, inglesismo puro.
Kinks, Small Faces, Jam, Madness, Blur.
Union Jack, tempo grigio, pioggia, pub, nomi di strade di Londra o quartieri che tornano alla mente.
Li ho visti l'8 maggio 2010 a Milano.
Concerto di classe, vestìti bene, suoni ottimi, canzoni suonate bene.
Come avrete capito sono un loro fan.
http://www.skabadip.it/rubriche/biografie/madness-ita.htm

ALL THIS ATTENTION IS KILLING ME - CALCIO PADOVA


Domenica volgerà al termine la stagione che,comunque vada, sarà stata ottima per i Biancoscudati.
Campionato strano la B, ti spinge dalla zona retrocessione alla zona promozione in un mese, tranne i primi due posti e l'ultimo di sicuro non c'è nulla fino alla fine.
Personalmente trovo una cazzata il fatto che chi arriva terzo poi debba giocarsi i playoff con chi è arrivato sesto e magari anche uscire.
E questo lo dico pur sapendo che per il Padova il campionato sarebbe finito due domeniche fa se non ci fossero stati i playoff.
Sul piano personale la mia presenza all'Euganeo quest'anno è stata abbastanza costante apparte un calo da febbraio a maggio per una serie di sfighe o questioni lavorative.
La mia quindicina di partite me le sono viste, quasi tutte dalla Fattori, tranne Livorno e Varese dalla Sud per mancanza biglietti Fattori e quella di ieri, finale di andata playoff con il Novara, dalla Ovest (!) causa delirio di entusiasmo della popolazione patavina e disguidi terzomondisti per i biglietti.
Allo stadio ci vado da solo, ultimamente ho preso la bella abitudine di parcheggiare a Montà e farmi il mio km a piedi.
Sento la mancanza di un centro abitato, di un pò di vita vicino allo stadio, solo campi e tangenziale, un panorama desolante.
Ce ne sarebbero di cose da migliorare a Padova...
Lo stadio innanzitutto, una bruttura architettonica in mezzo al nulla, con la pista d'atletica, con parcheggi e viabilità che vanno in tilt già con 5.000 spettatori figurarsi con 15.000.
2,50 Euro per il parcheggio, fai due calcoli e scopri che la cooperativa che ne ha il controllo (?) becca tanti tanti quattrini ad ogni match, per poi non garantirti nessun servizio, sia ben chiaro, finita la partita la gestione delle uscite dai parcheggi è in mano al nulla, e loro sono probabilmente a casa a contarsi i soldi.
Posso sembrare il cittadino che si lamenta, ma vaffanculo, le cose dovrebbero funzionare bene a partire anche da queste cose.
Il tifoso dovrebbe essere fidelizzato con cura da parte della Società Calcio Padova che dovrebbe tenere conto di tutti i piccoli aspetti.
Perchè non fare dei pullman navetta ogni cazzo di sabato dal centro di Padova all'Euganeo?
Intorno allo stadio potrebbero fare anche due tre baretti,magari lungo il viale pedonale che costeggia la Est, un punto vendita del Calcio Padova decente che non la baracca vicino all'ingresso della Sud (oltre ad un punto vendita in città).
Senza contare che lo stadio stesso necessita di una totale revisione strutturale, magari mettendosi bene al lavoro per togliere la pista, costruire le curve vicino al campo, togliere anche i vetri divisori verso il campo (perchè no?).
Per i biglietti un'altro parto: durante la stagione tutto tranquillo, anzi molte volte me lo sono preso prima della partita in biglietteria Sud, poi con l'arrivo dei playoff tutti sono diventati tifosi del Padova, tutti questi coglionazzi che fanno finta di disperarsi per un gol mancato o un azione mancata.
Se ne stessero a casa loro i bastardi, invece di rompere il cazzo.
Ultimamente andare all'Euganeo sta diventando una passerella di merda, cani e porci che vogliono sentirsi parte di qualcosa.
Ecco, queste cose a me fanno riflettere.

lunedì 30 maggio 2011

CUTE LEPERS


Nati da una costola dei Briefs i Cute Lepers hanno proseguito nel recupero di atmosfere in stile punk '77 care ai Briefs, innervandole con dosi massiccie di sound power pop - mod'79, un suono che guarda a tutta quella miriade di gruppi che ebbero a che fare con il lato più pop del punk originario, partendo dalle basi fondanti di Buzzcocks, Boys e Jam.
Tre album in quattro anni di attività, tantissime date live in tutto il mondo,e una notevole quantità di pezzi fighi dati alla luce.
E' da poco uscito "Adventure Time", l'ultimo capitolo discografico della band, io sono di parte e quei suoni e quelle atmosfere le ho sempre apprezzate e godute, voi non so, nel caso dategli una possibilità.
Ah, la copertina, secondo me, è un capolavoro.
Mi sembra una polaroid dell'autunno del 1979 o 1980.

giovedì 26 maggio 2011

GAZNEVADA


"Che gruppo che c'era in Italia!".
E' questo quello che penso sempre quando mi ascolto Sick Soundtrack dei Gaznevada, bolognesi, in attività dalla fine degli anni '70 fino alla fine degli '80.
Un concentarto pauroso e tuttora innovativo e moderno di punk, new wave, elettronica.
Oscuri, profondi, tesi.
Testi in inglese, tiro e visione che non avrebbero di certo sfigurato in contesti musicali più fertili che non l'Italia.
Partiti come Centro d'Urlo Metropolitano,cambiano nome in Gaznevada nel 1977 e danno alle stampe la cassetta omonima, punk settantasettino sboccato e crudo cantato in italiano, sullo stile di "Eptadone" degli Skiantos per intenderci.
Poi però nel 1980 e nel 1981 buttano fuori il singolino "NevadaGaz", l'album "Sick Soundtrack" e il mini lp "Dressed to Kill".
Secondo me, tutti capolavori come sopra riportato.
Alla fine la band decide probabilmente di cercare di monetizzare affidandosi ad un elettro.pop ascoltabile ma sicuramente meno d'impatto rispetto al biennio sacro 1980/1981.
"Cazzo, che gruppo che c'era in Italia".

OGRO


Los hombres estan en la ciudad.